Il Borgo – Capitolo 12

Eva se ne stava accoccolata sul divano nella casa di Marco a Modena, mentre osservavano le fotografie scattate la domenica appena passata.

Le istantanee erano impeccabili, almeno questa era la sua opinione anche se il compagno ci trovava mille difetti.

Vedi” le disse. “Qui non ci siamo. La visuale è scentrata e la luminosità non è perfetta”.

La ragazza stringeva gli occhi come per mettere a fuoco meglio tutte queste imperfezioni ma non notava nulla di tutto quello che le indicava.

Sarà come dici tu” rispose per nulla convinta. “Per me è perfetta” e passava a quella successiva.

Non tenerla così” la rimproverò bonario. “Lasci delle ditate sul lucido”.

Lei sollevò un sopracciglio senza replicare. Quando si comportava così in maniera pignolesca faticava a sopportarlo. «E’ il suo modo di concepire la fotografia. Un amore viscerale e smisurato. Per me è solo l’istantanea di un momento. Il cogliere l’attimo fugace e immortalarlo finché non venga distrutto dal tempo. Però ..». Sospirò e tenne delicatamente fra le dita l’istantanea, avendo cura di non toccare la parte lucida.

Ti ricordi che quel giorno ..” riprese il ragazzo.

Cosa?” gli chiese stupita.

Quel giorno nella pineta sentivamo lo scirocco e ti dovevo tenere a bada. C’erano tanti bambini ..”

Sarà come dici” rispose ridendo. “Ma non mi sembravi che la vista di quei ragazzini ti tenesse a freno ..”.

Eva rise di gusto, perché Marco era molto abile nel girare gli eventi scaricandoli sull’altro.

Quel giorno .. lo ricordo bene .. Se non mi fossi imposta avresti fatto all’amore sul sentiero dove passavano tutti, incurante di bambini, madre e chissà quanti altri ..”

No, no.. ricordi male .. Guarda queste fotografie ..” e gliene mostrò una decina dove si vedeva solo lei in posizioni differenti.

Appunto!” replicò sorridente. “E’ come dico io! Cercavo di sottrarmi al tuo bombardamento .. Però ..” e tacque.

Guardò con attenzione quelle istantanee che la ritraevano in mille pose differenti. «Sì. E’ veramente abile Marco nel cogliere le espressioni di chi fotografa. Io mi stavo schernendo e gli dicevo che c’erano dei bambini e lui ..» rifletté sorridente nell’esaminare quelle foto.

Però?” chiese incerto il ragazzo. “Cosa c’è che non va?”

Eva lo abbracciò, dopo aver deposto quei cartoncini in bianco e nero sul tavolino.

Nulla! Sono perfette! Hai saputo cogliere il momento nel quale io mi difendevo dalle tue avance! Quando tra qualche anno le rivedrò, saprò con esattezza cosa stavo facendo e dicendo!”

Marco la strinse a sé e la baciò a lungo.

Erano teneramente abbracciati, quando la musica del telefono interruppe i loro pensieri.

Chi sarà quello scocciatore?” sbottò il ragazzo leggendo il display. “E’ Laura. Chissà cosa vuole”.

Ciao”.

Disturbo?” chiese con garbo la ragazza.

Sì! Ero abbracciato ..” cominciò interrompendosi subito, perché Eva lo stava trapassando con uno sguardo di fuoco.

Oh!” mormorò la ragazza. “Mi dispiace di avere interrotto ..”

Ma no! Era solo una battuta! Metto il viva voce così ascolta anche Eva che è qui con me. Dimmi tutto”.

Laura rimase per qualche istante in silenzio, perché aveva compreso perfettamente di essere capitata nel momento sbagliato, interrompendo un momento di intimità tra i due giovani.

Volevo solo dirvi” riprese parlando al plurale. “Io e Giacomo abbiamo creato la fanpage del Borgo con le tue fotografie. Stasera sarà pubblica, accessibile a chiunque. Mi date una mano per diffonderla su Facebook? Più contatti ci sono, più possibilità di trovare sponsor e aiuti”.

Eva gridò qualcosa, che Marco trasmise.

Mandami il link non appena è disponibile. Faremo del nostro meglio per far conoscere la pagina. Ma dimmi hai scoperto altro?”

Domenica scorsa siamo tornati al Borgo e ..”, Sospese per un attimo di parlare incerta se dire quello che voleva raccontare, che qualcuno aveva già giudicato inverosimile. Poi riprese il discorso con decisione. Doveva condividere anche con loro le sensazioni che aveva provato.

Dovete sapere che il Borgo ci ha adottati! Ci ha parlato e ci ha chiesto di salvare la rocca e la chiesa”.

Oramai l’aveva detto e pensò che l’avrebbero giudicata matta.

I due ragazzi si guardarono sorpresi da quello che Laura aveva appena detto.

Eva prese il telefono dalle mani di Marco.

Ciao, Laura. Ho ascoltato le tue parole. Il Borgo ti ha parlato?” domandò stupita.

Sì” rispose con un filo di voce.

Ma è meraviglioso! Cosa ti ha detto in particolare” le chiese, cercando di non lasciar trasparire la sua incredulità.

Mi ha chiesto di far rivivere la rocca e la chiesa. Per il resto ci lascia libera scelta ..”

Ma Giacomo cosa dice?” le chiese trattenendo il riso.

Non saprei.. Era un po’ basito ..” riprese la ragazza.

Ci credo! Lo sarei stata anch’io ascoltando una voce che viene dal tempo remoto ..”,

No, non hai compreso bene cosa volevo dire. In effetti sostiene di non avere udito nulla. Solo il sibilo del vento. Io invece ho sentito distintamente le parole del Borgo .. Peccato che non ci foste anche voi ..”

Sicuramente quando torneremo, lo ascolteremo ..” aggiunse Eva che non voleva deprimere ulteriormente Laura.

Quindi da stasera su Facebook parte la nostra fanpage” continuò tornando all’argomento iniziale. “Mandaci il link così possiamo farlo girare tra i nostri amici. Quando pensi che possiamo incontrarci per discutere del progetto?”

Ma .. non so .. la prossima settimana .. una sera o durante il fine settimana?” domandò incerta.

Che ne dici, Marco?” disse la ragazza rivolgendosi al suo ragazzo. “Una sera della prossima settimana .. Mercoledì .. Non ho lezioni e sono libera”. Il ragazzo annuì vistosamente per confermare la data.

Hai sentito?” le chiese Eva. “Mercoledì prossimo ci andrebbe bene”.

Devo sentire Giacomo e poi ve lo confermo. Siete molto carini nell’ascoltare le mie fantasie..”.

Ma cosa dici, Laura .. Non sono fantasie .. allora aspettiamo una conferma e ricordati il link. Ciao”

Ciao”.

I due ragazzi scoppiarono in una risata fragorosa.

E’ chiuso il telefono?” chiese allarmato Marco.

Sì, si!” esclamò e gli riconsegnò il telefono.

Risero ancora di gusto prima che con voce seria il ragazzo dicesse qualcosa.

Ci credo bene che Giacomo fosse basito. Chi non lo sarebbe nell’ascoltare quelle parole?”

Eva scosse la testa come per confermare quello che stava dicendo Marco e rifletté che si erano imbarcati in un’impresa pazzesca dove a ogni passo potevano essere scambiati per pazzi visionari. In realtà la molla era differente: fare qualcosa senza tanti fini. Un po’ per stare in compagnia, un po’ per dimostrare che anche le iniziative più azzardate potevano andare a buon fine.

La ragazza gli si strinse con passione per riprendere dal punto nel quale erano stati interrotti dalla telefonata.

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