Chiacchiere

Di Holland Island è rimasto uno scampolo di terra che viene eroso a ogni tempesta. Con l’alta marea scompare sott’acqua lasciando apparire solo qualche moncherino di arbusto che ricorda che un tempo era un’isola abitata.
Il gracchiare incessante dei gabbiani che litigano tra loro e giocano a rimpiattino con le increspature della baia li accompagna durante il periplo di quello che una volta era un’isola abitata da esseri umani.
Sottocoperta Ellie e i suoi amici osservano muti in silenzio la triste sfilata di una costa che non c’è più. Si ode solo il leggero sciabordio dell’acqua sui fianchi di Rebecca e il secco schiocco della vela che sbatte per un salto di vento. Loro respirano solo.
Poi si vede unicamente acqua, la terra è alle loro spalle come un ricordo lontano.
“Impressionante!” è il commento di Dashiell.
“Avevo letto sul NYT che l’isola non c’era più o forse c’era ancora per poco. Però fa impressione vedere quel lembo di terra che disperatamente sta aggrappata alle acque, tenendo fuori la testa per non annegare”.
Annie non dice nulla. La contagiosa allegria si è smorzata in un malinconico silenzio.
“Cosa si può fare per salvarla?” chiede con un brusio di voce.
“Nulla” risponde laconica Ellie “Nulla. L’uomo con le sue attività e le acque che si riprendono ciò che le è sempre appartenuto l’hanno condannata. Io quando esco con Rebecca ci faccio un mesto pellegrinaggio. Ma ora basta quest’aria da funerale! Stiamo facendo una gita e dobbiamo divertirci!”.
Matt, che è rimasto taciturno, ascoltando le chiacchiere degli altri, si riscuote e chiede nuovamente chi è Angie.
“Angie è la mia bisnonna e ha abitato in quella casa vittoriana che ora è un ammasso informe di ruderi. L’ha costruita suo padre, sul finire dell’ottocento. Almeno questo mi ha raccontato il nonno Pat. Loro l’hanno abitata fino al 1936, quando hanno venduto tutto per trasferirsi a Princess Anne. Ormai la sorte dell’isola era segnata e non valeva la pena di provare a resistere. Da allora una lenta agonia l’ha vista sparire pezzo dopo pezzo a ogni passaggio dell’inverno. Un reverendo prima, una fondazione poi hanno tentato inutilmente di salvarla, ma tutto è stato vano. Hanno prolungato solo l’agonia”.
Ellie si ferma un istante a rifiatare. Parlare dell’isola le costa sempre fatica e oggi avverte sempre di più il peso delle parole.
“Angie ha scritto un diario, che sto leggendo..”
“Interessante..” esclama Dashiell che sembra essersi risvegliato dall’apatia.
Stranamente è più ciarliero del solito e sembra essere attratto da queste chiacchiere che parlano di cose del passato.
“Raccontaci, qualcosa di quello che sta scritto nel diario..” continua incitando a proseguire nel racconto.
L’uomo osserva per la prima volta Ellie con uno sguardo diverso. Questo non sfugge all’occhio attento di Annie, che nota questa piccola metamorfosi nel cognato, sussurrando qualcosa nell’orecchio di Matt. Lui ridacchia come se avesse ascoltato una barzelletta.
Ellie non pare avere percepito il mutamento dell’atmosfera o forse in questo momento è concentrata troppo su Holland Island.
Rebecca scivola veloce sulle acque calme del Chesapeake Bay con la prua rivolta verso il porto.
“Angie..” riprende Ellie dopo una pausa di riflessione “Angie da quello che ho letto è stata una donna speciale..”.
“In che senso?” la interrompe Dashiell.
Ellie lo scruta e si interroga perché l’uomo che le sta di fronte sia così interessato alla bisnonna.
Fino a pochi istanti prima pareva distante, distaccato dai loro interessi, mentre adesso pare curioso di conoscere la storia di Angie.
Di nuovo fanno capolino i pensieri dei giorni scorsi, quando lui era un’anima persa e lei cercava degli aspetti positivi.
Lo osserva con cura, mentre percepisce che Annie e Matt la scrutano e paiono in attesa che lei dica qualcosa.
“In che senso era speciale?” la incalza Dashiell.
Ellie si riscuote e trae un ampio respiro.
“Non l’ho conosciuta, ma ho ascoltato molto su di lei. A volte mi pare che sia di fianco a me a guidare le mie azioni. Sono solo sensazioni. Però..” e nuovamente tace.
“Sembri reticente” replica Dashiell “Come se tu avessi timore di dire qualcosa di sgradevole o di svelare un segreto. O forse sbaglio?”.
Annie sorride, stringendosi a Matt. Vorrebbe dire qualcosa, ma il marito le fa cenno di tacere.
“Lascia che parlino senza che noi interveniamo. Sentiamo cosa dicono” le sussurra in un orecchio.
Ellie raccoglie le idee per controbattere le affermazioni. Sente l’irritazione crescere ma cerca di dominare il malessere.
“Perché mai dovrei parlare della bisnonna? A chi può interessare cosa faceva o diceva?” riflette velocemente.
Di nuovo tenta di ricucire il discorso iniziato ma senza molta convinzione.
“Perché dovrei essere reticente? Non so quanto possa appassionare la narrazione della sua vita a Holland Island. L’ammiro perché è stata coraggiosa. Non so quante donne cento anni fa avrebbe avuto l’ardire di sfidare stereotipi di vita che le volevano solo casa e chiesa..”.
“Perché oggi è cambiato qualcosa?” la blocca nuovamente Dashiell.
“Non credo. L’America è a volte bigotta. Finge di non vedere situazioni scabrose, ma crocifigge chi osa sfidare le regole. Il gossip è feroce e mette in piazza gli aspetti privati delle persone. Se uno è in vista, rischia di bruciarsi. Se due donne si amano, ad esempio, non ci sarebbe nulla di scandaloso o da scandalizzarsi. Però.. però la loro richiesta di trasformare la loro unione in matrimonio fa gridare allo scandalo! Sembra una contraddizione, ma è la realtà”.
“Dunque Angie amava un’altra donna” la interrompe ancora una volta Dashiell.
Ellie lo guarda e sorride, scuotendo il capo.
“No, non hai capito nulla! La bisnonna ha amato un uomo, Dan! E il loro amore è stato molto intenso, da quello che ho letto..”.
“Allora in cosa consiste il coraggio della bisnonna? Un amore etero non mi pare che possa generare scandalo! Forse viveva in un ambiente dove tutti erano omo? Ma che razza di comunità abitava Holland Island? Quello che dici mi rende particolarmente curioso di conoscere questa mitica Angie!”.
Annie li guarda mentre si fronteggiano come se sulla barca ci siano solo loro.
“Matt, mi stupisce tuo fratello! Da quel poco che lo conosco, l’ho sempre visto apatico, indifferente a tutto e a tutti. Ora punzecchia Ellie, la sfida, la provoca. E’ un vero siparietto che sta movimentando questa gita che pareva destinata a morire come il sole sull’orizzonte. Che ne dici?” gli sussurra lievemente, accostandosi a lui.
Un sorriso compare sul viso dell’uomo, mentre si appresta a rispondere.
“In effetti mi sta sorprendendo il fratellino! Ben rare volte l’ho visto così aggressivo. Ed erano solo per difendersi. Ora invece è all’attacco di Ellie! La incalza e non le da tregua. Non riesco a percepire dove voglia arrivare. Che le piaccia la ragazza? Sarebbe meraviglioso! Lui single incallito, che ha sempre snobbato le donne. Devi sapere ..”.
Il dito di Annie si posa sulle labbra del marito per farlo tacere.
“Ascoltiamo come va a finire il duello!”.
E i due contendenti riprendono le ostilità.
“In effetti non ci sarebbe stato niente di strano o stravagante, ma ..Si da il caso che allora una donna sola che ospita un uomo creava molti pettegolezzi..”
“Perché non capita mai che una donna sola conviva con un uomo? Non mi sembra che sia poi quello scandalo che ..”.
“Dashiell, dimentichi che erano cento anni fa! Allora l’America era puritana! Il risveglio femminile doveva avvenire nell’anno successivo. Il 1911. Noi stiamo parlando del 1910, quando la condizione femminile..”
“Non avrei creduto che tu fossi una femminista” replicò ironicamente alzando la voce.
“Perché se l’evento fosse avvenuto un anno dopo, nessuno ci avrebbe fatto caso?”.
Ellie capisce che si sta incartando in una discussione dai contorni incerti. Deve deviare e riportarla nei binari corretti.
Però prima vuole lanciare una stoccata a Dashiell. Si sente combattiva come Angie.
“Dunque ha sempre ragione il nonno! Ha sempre affermato che sono simile come una goccia d’acqua a Angie. Io non gli ho mai creduto, ma ora ..”.
Ellie guarda con gli occhi fiammeggianti d’ira l’uomo che rimane impassibile in attesa della replica pepata. Lui le ha letto nella mente e sa che risponderà all’ultima affermazione. Le piace questa ragazza che apparentemente sembra fragile ma in realtà è forte e decisa.
“E se lo fossi cosa cambierebbe? Mi sembri una persona dalle vedute ristrette! Per te le donne sono un oggetto. Ma io non lo sono affatto!”.
Dashiell sorride e le prende le mani. Ellie rimane sorpresa e non accenna a un movimento di stizza o a un tentativo di distacco. Rimane saldamente stretta a lui, perché le fa piacere sentire quel contatto.
“Certo, non cambierebbe nulla!” afferma pacato e sorridente.
“Comunque non hai ancora spiegato perché..” e tace interrompendo il discorso.

Sullo skipjack verso Holland Island

La vigilia di Halloween è una splendida giornata di ottobre con cielo terso e mare calmo, solo l’aria fa capire che il sole faticherà a scaldarla. Chesapeake Bay è meno grigio del solito con qualche striatura di verde sporco.
Ellie ha proposto ai suoi ospiti una uscita con Rebecca, il suo skipjack, un modo diverso per trascorrere la giornata in attesa della festa.
“Hai una barca tutta tua?” ha chiesto Annie incuriosita.
Dashiell è parso rianimarsi alla notizia come se l’evento fosse di suo gradimento.
Matt è rimasto indifferente come se la gita non lo interessasse per nulla.
Trovata la disponibilità del capitano, sono iniziati i preparativi. Una veloce colazione, la scelta degli indumenti più adatti, la sistemazione di generi alimentari in un cesto da picnic e tante chiacchiere in libertà prima di partire per il porto di Wenona.
Matt guida veloce con le indicazioni precise di Ellie, mentre Dashiell ripiomba nel silenzioso mutismo. Annie è eccitata, perché ha sempre sognato di possedere un’imbarcazione. Aspetta con impazienza vedere la terra che si allontana. Si sente felice e rilassata.
“Questa vacanza sta trascorrendo meglio di quanto ottimisticamente avevo pensato, quando ho accettato l’invito. Ellie è una deliziosa padrona di casa. Ci ha sistemato nella stanza più comoda, ampia quanto un monolocale. Il raffronto con la nostra di Baltimora è impietoso. Senza dubbio ha un’abitazione confortevole, arredata con gusto. Ricambiare l’ospitalità mi mette un po’ nell’imbarazzo. Però ci sarà tempo per rifletterci.  Ci ha messo sempre a nostro aggio senza forzare mai la mano nelle proposte di come trascorrere le giornate. Non credevo che fosse così abile ai fornelli. Se non ci fosse Matt, farei fatica ad andare oltre un trancio di pizza surgelata. Detto come va detto: non so cucinare. Quello che mi stupisce è che non lavora, eppure tiene un tenore di vita sopra la media. Non pensavo che i genitori fossero così benestanti. Basta con queste riflessioni, godiamoci l’escursione in barca. Ormai siamo arrivati”.
Questi sono i pensieri di Annie, mentre stanno giungendo al porto.
Sul molo trovano il capitano pronto ad accoglierli. Annie lo osserva, perché le sembra una persona anziana, che però trasmette fiducia e solidità. Sarà lui a guidarli nell’escursione.
“Capitano Krantz! E’ stato molto gentile a mettersi a nostra disposizione anche se la chiamata non era programmata. Questi sono amici di Baltimora venuti a trovarmi. La giornata mi sembra ideale per una uscita. La baia è calma. Non fa troppo freddo. Pensavo di arrivare fino a Holland Island” disse Ellie mentre gli stringeva la mano.
“Si, ha ragione, Miss Ellie. In questo periodo imbattersi in una concatenazione di eventi meteorologici favorevoli per una gita in barca non è facile da trovare. Però oggi ci sono tutti. Possiamo arrivare fino a Holland Island, ma non è più permesso di scendere a terra per disposizione della Guardia Costiera. E’ troppo pericoloso, perché non ci sono più approdi sicuri. Ci dobbiamo limitare a circumnavigarla e osservarla dall’imbarcazione. Se siete pronti, possiamo imbarcarci. Il tragitto non è lungo, ma conviene rientrare nelle prime ore del pomeriggio. In questo periodo oscurità e nebbia possono calare velocemente”.
Un leggero vento di brezza gonfia la vela di Rebecca, mentre, uscendo dal porto, si dirige verso la meta.
Il capitano li ha pregati di scendere sottocoperta al riparo.
“Lì starete più caldi e riparati. Il vento è gelido anche se a terra non vi sembra. I vostri indumenti non sono adeguati ai rigori della stagione. Potete ammirare la navigazione dagli oblò”.
Solo Dashiell rimane in coperta vicino al capitano che governa la barca con perizia. Indossa una cerata gialla che ha acquistato vicino al porto questa mattina. Sembra interessato alle manovre e gli pone molte domande alle quali Krantz risponde con calma e dovizia di particolari. Tra i due si instaura un buon rapporto.
“Mi piacerebbe molto imparare la navigazione a vela, ma il tempo è tiranno. Dovrò decidermi perché il tempo passa e con una scusa o con un’altra rimando sempre” afferma Dashiell con l’aria di chi è sinceramente dispiaciuto.
“Qui nel Chesapeake Bay ci sono diverso scuole di vela. Il vento non manca mai ed è divertente. Il periodo migliore è giugno luglio. Non fa molto caldo. Le brezze sono ideali. In agosto c’è troppa afa e umidità”.
“Lei sarebbe disposto a darmi lezioni? Però non possiedo un’imbarcazione”.
Il capitano scuote il capo. “Sono troppo vecchio. Faccio un’eccezione per Miss Ellie, perché ha Rebecca, che considero come una figlia. Se è interessato seriamente, posso indirizzarla verso istruttori veramente in gamba. Per quanto riguarda la barca non ci sono problemi. Imbarcazioni tipo questa le affittano a settimane. Non sono complicate da governare e hanno una stabilità eccezionale in qualsiasi condizione di tempo. Fino a un paio d’anni fa se ne potevano trovare facilmente e a prezzi di vero saldo. Con poca spesa si rimettevano in sesto. Miss Ellie lo ha fatto e si è ritrovata un gioiello, che ora vale una piccola fortuna. Adesso i costi sono saliti alle stelle e non c’è molta convenienza, salvo che non sia un appassionato di skipjack”.
Hoilland Island appare all’improvviso sulla loro destra. I ruderi della casa vittoriana sembrano un gigante crollato a terra.
Ellie ha parlato con Annie durante tutto il tragitto, mentre Matt è rimasto in silenzio a osservare il volo dei gabbiani e le leggere increspature della baia.
“Ecco!” grida la ragazza indicando con il dito la sagoma dell’isola.
“Ecco! Sulla vostra destra si scorge Holland Island! Quell’ammasso scuro che si erge per pochi metri è la casa vittoriana di Angie”.
Annie la guarda stupita.
“Angie chi è?”
Ellie tutta eccitata risponde che è la sua bisnonna.
“Dunque quei ruderi sono tuoi?” domanda meravigliata l’amica.
“No, no! Erano della bisnonna che ha abbandonato l’isola negli anni trenta, vendendo tutto. Coi soldi ha comprato la casa di Princess Anne. Lì è nato nonno Pat. Te lo ricordi? Quel simpatico vecchietto che amava raccontare storie inverosimili? Ma, sì che l’hai conosciuto!”
Ellie è tutta eccitata nel citare questi ricordi.
Annie scuote la testa, perché non ricorda nonno Pat per nulla. Però è interessata ad ascoltare quello che le sta dicendo l’amica. Anche Matt sembra riscuotersi dall’apatia silenziosa nella quale era piombato fin da quando hanno deciso l’escursione in barca.
“Quindi sai tutto sulla casa e sull’isola” afferma l’uomo rompendo il silenzio.
“Beh! Non è proprio vero. Le mie conoscenze sono limitate ai racconti del nonno e alle pagine del diario di Angie. Pensate che proprio cento anni fa la bisnonna ha ricevuto la proposta di matrimonio. Come è andata a finire non lo so ancora, ma credo che poi hanno convolato a nozze, visto che è nato da loro il nonno! Ah! Ah!” discorso chiuso da una risata argentina.
“Vi sento allegri” urla dalla coperta Dashiell.
“Scendi e potrai unirti alla nostra allegria” replica pronta Ellie.
E vedono sbucare dal boccaporto una sagoma gialla.
“Qual è l’argomento che suscita tanta ilarità?”
Annie si alza e lo prende sottobraccio per accompagnarlo di fronte a loro.
“Ellie stava dicendo che in quella vecchia casa vittoriana che si nota sull’isola..”
“Quale casa? Vedo solo un ammasso informe che non assomiglia per nulla a una abitazione. Di grazia, dove si trova la casa?” chiede sorpreso osservando in lontananza l’isola alla quale si stanno avvicinando.
“Quell’ammasso un tempo era la dimora di Angie..” replica Ellie un po’ infastidita.
“Angie? E chi sarebbe Angie?”
“La mia bisnonna… La storia è un po’ lunga.. Dal suo diario ho appreso che esattamente cento anni fa ha ricevuto una proposta di matrimonio e da loro è nato nonno Pat. Quindi ho dedotto che si sono sposati. Quei ruderi è quanto resta della casa dove è nato e cresciuto il nonno..”
“Perché dici «ho dedotto». Forse non lo sai e lo pensi?..”
“Non ho letto tutto il diario. Ora sono ferma alla festa di Halloween del 1910 che Angie ha festeggiato con Dan..”
“Prima Angie, poi Dan.. Non fai prima a raccontare tutto dall’inizio?” replica Dashiell che si scopre loquace e curioso.
Ellie scuote il capo e sta per iniziare il racconto, quando il capitano urla che siamo in prossimità di Holland Island.
“Non mi avvicino troppo perché i fondali si sono alzati e non voglio correre il rischio di rimanere incagliato. Ci giro intorno come una boa e poi riprendiamo il viaggio di ritorno”.
I quattro occupanti osservano in silenzio lo sfilare lento dell’isola, regno incontrastato di gabbiani e pellicani.
Il racconto può aspettare.