Leggi e ne rimani soddisfatto.

L'AMORE forse ESISTE: siamo come alberi in un bosco, separati, ma uniti da un unico terreno di [Sara Tricoli, Laura Tricoli]

 

Ognuno di noi ha delle preferenze che manifesta in modi diversi. Spesso queste preferenze determinano dei pregiudizi che a prescindere riversiamo nel nostro modo di agire e pensare.

Anch’io non mi sottraggo a questa realtà anche se cerco, e non sempre ci riesco, di affrontare persone o cose senza la tara di un pregiudizio. Detto in altre parole cerco di farmi un’idea sgombrando la mente da qualsiasi stereotipo o condizionamento iniziale.

Questo modo di approcciare persone e argomenti è ancor più manifesto nelle nostre preferenze delle letture.

Un genere non ci piace? Allora escludiamo i testi che si rifanno a questo. Un autore non ci piace? Tendenzialmente lo escludiamo a priori, a prescindere. Una specie di ostracismo.

Mi definisco un lettore onnivoro, ovvero leggo di tutto e tutti. In realtà non è esattamente così. Ho le mie preferenze e gli autori preferiti come tutti. Questo non vuol dire che non leggo qualcosa che esce fuori dal mio schema. Il genere rosa, ammesso che si possa identificare in modo preciso, non è esattamente nelle mie corde. Murakami, ad esempio, non rientra tra gli scrittori che amo leggere. Eppure se leggo un testo di genere rosa lo faccio senza preconcetti. Lo affronto senza pregiudizi. Se il testo o l’autore merita, non ho nessun problema a parlarne bene. Se non merita, il mio giudizio è negativo. Quello che conta per me è la storia, come si sviluppa e come sono disegnati i personaggi. Tempo fa mi ha dato molto fastidio che a fronte di una recensione non esaltante, sia stato accusato di sminuire il lavoro altrui per favorire il mio. Niente di più falso. Ho ricevuto più stroncature che elogi eppure non mi sono mai permesso di protestare con chi mi criticava. Se non è in malafede vuol dire che la mia storia non funziona.

Con questo spirito e senza pregiudizi ho affrontato la lettura di L’amore forse esiste di Sara Tricoli. Di certo non è il genere che leggo spesso, anzi direi di no ma ho affrontato la lettura senza un pensiero negativo.

Nel complesso posso dire che mi è piaciuto. Lettura gradevole con buon stile letterario. La storia c’è ma è molto esile, diciamo sottotraccia, perché ha privilegiato i personaggi che man mano sono usciti. Ammetto che l’inizio non è stato promettente ma col passare delle pagine ha assunto una sua personalità e un buon ritmo. Poteva essere facile cadere nei luoghi abusati delle storie d’amore ma Sara è riuscita a non incappare nella trappola.

Il primo personaggio che compare è Sonia combattuta tra due amori. Poi entrano in gioco Simon e Massimo. In questo frangente Sonia rischia molto. Non è credibile che possa innamorarsi a ogni maschio. Per fortuna questa scivolata è solo transitoria. Qui ha il suo momento migliore perché con molto buon senso e nessun pregiudizio spinge Simon nelle braccia di Massimo. L’analisi su questo rapporto un po’ sui generis è decisamente buono perché Sara riesce a rimanere in equilibrio su un crinale scivoloso che è la relazione tra due uomini. Sonia da questo rapporto a tratti anomalo capisce su quale persona puntare sciogliendo in dubbio amletico tra Carlo e Sergio. Poi entra in scena Josephine e il cerchio si chiude. Tutte le coppie si sono accoppiate.

Tra i sei personaggi attorno a cui ruota la storia o meglio che parlano di amore, i più completi sono tre: Sonia, Massimo, il più riuscito, e Josephine con le sue paure e i suoi dubbi molto umani. Gli altri stanno sullo sfondo quasi da comprimari. Ci sono ma non si notano.

Se vogliamo cercare il pelo nell’uovo forse è nell’uso spinto del dialogo diretto che in alcuni momenti diventano monologhi. Forse un minimo approfondimento dei pensieri dei sei personaggi avrebbero reso quasi perfetto il testo.