11 agosto 2010 – passata la mezzanotte

“Ciao!”.
Una voce femminile calda arriva alle orecchie di Laura.
“Ciao! Sono Laura e tu chi sei?”.
“Sara. Abbiamo trovato un vecchio Nokia corroso dalla sabbia e dalla salsedine, ma la SIM stranamente è ancora funzionante. E’ il tuo?”
La ragazza ha un groppo in gola, non riesce a rispondere dall’emozione, farfuglia, incespica nelle parole, sente il mondo girare in una miriade di turbamenti.
Luca la guarda, la prende sotto braccio come per sorreggerla. Si stringe a lei con passione.
Lei lascia fare: sono troppo forti le sensazioni che sta provando per intimargli di tenere le mani a posto.
“Cosa è successo?” le sussurra nell’orecchio accostando il proprio corpo al suo.
“Luca, una cosa stupenda! La stella cadente ha esaudito il mio desiderio!” urla con gioia incontenibile.
“Quale desiderio?” riprende il ragazzo alzando il tono della voce.
“Ho ritrovato il mio vecchio Nokia! E’ ancora vivo!”.
Luca si stacca e l’osserva nel buio della notte, mentre lei batte le mani come per applaudire se stessa.
Sara con Matteo stanno ascoltando quello che i due ragazzi dicono e si stringono forte. Si guardano stupiti ma sorridono felici. Sono partecipi della grande gioia che arriva attraverso il telefono e ripensano alla giornata appena conclusa. E’ volata via tra passioni e litigi, tra incomprensioni e momenti di felicità, leggendo dei messaggi non loro.
La tempesta del pomeriggio s’è placata e la calma è tornata sulla loro relazione. Si sono chiariti, hanno parlato di loro e di quello che sarà il domani, trovando un comune denominatore nel loro rapporto. C’è voluta una SIM per riprendere un dialogo interrotto.
Tornati in città, hanno scelto di passare la serata in trattoria, anziché rifugiarsi nei propri appartamenti. Vogliono festeggiare una ritrovata sintonia dopo tanto gelo.
Erano rimasti gli ultimi commensali del locale, mentre il cameriere si aggirava intorno al tavolo per far comprendere che era giunto il momento di togliere le tende. Sembrava un rapace pronto ad afferrare la preda, mentre i due ragazzi continuavano a parlare tra loro senza curarsi delle manovre.
“Chissà se Laura chiamerà stasera?” aveva detto Sara stringendo in una mano il telefono con la Sim innestata, e con l’altra il braccio di Matteo.
Provvidenziale è arrivata la telefonata attesa, così possono saldare il conto e lasciare la trattoria soddisfatti.
“Ci sei ancora?” chiede Sara con un filo di voce per non interrompere quel tripudio di gioia.
“Sì!” urla Laura con tutto il fiato che ha in corpo “Non sai quale gioia mi stai procurando! Ho visto una stella cadente stasera e il desiderio è diventato realtà!”
“Quando possiamo vederci?”
“Io parto domani alle sette per la Grecia. Porca miseria! E resto lontana per dieci giorni! E..” Laura non osa chiedere di incontrarsi stasera.
“Mi spiace. Ma se vuoi ..”.
“Vederci subito? Certo! Luca sarà felicissimo di accompagnarmi. Vero Luca?”
Sara ride con Matteo e aggiunge sottovoce che hanno indovinato il nome del confidente destinatario dei messaggi.
“Abbiamo avuto intuito!” ridacchia la ragazza.
“Dove ci vediamo?” chiede Laura con voce malferma per la grande emozione che sta provando.
“A casa mia. Via Molo Romano 28. Non puoi sbagliare: è una vecchia costruzione singola. Noi saremo lì ad aspettarti col tuo ragazzo”.
“Mi puoi dare qualche indicazione?”
“Hai presente Viale Europa? Al di là della ferrovia. Quando l’avete passata, telefonami che ti guido. Il percorso è un po’ tortuoso”.
“Non so come ringraziarti! Luca dice di conoscere la strada! A dopo”.
“Ciao!” e chiude la conversazione.
Sara e Matteo escono dal locale dopo aver lasciato una lauta mancia al cameriere che tira un sospiro di sollievo, perché anche gli ultimi clienti hanno lasciato il locale.
“Andiamo a casa mia ad aspettare Laura e Luca. Chissà se è riuscito far breccia nel cuore di Laura?”
Matteo, cingendole la schiena, ride e la bacia.
“Credi? No, no! Lei lo tiene a distanza! Me lo sento. Non hai ascoltato con quale tono di comando gli ha chiesto di accompagnarla? Lo stesso degli SMS! No, rimane solo un amico! E lui sbava per diventare il suo ragazzo”.
“Tifo per lui! Un amico così è prezioso come l’oro! Sembra tanto carino e disponibile!” e si avviano alla macchina.
Laura abbraccia Luca e lo bacia con trasporto.
“Stasera farei follie anche con te, ma non posso!” gli urla in faccia.
“E perché?” risponde tra il seccato e lo speranzoso.
“Abbiamo la notte davanti a noi”.
“No, stanotte niente. Domani parto e il viaggio è lungo” risponde meno entusiasticamente la ragazza.
“E quando?”
“E chi lo sa! Un giorno forse..!”
Durante il viaggio Laura sembra un fiume in piena. Parla e ride, gesticola e dimostra tutta la sua contentezza.
Luca è meno contento, si sente preso in giro. Soprattutto stasera.
Risponde a monosillabi senza partecipare alla gioia di Laura, che lo lambisce leggermente.
Suonano e sono accolti da Sara e Matteo sull’ingresso.
“Ciao! Ora possiamo conoscervi dopo aver tanto pensato come eravate. Entrate”.
E la porta si chiude alle spalle.