non passava giorno – cap. 12

 

dal sito www.villadeste.com
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Villa d’Este è un must nel campo degli eventi organizzati, è la cornice ideale per ospitare forum e meeting. Tuttavia se l’organizzazione è convenzionale, un cliché già visto in altri posti, l’avvenimento vivacchia senza infamia e senza lode. Questa era la situazione dell’incontro annuale con la clientela, quando Matteo cinque anni prima era entrato nello studio, come giovane praticante in attesa di iscriversi all’albo professionale.

Subito si era fatto notare per le idee innovative nella gestione dei clienti. Aveva portato una ventata di rinnovamento al suo interno. Il gran capo pensò di affidargli il compito di organizzare il meeting di quell’anno per metterlo alla prova e valutarne le capacità organizzative.

Matteo portò piccoli aggiustamenti nella coreografia generale, come la cena di saluto, presentazioni grafiche più accattivanti, riscuotendo il generale consenso. Negli anni successivi migliorò il taglio degli interventi e la loro lunghezza, rendendo più snello e funzionale il programma. Queste modifiche fecero decollare l’evento, tanto che in questa edizione il numero delle adesioni era superiore ai posti disponibili e si erano dovute rifiutare a malincuore molte partecipazioni.

Le novità più interessanti apportate erano l’aperitivo di benvenuto, il venerdì sera, e il pranzo di gala, la domenica a mezzogiorno a chiusura del meeting. Questo aveva favorito la presenza femminile, di solito assai scarsa. Per il prossimo anno Matteo pensava di organizzare attività e incontri per le mogli e le compagne in modo tale da abbinare a un evento professionale uno mondano. Aveva dodici mesi di tempo per tradurre queste idee in realtà.

Laura e Sofia raggiunsero Villa d’Este verso le diciannove accolte da Matteo.

Alle venti e trenta c’è la cena di saluto. Vi aspetto puntuali alle venti al bar Canova per il drink di benvenuto” disse, prima di tornare nella hall ad accogliere altri partecipanti.

Non abbiamo molto tempo per sistemarci e renderci presentabili” fece Sofia leggermente in affanno come una scolara al primo giorno di lezione.

Comincia per prima” rispose calma Laura. “Mi devo cambiare l’abito e darmi una sistemata a trucco e capelli. Non ci metto molto”.

Alle venti in punto splendidamente vestite fecero il loro ingresso nel bar Canova. Sofia indossava un abito lungo di Armani, che fasciava con eleganza la sua figura tonica e snella. Due orecchini e una collana di perle ornavano il viso. Laura aveva un vestito più anonimo. Un tubino scollato nero che valorizzava la capigliatura rossa. Una paio di scarpe di Rossi dal tacco modesto erano il perfetto proseguimento della caviglia snella.

Tutti si voltarono ad ammirarle, perché non potevano passare inosservate.

Da dove sono sbucate quelle due deliziose fanciulle?” chiese a un vicino un grassone incuriosito ed eccitato.

Chiedilo al dottor Minati, visto che le sta salutando con tanta cordialità” rispose l’altro con una punta di ironia, venata di invidia.

In un consesso di soli uomini o quasi le due ragazze rappresentavano un tocco di grazia femminile, che si notava vistosamente, anche se fossero state meno attraenti.

Una processione di uomini si recò in pellegrinaggio da Matteo per farsi presentare le nuove arrivate, che nessuno conosceva e che tutti avrebbero voluto come accompagnatrici.

Laura e Sofia catalizzarono le attenzioni di tutti i partecipanti, mentre il clima si andava scaldando. Il meeting sembrava nato sotto una buona stella. Attorno a loro si radunò un bel gruppetto di persone attratte dalle loro figure eleganti e dal conversare brillante e piacevole. Chi non era riuscito a parlare aveva cominciato a malignare sulla loro provenienza.

Sai” disse uno con fare saccente al vicino, “ho visto le loro foto sul web. Quelle gallerie fotografiche di belle donne”.

Sei sicuro?” chiese incuriosito l’altro. “Non mi sembrano due ragazze copertina! Ti ricordi il link?”

Beh,“ replicò il primo incerto, “assomigliano tutte. Forse non sono loro”.

La rossa, la più bella tra le due, deve essere la nuova fiamma del dottor Minati” disse un invitato all’amico. Poi aggiunse una battuta a doppio senso. mentre sogghignava compiaciuto.

Ma no!” replicò l’altro. “Ti sei confuso! La compagna è la morettina. La rossa è l’amica del dottor Renati”.

Ognuno diceva la sua. Tutti ascoltavano e guardavano con ammirazione le due ragazze, che si destreggiavano con grazia tra un drink e una battuta pronta e accattivante col sorriso sulle labbra. Sembravano quei fiori di campo sui quali in continuazione farfalle e api si posano per succhiare polline e profumo.

Il meeting rappresentò un autentico successo per Matteo, il migliore in assoluto da quando era stato organizzato la prima volta. Le edizioni iniziali avevano avuto un discreto successo ma niente di più. Tutti erano rimasti soddisfatti dell’organizzazione, della cornice, dei contenuti e aspettavano con impazienza il pranzo di gala a chiusura delle due giornate di presentazioni.

La domenica mattina comparve Paolo che si aggregò un po’ imbronciato e senza troppi entusiasmi, mentre Matteo poté dedicarsi alle due ragazze.

Laura storse il naso, vedendolo. Pensò che Matteo avrebbe dovuto avere la gentilezza e la compiacenza di avvertirla della presenza dell’amico. Non trovava corretto il suo comportamento. Mentre i pensieri e la rabbia invadevano la testa, cercò di calmarsi. ‘Pazienza’ si disse, ‘facciamo buon viso a cattiva sorte’.

Sofia rabbuiò in viso, perché ricordava bene quella sera durante la quale Matteo le aveva chiesto con insistenza un mare di notizie su Laura. Quelle domande avevano un scopo ben preciso: non erano per parlare in generale sull’amica ma per recepire informazioni da trasmettere a Paolo. Questo le lasciava in bocca una sensazione di amaro. Entrambe non mostrarono segni di malumore esteriormente, mentre dentro di loro ribolliva l’ira.

Matteo aveva pensato di distribuire gli invitati in modo tale che ogni tavolo avesse almeno una presenza femminile e l’attribuzione dei posti fosse mirata a mescolare tra loro le persone per favorire l’atmosfera conviviale.

Sistemò Laura e Sofia strategicamente con i clienti primari dello studio. Lo scopo era duplice. Il primo era che senza dubbio erano le donne più concupite dai partecipanti. Il secondo avrebbe consentito loro di allacciare nuove conoscenze utili in futuro.

Paolo venne collocato insieme ad altri invitati brillanti e danarosi, che avrebbero potuto rappresentare per lui potenziali clienti.

Il capo di Matteo, soddisfatto sia della qualità del meeting che dell’atmosfera, che si stava creando nella sala, passò accanto a Matteo. “Hai avuto ottimo fiuto a invitare quelle due ragazze” gli disse con lo sguardo sornione. “Sono carine quanto basta per attirare gli sguardi degli uomini senza fare ingelosire le altre donne, hanno comunicativa e sanno gestirsi con intelligenza e discrezione”.

Paolo non era contento perché aveva pensato di trascorrere la giornata con Laura, mentre aveva scoperto di essere stato usato da Matteo per intrattenere gli invitati.

‘Mi ha fregato come un’allodola con lo specchietto di Laura!’ pensò. masticando amaro e digrignando i denti. ‘Per fortuna ha avuto buon gusto e sensibilità di inserirmi in un gruppetto utile per la mia professione’.

Il pranzo di gala fu servito sulla veranda ristorante da cui si poteva ammirare lo splendido paesaggio sui giardini della Villa e sul lago di Como.

Era pomeriggio inoltrato quando lentamente Villa d’Este si andò svuotando dai convitati, mentre Matteo li salutava a uno a uno, dando loro appuntamento al prossimo anno.

Paolo poté conversare con Laura senza il timore di essere interrotto da qualche inopportuno in cerca di nuove conoscenze.

Ti ho cercato in queste settimane“ disse con tono di rimprovero non troppo mascherato, “ma non mi hai mai risposto. Dove sei stata?”

Laura, stanca ma soddisfatta per le due giornate trascorse a Villa d’Este, gli rispose in modo freddo e distaccato, senza mostrare il minimo interesse verso di lui, ignorando le frecciate.

Paolo avvertì che non era cambiato nulla rispetto alla prima volta. Capì che, se voleva conquistarla, doveva sudare la fatidiche sette camicie o sobbarcarsi le mitiche fatiche di Ercole.

‘Pazienza! O divento Ercole oppure resto Paolo’ si disse, sospirando, e cominciò a parlare con Sofia e Matteo, ignorando di proposito Laura, che ascoltò in silenzio senza partecipare alla conversazione. ‘Ho la gola secca per le chiacchiere’ pensò, ‘un po’ di riposo non guasta’. Si sentiva stanca per la tensione e appagata per le nuove conoscenze.

Sofia, vedendo l’amica silenziosa in disparte, la prese a braccetto. “Ragazzi” disse sorridente, “siamo rimasti solo noi. E’ stato un magnifico week end, allietato da tante piccole e graziose sorprese. Che ne direste di salire in camera e di caricare le valigie sulle macchine per rientrare alla base?”.

Invitò tutti a casa sua, precisando che il frigo era vuoto.

Risero e si ritrovarono da Sofia per chiudere le due giornate di svago per le ragazze e di lavoro per Matteo.

non passava giorno – cap. 11

Sofia invitò Laura la sera successiva. Voleva ascoltare la sua opinione sulla relazione con Matteo, sull’invito a Cernobbio e il resoconto della nuova vita che l’amica aveva iniziato da pochi giorni.

Credi che abbia fatto la scelta appropriata con Matteo?” le chiese con un filo di apprensione. “Il nostro rapporto viaggia sul binario giusto oppure sta andando verso uno morto?”

L’amica raccolse le idee prima di risponderle. ‘Dare dei suggerimenti’ pensò Laura, ‘è difficile e complicato. Si rischia sempre di darli sbagliati’.

Ascoltando le tue parole” disse a Sofia, ‘ho percepito che il tono è quello giusto. Tu sei innamorata di Matteo”. Fatta una breve pausa riprese a parlare. “Che altro aggiungere? Le mie sono le sensazioni percepite, se lui non è un farfallone e non mi ha tratto in inganno. Formate una bella coppia. Ti trovo addolcita rispetto l’ultima volta che ci siamo viste. Più tenera e sognante. L’amore ti fa bene” concluse Laura.

Sul viso di Sofia comparve un sorriso di ringraziamento e di sollievo per le parole pronunciate dall’amica.

Rifletteva, indugiando nel formulare la seconda domanda, perché percepiva di essere cambiata dentro e fuori. Si sentiva più calma, serena e tranquilla adesso che frequentava con assiduità Matteo. Vedeva quello che la circondava con occhi diversi, come se avesse cambiato le lenti negli occhiali, adattandole alla nuova visuale.

Ho una seconda questione da affrontare” fece l’amica, “ma non riesco a trovare le parole adatte. Sono incerta come proporla”.

Non ti preoccupare. Tu esponi con chiarezza il problema. Cercherò la risposta migliore, secondo il mio punto di vista” disse Laura. “Non chiedere di mettermi il mondo sulle spalle, perché non lo farò”.

Sorridente aspettò che l’amica cominciasse a parlare. Sofia iniziò titubante e imbarazzata, perché aveva sempre sbandierato ai quattro venti che inviti a cene o pranzi ufficiali o comunque con molti commensali non li gradiva, non riusciva a digerirli. Adesso si trovava nella scomoda posizione di rinnegare le proprie idee, perché quell’invito la stuzzicava non poco. L’argomento era l’invito di Matteo a Cernobbio.

Matteo,“ esordì incerta nel tono, “mi ha invitata a Cernobbio in occasione del meeting organizzato dal suo studio professionale”.

Fece una breve pausa, riprendendo a esporre la questione con più sicurezza. “Come sai, detesto partecipare a cene e pranzi ufficiali, perché non mi sento a mio agio. Però capisco che è l’occasione giusta per presentarmi in modo ufficiale. Sono incerta se accettare oppure no. Secondo te, come mi devo comportare?”.

Laura rifletté sul quesito, prima di rispondere, soppesando i pro e i contro. “Penso che tu faccia bene ad accettare”.

Secondo lei era l’occasione giusta per capire le reali intenzioni di Matteo, che potevano essere serie oppure era una semplice infatuazione, un innamoramento passeggero.

Sarai nel suo mondo” aggiunse. ”Potrai conoscere le persone, che dovrai frequentare, se la relazione si concretizza”.

Sofia non rispose ma continuò a mangiare in silenzio. Stava ragionando attorno a un’idea, che le era spuntata, mentre ascoltava la risposta di Laura. “Avrò una suite tutta per me” disse. “A parte pranzi e cene avrò nella giornata molto tempo libero. Se Matteo è d’accordo, potresti tenermi compagnia durante quel week end”.

Laura rimase con la posata a mezz’aria e la bocca semiaperta come se fosse diventata di sasso, perché non si aspettava minimamente una proposta del genere.

Hai perso la parola? “ chiese allegra Sofia.

No” rispose Laura basita, “ci riesco ancora, nonostante la sorpresa della proposta. Una splendida occasione per due giorni da sogno a Villa d’Este”.

Matteo stava progettando un fine settimana ricco di sorprese per tutti.

Nei giorni successivi al primo incontro con Laura Paolo aveva provato inutilmente a contattarla. Lei l’aveva attratto fin dal primo istante ma visto gli esiti dei contatti decise che era superfluo correrle dietro. ‘Sprecherei il mio tempo’ si disse. ‘Ho un grosso progetto di recupero edilizio da seguire. Non posso permettermi delle distrazioni. Specialmente con una donna che si dimostra refrattaria alle mie avance’.

Immerso nel lavoro si dimenticò di Laura, finché una sera di ottobre non arrivò una chiamata da Matteo.

Ciao,“ esordì allegro, “stai bene? E’ da tempo che non ci sentiamo. Impegnatissimo col tuo lavoro?”

Veramente sei tu che sei sparito dalla circolazione!” rispose Paolo. “Qualche uccellino mi ha sussurrato che sei finito in gabbia. E’ una gabbia dorata ma è pur sempre una gabbia”.

Ah! Ah! Quante malelingue ci sono!“ replicò ridendo Matteo. Secondo lui erano solo degli invidiosi perché aveva trovato un bel passerotto da coccolare. “Hai impegni stasera? Vorrei parlarti di un progetto per un fine settimana, che comprende anche Laura. Ti ricordi quella coi capelli rossi?”

Certo“ disse Paolo. “E chi riesce a dimenticarla! Si dà il caso che l’abbia messa tra le partite perse e non ho molte intenzioni di ripescarla di là”.

Lui non era riuscito a capire l’atteggiamento della ragazza e le motivazioni che l’avevano spinta a comportarsi così. Lei si era mostrata gentile e cortese ma distaccata e formale, come se avesse voluto deliberatamente tenerlo lontano. Non aveva legami sentimentali, a quanto gli risultava, perché si era informato su di lei con discrezione. Tuttavia si era negata in modo vistoso. Più di una volta si domandò se nell’unico incontro avuto avesse tenuto un comportamento da giustificare l’indifferenza di Laura. L’incontro con l’amico rappresentava l’occasione per chiarire i motivi per i quali il rapporto non era mai decollato.

Per stasera ho già un impegno” gli disse. “Domani sono libero. Non contare su di me per i tuoi week end sentimentali! Specialmente se è coinvolta Laura. Non si è mai degnata di rispondere alle mie telefonate”.

L’amico rimase stupito, perché era la prima volta che sentiva delle difficoltà di Paolo a mettersi in contatto con Laura.

Vedrò di raccogliere delle informazioni su di lei” disse Matteo. “A domani sera alle dieci alla Caffetteria del Corso”.

Matteo pensò a come affrontare il problema. Stabilì che non era il momento adatto per sviluppare una strategia, perché doveva concentrarsi sulle pratiche, che affollavano il tavolo. Comprese che Sofia sarebbe stata in grado di dargli tutte le risposte sulla freddezza di Laura. Lo fece all’ora di cena, perché lei non voleva essere disturbata da messaggi privati durante l’orario di lavoro. Aveva stabilito di mantenere separati i due mondi, quello professionale e quello privato.

Con abilità e delicatezza riuscì a ottenere da Sofia le informazioni che chiarivano i motivi dell’atteggiamento di Laura. Dalla relazione con Marco all’addio traumatico fino alla sera in cui si erano conosciuti.

La sera successiva i due amici, seduti a un tavolo, parlarono di quanto era riuscito a ottenere da Sofia. Il quadro era abbastanza preciso nelle linee generali. Tuttavia gli mancavano dei dettagli per sbloccare la situazione di stallo in cui erano caduti i rapporti tra lei e Paolo. Aggiunse che secondo Sofia l’ex era ritornato a Ferrara, dove abitava prima dell’università senza conoscerne i motivi.

É stato un duro colpo per Laura” disse Matteo. “Ancora oggi non ne è uscita completamente. Quella rottura la tormenta ancora”.

Ecco il motivo di tanta freddezza!” esclamò Paolo “L’amica pensa che possa esserci qualche speranza?”

Matteo scosse la testa. “Non lo so. La sera, nella quale le abbiamo conosciute, era la prima volta che usciva dopo l’addio. Secondo me era ancora sotto choc”.

Ho capito tutto. Non risolve il problema. Lo rende solo più chiaro” affermò con amarezza Paolo.

Ho una proposta” disse Matteo cambiando bruscamente argomento. “Un fine settimana in nostra compagnia e di Laura”

Non ci penso minimamente” replicò piccato Paolo. “Basta e avanza quella sera!”

Capisco” fece Matteo in ansia. “Potresti partecipare al pranzo di gala di chiusura”.

Osservò attentamente Paolo, prima di avanzare l’ultima proposta. “Posso mandarti l’invito?”

Mandamelo. Ma ci devo pensare” replicò Paolo. “Possiamo parlare di altri argomenti meno spinosi senza tornare su Laura, l’oggetto dei miei desideri, su week end pasticciati o su altre questioni amorose?”.

Matteo trasse un profondo respiro, perché Paolo non aveva chiuso le porte alle sue proposte. Forse tra qualche giorno avrebbe cambiato idea, accettando l’invito.

Chiuso l’argomento Laura, chiacchierarono sui loro progetti professionali, sullo sport e su altri argomenti.

Ringrazio, Cate

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2- AMO GLI ANIMALI tutti proprio no ma gran parte sì. In casa gli animali sono banditi, perché dopo due cani morti non me la sento di prendere altri o altri animali. Mi affeziono troppo.
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5- AMO ????? ho terminato l’ispirazione per gli ultimi tre sarà per la prossima volta