2021- un nuovo anno

Foto di Polina Tankilevitch da Pexels

Branko scriveva così nel 2019 nel segno del cancro

Esaminiamo la macchina.

Il paraurti era piegato in due, un faro era infranto,

la calandra del radiatore aveva subito un fiero colpo,

vernice e nichelature erano tutte un graffio.

Nessuno dei pneumatici risultava danneggiato

(Raymond Chandler)

e aveva ragione.

Però nel 2020 scriveva

Lo sa che il Cancro è il più complicato dei segni?

Io mi porto dentro il Sole squillante di luglio,

ma la mia amica più cara è la Luna.

Mi avvolge protettiva e scioglie la malinconia

(Sveva Casati Modigliani)

Come dargli torto? Non si può.

 

2021 è un nuovo anno, nominalmente, ma lo sarà nella realtà?

Io spero di sì ma si sa che la speranza è tenace ed è dura a morire.

Vi propongo uno scritto di uno dei più grandi filosofi dell’Ottocento italiano, Giacomo Leopardi (1798-1837), fa parte di un libro intitolato Operette morali, pubblicato nel 1845. Nel brano dialogano due personaggi, un venditore di calendari (almanacchi) e un passeggere, cioè un occasionale passante.

Giacomo Leopardi - Dialogo di un venditore di almanacchi e di un passeggere

tratto da libri antichi

 

Venditore.  Almanacchi, almanacchi nuovi; lunari nuovi. Bisognano, signore, almanacchi?
Passeggere. Almanacchi per l’anno nuovo?
Venditore. Si signore.
Passeggere. Credete che sarà felice quest’anno nuovo?
Venditore. Oh illustrissimo si, certo.
Passeggere. Come quest’anno passato?
Venditore. Più più assai.
Passeggere. Come quello di là?
Venditore. Più più, illustrissimo.
Passeggere. Ma come qual altro? Non vi piacerebb’egli che l’anno nuovo fosse come qualcuno di questi anni ultimi?
Venditore. Signor no, non mi piacerebbe.
Passeggere. Quanti anni nuovi sono passati da che voi vendete almanacchi?
Venditore. Saranno vent’anni, illustrissimo.
Passeggere. A quale di cotesti vent’anni vorreste che somigliasse l’anno venturo?
Venditore. Io? non saprei.
Passeggere. Non vi ricordate di nessun anno in particolare, che vi paresse felice?
Venditore. No in verità, illustrissimo.
Passeggere. E pure la vita è una cosa bella. Non è vero?
Venditore. Cotesto si sa.
Passeggere. Non tornereste voi a vivere cotesti vent’anni, e anche tutto il tempo passato, cominciando da che nasceste?
Venditore. Eh, caro signore, piacesse a Dio che si potesse.
Passeggere. Ma se aveste a rifare la vita che avete fatta né più né meno, con tutti i piaceri e i dispiaceri che avete passati?
Venditore. Cotesto non vorrei.
Passeggere. Oh che altra vita vorreste rifare? la vita ch’ho fatta io, o quella del principe, o di chi altro? O non credete che io, e che il principe, e che chiunque altro, risponderebbe come voi per l’appunto; e che avendo a rifare la stessa vita che avesse fatta, nessuno vorrebbe tornare indietro?
Venditore. Lo credo cotesto.
Passeggere. Né anche voi tornereste indietro con questo patto, non potendo in altro modo?
Venditore. Signor no davvero, non tornerei.
Passeggere. Oh che vita vorreste voi dunque?
Venditore. Vorrei una vita così, come Dio me la mandasse, senz’altri patti.
Passeggere. Una vita a caso, e non saperne altro avanti, come non si sa dell’anno nuovo?
Venditore. Appunto.
Passeggere. Così vorrei ancor io se avessi a rivivere, e così tutti. Ma questo è segno che il caso, fino a tutto quest’anno, ha trattato tutti male. E si vede chiaro che ciascuno è d’opinione che sia stato più o di più peso il male che gli e toccato, che il bene; se a patto di riavere la vita di prima, con tutto il suo bene e il suo male, nessuno vorrebbe rinascere. Quella vita ch’è una cosa bella, non è la vita che si conosce, ma quella che non si conosce; non la vita passata, ma la futura. Coll’anno nuovo, il caso incomincerà a trattar bene voi e me e tutti gli altri, e si principierà la vita felice. Non è vero?
Venditore. Speriamo.
Passeggere. Dunque mostratemi l’almanacco più bello che avete.
Venditore. Ecco, illustrissimo. Cotesto vale trenta soldi.
Passeggere. Ecco trenta soldi.
Venditore. Grazie, illustrissimo: a rivederla. Almanacchi, almanacchi nuovi; lunari nuovi.

 

Buon Anno

0 risposte a “2021- un nuovo anno”

  1. Ho designato questo post il top del 2021, così, senza nemmeno conoscere gli altri (miei compresi). Lo so, il “venditore” avrebbe a che dire per questa mia scelta, ma è un pezzo antico e di illustre pregi
    Grazie Gian Paolo. Sereno anno nuovo (e, se aggiungi il pc nuovo, sarà un anno insuperabile… e senza forse 😉)

    1. Il pezzo? Lo adoro. È vecchio ma sempre attuale come molti altri pezzi leopardiani. Dovrò pubblicarne altri.
      Sia sereno e pieno di salute il tuo 2021. PC nuovo? Non dico nulla dopo l’ultima delusione prenatalizia.

    1. Questo pezzo di Leopardi non mi stanco di leggerlo perché rappresenta lo specchio con cui affrontiamo con ottimismo l’inizio di un nuovo anno.
      Leopardi ha scritto molte cose interessanti che la maggioranza ignora.
      I problemi? Sono in via di risoluzione, almeno spero.
      Grazie per gli auguri e spero che lo sia anche per te.

  2. Rieccoti con il blog in forma. Ho letto il brano, ma sarà il freddo non ho ben capito che intende il Genio di Recanati con questo dialogo…
    Felice Anno Nuovo

  3. Questo scritto bellissimo lo riproponi ogni primo dell’anno e a me fa molta tenerezza…speriamo che quest’anno sia di buon auspicio x tutti. Buon sabato carissimo Gianpaolo!

      1. La ginestra ( Villa Ranieri) è a uno schioppo da casa mia domani se riesco te la fotografo
        Sto cercando di trovare altre strade a te come va ?
        Orsetto mi sei mancato manco ti conoscessi

          1. Di vecchio avevo solo mio padre, un giovincello intrappolato in un corpo da Adone in scadenza .
            E adesso me lo porto appresso in forma da fantasmino luccicante. L’unico problema che ho è arrovellarmi per non cadere nella routine, sto leggendo anche King a volte e ho avuto problemi con Amazon che mi ha fatto ricaricare il libro li possino. Ho dimezzato il prezzo ma non credo vada bene nemmeno così. Nei prossimi giorni scarico word perché voglio scrivere qualcosa e tentare le vendite su un argomento diverso giusto per dire ne ho venduto Uno.
            La vendita della casa è semi bloccata perché non si trovano le carte del garage su cui è stata costruita
            Sembra sia venuto fuori come pertinenza non citata dell’abitazione affianco attaccata e con licenza per cui non è stata inserita in questo condono
            Ingegnere forse era meglio che non mi chiedevi come va !!!!! La venderò mai questa casa tenendomi il garage per me ? Senza citarlo nemmeno ??????? Bho i geometri che hanno lavorato qui hanno creato un gran casino

              1. Sul condono c’è scritto che il garage è parte di una costruzione precedente stop
                Sulla licenza della casa affiancata degli anni 50 c’è scritto che mio padre chiedeva di costruire un primo piano su una casa preesistente ma nei grafici risultano due case un piano terra e un primo piano ex novo stop il garage affiancato non è tracciato
                Nel terreno che mio nonno gli donò non ve ne è menzione e i tecnici sono morti .
                Il libro non l’ho nemmeno bene in mente ma sono sicura che argomenti come amore e horror sono più apprezzati della Grazia che nessuno proprio nessuno ambisce

                  1. Intanto promuovo online un abbraccio orsetto ma non mi racconti niente ? Hai appeso quell’angelo di ceramica che mi piaceva tanto ? Foto please non sono più riuscita a trovarlo

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