Selfpublishing – gli strumenti: produzione della storia

Pensavo, ma a questo punto ho pensato male 😀 , di fare un unico post per parlare degli arnesi di lavoro per l’indie author ma poi ho visto che era troppo lungo. Quindi l’ho spezzato in due parti. La prima cosa sere per produrre la storia e la preparazione alla sua pubblicazione. Nella seconda mi concentrerò sulle piattaforme.

Le precedenti puntate le trovate qui.

copertina Una notte magica San Giovanni

Strumenti

In questa parte ci occupiamo degli strumenti che l’indie author deve conoscere o utilizzare per produrre, preparare e pubblicare il suo libro.

Non c’è nessuna pretesa di scrivere un manuale d’uso né tanto meno di approfondire le tematiche che affronteremo ma rappresenta una specie di riassunto di ciò che gli serve.

Il presente documento sarà diviso in due parti. La prima quali strumenti servono per produrre e preparare un testo pubblicabile. La seconda quali strumenti servono per pubblicarlo e renderlo disponibile sugli store on line.

Però bisogna fare un inciso sulla produzione della nostra opera. È pura follia pensare di usare uno smartphone o un tablet per scrivere il nostro testo. Serve un PC e basta. Perché è altamente sconsigliabile l’uso di questi dispositivi? Per tre motivi.

1. La tastiera virtuale, salvo che il dispositivo possa usare una tastiera tradizionale, mal si adatta alla scrittura della nostra opera. Va benissimo per whatsapp, sms e mail e simili ma non per la scrittura di lunghi testi. Ricordo che nel dialogo diretto è preferibile usare le caporali « e », che non mi risultano disponibili sulla tastiera virtuale. In alternativa esiste il trattino lungo ma si devono rispettare precise regole e anche questo non compare tra i caratteri speciali. Inoltre non è mai agevole passare da una tastiera all’altra senza perdere la concentrazione di quello che si scrive.

2. Editor virtuale. Man mano che digitazione le lettere il nostro dispositivo cerca di indovinare quello che vogliamo scrivere e qualche volta in autonomia decide per noi. L’ideale sarebbe quello di disattivarlo, mentre è comodo negli altri casi. Anche in questo caso rischiamo di riempire di refusi la nostra opera. Poi risulta quasi impossibile eliminarli tutti.

3. La formattazione sul dispositivo mobile non sarà mai precisa o in qualche caso impossibile, specialmente se oltre al digitale pensiamo al cartaceo. Abbiamo detto in più punti che il punto di forza dell’indie author è di ottenere un prodotto digitale di livello superiore a quello proposto dall’editore tradizionale. L’ebook ha necessità di un documento come base di partenza prima di essere trasformato in epub o mobi. Inoltre l’ebook richiede sempre un sommario, la cosiddetta tocx, che può essere ottenuta o manualmente oppure in automatico. In questo ultimo caso i titoli dei capitoli o di quello che vogliamo nel sommario deve essere formattato secondo precisi attributi. Bisogna notare che questo sommario digitale è diverso dall’indice sommario che possiamo progettare all’interno del testo. Inoltre richiede il giustificato senza la sillabazione – l’allineamento a sinistra non è mai bello da vedere e potrebbe avere controindicazioni nella visualizzazione sui dispositivi mobili. Ben diverso è il trattamento per la pubblicazione cartacea. Il file di partenza per la stampa è un documento pdf, ovvero l’immagine della pagina da stampare. Inoltre la sillabazione è quasi indispensabile e il sommario non è necessario salvo che non lo voglia creare prima della trasformazione del testo in pdf. Ora per l’editore tradizionale il core business è il cartaceo, mentre il digitale è creato per necessità. Per l’indie author vale il viceversa. Si comprende come l’ebook dell’editore tradizionale è molto spesso inguardabile e di qualità scadente per effetto del doppio passaggio pdf a documento e poi a ebook. Per l’indie author c’è solo la trasformazione da documento a ebook. Va da sé che la produzione del cartaceo dell’indie author è di qualità inferiore a quella prodotta dall’editore tradizionale.

In conclusione l’uso di dispositivi mobili, salvo quelli che utilizzano un sistema operativo tradizionale, win, mac o linux, e dotati di tastiera da cristiani, è fortemente sconsigliato. Dovendo formattare il testo si rischia di introdurre ulteriori errori a quelli fatti durante la digitazione.

Chiuso questo lungo inciso, affrontiamo di quali strumenti si deve dotare l’indie author prima per produrre il testo poi per pubblicarlo.

Produzione e preparazione testo.

Dando per scontato che l’indie author userà un pc per scrivere le sue storie, gli serve un prodotto di videoscrittura. Poi deve dotarsi di un prodotto per la trasformazione del testo in ebook. Non è indispensabile ma gli può servire per capire come si presenterà il suo prodotto digitale. In qualche caso gli servirà per caricarlo sulla piattaforma di pubblicazione. Infine altri tre prodotti utili ma non indispensabili. Un prodotto di validazione per l’epub, utile per evitare un noioso tira e molla con la piattaforma, un convertitore pdf per il cartaceo e infine programmi per modificare il prodotto digitale finale in modo rapido. Ad esempio la creazione della tocx senza dover riformattare tutti i capitoli in maniera manuale.

Videoscrittura

Il prodotto più famoso e usato è Msword, che è anche quello accettato da tutte le piattaforme. L’unico problema è che la licenza ha un costo. L’alternativa? Libreoffice o OpenOffice, programmi open source e in download gratuito, che usano il formato ODF come standard. Sul Mac si può usare Pages. Tutti questi permettono di esportare o importare i documenti in formato doc (libreoffice e openoffice) o docx (libreoffice). La compatibilità con MsWord è più che buona e si possono usare le impostazioni del prodotto di Microsoft. Libreoffice è più moderno e tenuto aggiornato con buona frequenza, mentre openoffice non è sviluppato come dovrebbe. Entrambi partono dal medesimo nucleo originale, quello di Staroffice che voleva essere l’alternativa a MsOffice.

Una alternativa può essere Google document, che mette a disposizione Office online e consente di leggere e scrivere i formati proprietari Microsft o quelli liberi di ODF.

Per i sistemi Mac o Ios Pages è l’alternativa a MsWord. Avendo un account Apple, è possibile usarlo tramite browser su qualsiasi PC.

Si suggerisce di creare uno o più modelli e usare sempre quelli nella scrittura della storia, impostando caratteri, spaziature, titoli, ecc in modo di avere al termine un documento pronto per le varie esigenze di pubblicazione.

Conversione documento in epub o mobi

Quasi tutti i prodotti sopracitati hanno diverse modalità di esportazione, pdf o epub, in modo diretto oppure tramite estensioni. Per il mobi un tempo c’era un prodotto, mobicreator, che consentiva questa operazione. Adesso c’è Kindle Create che svolge la medesima funzione. Per gli epub ci sarebbe un secondo passaggio la validazione, perché o la verifichiamo noi o lo fa la piattaforma. Per evitare rimpalli per correzioni, si suggerisce di convertire il doc o docx in epub e poi validarlo per essere sicuri che il file che andremmo a caricare passi il primo vaglio della piattaforma.

Validazione epub.

Per validare un epub si possono usare due strumenti: o un sito online che ci fa l’operazione in modo gratuito oppure tramiti programmi installati sul proprio PC. Si suggerisce il sito on line – al momento disattivo. Era molto comodo e veloce oppure questo attivo che svolge le medesime funzioni. Per i programmi si rimanda a più sotto.

Convertitore PDF

Tutti i prodotti di videoscrittura hanno la funzione ‘esporta PDF’, però può essere utile un convertitore che possa fare anche la funzione inversa oppure convertire immagini o altro. Questo viene utile per la produzione di copertine in autonomia o caricare un testo per la stampa, essendo sicuro che l’immagine sia quella desiderata.

ToPDF è un sito on line che in modo gratuito e veloce esegue la conversione a PDF oppure da PDF.

In alternativa esiste un programma PDFCREATOR che installato sul proprio PC assolve alla funzione di convertitore.

Programmi utili

Ci sono due programmi utili che installati sul proprio PC possono aiutare nella preparazione dei testi da pubblicare. Per gli epub c’è Sigil, nato da una costola di Google. Permette di manipolare gli epub, ad esempio inserire la copertina, creare manualmente la tocx oppure tramite plugin validare l’epub. Svolge anche altre funzioni come ad esempio la visualizzazione del ebook oppure correggere piccoli refusi senza rifare tutto il processo di creazione. Il programma può essere installato su sistemi Win, Mac e Linux.

Per il mondo Kindle ci sono una serie di strumenti che permettono la creazione di un mobi validato, la visualizzazione sui diversi dispositivi mobili. Qualora abbia scritto un prodotto per i bambini o fumetti, quindi ricchi di immagini che devono essere collocate in posizioni precise, c’è a vostra disposizione due prodotti ad hoc. Questi strumenti sono messi a disposizione tramite KDP, la piattaforma di Amazon per la pubblicazione di libri.

Altro

Ci altri due argomenti che sono di difficile trattazione.

Il primo è la creazione della copertina, il secondo l’eventuale traduzione in altra lingua.

La creazione della copertina non è mai semplice, perché richiede un minimo di conoscenze di grafica. Eliminiamo KDP, perché al suo interno esiste una procedura guidata per la creazione della copertina, dove abbiamo tre strade.

1. proporre una nostra copertina

2. usare una nostra immagine e un loro template per mettere titolo, autore e quarta (solo per il cartaceo)

3. usare una loro immagine e un template.

In tutti gli altri casi dobbiamo arrangiarci. Come? Rivolgendoci a un graphic designer oppure utilizzare dei siti on line per la produzione di copertine oppure tramite programmi sul PC.

L’altro punto è la traduzione del nostro libro in un’altra lingua. A parte la scelta che sarà legata al mercato estero che vogliamo esplorare, possiamo scegliere tra siti che offrono la traduzione on line oppure rivolgerci a un traduttore freelance.

 

0 risposte a “Selfpublishing – gli strumenti: produzione della storia”

  1. Per me ed il mio modesto parere è ancora troppo lungo seppure molto interessante ma solo x gli ” addetti ai lavori”
    Io dopo poche righe mi stanco a leggere, se non sono libri che mi interessano. Forse la vecchiaia e la vista stanca incombono.

  2. Per me ed il mio modesto parere è ancora troppo lungo seppure molto interessante ma solo x gli ” addetti ai lavori”
    Io dopo poche righe mi stanco a leggere, se non sono libri che mi interessano. Forse la vecchiaia e la vista stanca incombono.

  3. Come sai sto usando Bibisco e mi trovo bene. Ma alla fine compattero tutto e lo porterò sul classico libre office. Ma intanto mi diverto con scene e capitoli e timeline.

    1. avevo cominciato con una storia complessa ma poi ho interrotto per dedicarmi ad altro. Come sai uso linux e bibisco va benissimo mentre yWriter no.
      Allora spetto un post su questa esperienza

  4. Articolo interessante e puntuale. Sto riprendendo in mano il blog e avevo giusto l’intenzione di tentare la strada del self-publishing. Un caro saluto!

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