Il Borgo – Capitolo 17

Mia madre muore dalla voglia di conoscerti” gli disse dandogli un bacio, mentre Giacomo avviava l’auto per partire.

Beh! A dire il vero … io no!” rispose ridendo.

Non ti mangia! E’ un po’ invadente ma tutto sommato innocua! E’ semplicemente curiosa” replicò, agganciando la cintura. Non poteva confessargli che Emma voleva vederlo, perché con lei i ragazzi duravano un battito di ciglia prima di sparire per sempre. Rifletté che era inutile girarci intorno: il suo carattere poco malleabile li faceva desistere dopo pochi incontri.

Mi basta la mia … La tua te la lascio volentieri” aggiunse col viso serio. «Ci mancherebbe altro di conoscere i genitori di Laura. Siamo alle schermaglie iniziali e non so nemmeno se mi piace veramente» concluse silenziosamente.

Dove andiamo?” gli chiese, cambiando l’argomento del discorso, perché rischiava di lasciarsi sfuggire qualche parola di troppo. Giacomo le piaceva senza mezzi termini e non voleva dar sfogo al lato ruvido della sua personalità. Quindi era opportuno dirottare la conversazione su altri campi meno scivolosi e infidi.

Pensavo … Veramente non mi viene in mente nulla di particolare”. Il ragazzo fece una pausa prolungata nel tentativo vano di inventarsi qualcosa di interessante. Tutto fu inutile, perché aveva un buco nero nella testa. Alla fine uscì con una proposta non troppo originale: “Tu cosa dici se facciamo quattro passi in centro e poi andiamo a prenderci una bella cioccolata calda al Giardino delle Camelie …”

E dov’è?” chiese stupita la ragazza.

Non lo conosci?”.

Mai sentito prima di questo momento” replicò divertita. In effetti frequentava ben poco i locali di Bologna. «E con chi li dovrei frequentare? Amiche ne ho pochine. I ragazzi scappano …» pensò sospirando.

Dietro alla torre degli Asinelli … Elegantissima come sei dopo che ti ho fatto fare passerella in centro non posso portarti in un locale qualunque …” rispose serio Giacomo.

Mi stai prendendo in giro?” disse Laura fingendo contrarietà ma lusingata da quelle parole che ascoltava assai raramente.

Mai stato più serio di così! Perché dovrei prenderti in giro …”.

Chissà che aspetto hai, quando non lo sei!” replicò mandandogli un bacio con la mano mentre interrompeva il discorso del ragazzo. Immaginava cosa avrebbe aggiunto ma preferiva lasciar sfumare il discorso nell’indeterminatezza.

Passeggiarono come due innamorati mano nella mano per le vie centrali di Bologna, guardando negozi e frequentando librerie. Erano appena giunti alla sala da tè, quando Eva chiamò Laura.

Ciao. Dove siete?” le chiese tutta allegra.

Siamo appena arrivati a Bologna e stiamo andando verso il centro …”

Se vi sbrigate, potete gustare un’ottima cioccolata in tazza”.

Dove?”

In San Vitale, duecento metri dietro la torre degli Asinelli. Il Giardino delle Camelie. Sono qui con Giacomo”.

A dopo” rispose Eva.

Non passò molto tempo dalla telefonata, quando i due ragazzi comparvero nel locale. Subito l’atmosfera divenne cordiale e gioiosa con scambi di battute e tante risate.

Hai più ascoltato la voce del Borgo?” chiese Marco visibilmente curioso con un sottofondo di ironia.

E sì!” Fu la pronta replica di Laura, mentre Giacomo la osservava tra lo stupito e l’interessato.

Mi appare in sogno quasi tutte le notti. E mi chiede …”.

Non mi hai mai detto nulla” disse un po’ amareggiato il ragazzo. “Pensavo che dopo quella domenica …”

Pensi male” lo interruppe acidamente. “Non te ne ho parlato perché eri incredulo quel giorno …”.

… Non potevo mentirti. Ero sincero nell’affermare che non avevo udito nessuna voce a parte il sibilo del vento …”.

Calma, ragazzi!” Intervenne Eva da paciere, notando come l’atmosfera da gaia e allegra si stava trasformando in una rissa senza esclusione di colpi. “Non possiamo incolpare Giacomo di qualcosa che non ha fatto. Ammette con sincerità di non aver udito nulla. Ci scommetto che la prossima volta avvertirà pure lui il richiamo del Borgo”.

La ragazza era irritata col suo compagno che aveva riaperto una vecchia discussione più con l’intento di ironizzare che discutere sulla sensibilità delle persone.

Marco provò a mettere un ramoscello di ulivo tra Giacomo e Laura.

Non era mia intenzione di scatenare una baruffa tra voi sul Borgo. La mia era semplice curiosità, poiché Laura ne aveva accennato. Sono sicuro che parlerà pure a noi, quando saprà che siamo sulla stessa barca pronti a dargli una mano per ritornare a vivere”.

Giacomo rimase col viso imbronciato, perché non si aspettava che Laura ne avesse fatto cenno con Marco di sentire durante il sonno la voce del Borgo, mentre l’aveva ignorato completamente. Non riusciva a dare una spiegazione a questo comportamento.

Eva lo strinse forte tra le braccia per consolarlo.

Dai, fa un bel sorriso!” gli disse. “Laura non intendeva nasconderti nulla. Ha ritenuto non opportuno parlartene in questo momento ma l’avrebbe fatto alla prima occasione. Tutto qui!” Poi dopo una breve pausa, nella quale tutti erano rimasti in silenzio riprese a parlare. “Il Borgo ci ha adottati. Sa che potrà contare sul nostro entusiasmo e volontà di riuscire nell’impresa di farlo rinascere. Credo che avrà molte storie da raccontarci, quando l’andremo a trovare la prossima volta”.

Laura rimaneva silenziosa ed era irritata con se stessa, perché si era ripromessa di non mostrarsi scontrosa ma non c’era riuscita. «Devo contare fino a dieci prima di replicare» si ripropose, perché non era stato in grado di controllare le parole e la voce poco prima. Però quello che le dava maggiormente fastidio era il tono sarcastico di Giacomo che metteva in dubbio le sue affermazioni.

Per contro il ragazzo aveva cambiato umore e si era chiuso su stesso. «Quando si comporta così acidamente e sferzante, non riesco a sopportarla. Mi alzerei e me ne andrei per non vederla» disse a se stesso, cercando di dominare il nervosismo che lievitava lentamente. Sapeva che in queste condizioni era come una pentola a pressione con la valvola inceppata. Poteva esplodere in un qualsiasi momento. Si alzò cercando di dissimulare la collera dentro di sé.

Vado un attimo in bagno” disse con tono piatto e si avviò seguito da Marco.

Aspettami. Vengo con te”. Lo raggiunse e gli mise una mano sulla spalla.

A Laura veniva da piangere perché stava rovinando tutto quello che con pazienza aveva costruito fino a quel momento.

Vedi” cominciò Eva osservando l’occhio umido dell’amica. “Gli uomini non sono sensibili come noi. Non riescono a percepire quelli voci, quei sussurri che la nostra sensibilità avverte. Loro sono pratici e ruvidi e non ci capiscono a volte …”.

No. Giacomo non è così. E’ colpa mia che non riesco a tenere a freno la lingua …”.

Non è successo nulla” tentò di consolarla Eva. “Quando tornano sarà tutto passato. Non sai quante volte ho bisticciato con Marco. Poi un bacio e via! Amici come prima”.

Sarà ma non ci credo” replicò contrita Laura.

Stanno tornando. Un bel sorriso e un bacio prima che si sieda. Questo è un toccasana” le disse sorridente.

La ragazza si alzò per andare incontro a Giacomo.

Scusa per prima” e gli diede un bacio sulle labbra.

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