Compagnia per l’estate – 3 – Il telefono

Come terzo esercizio vi propongo un oggetto del desiderio o di odio: il telefono. Però ho complicato un po’ le cose: un uomo o una donna o come volete voi osservano questo oggetto di amore/odio. Ognuno dei due (duecento parole per ciascuno) crea un pensiero che ha per tema appunto il telefono.

foto personale

Ecco il mio

Punto di vista di Hugo

“Guarda bene” disse Hugo.

“Perché?” fece Conchita, alzando gli occhi dal display. “Non vedo nulla”.

Hugo allargò le braccia, prima di abbassarle sui fianchi. Non c’era maniera di far capire a questa testa dura di donna, che il telefono è telefono.

Conchita lo guardò dispiaciuta ma quel rettangolo nero proprio non voleva parlare.

“Ascoltami, bene” riprese Hugo con pazienza. Ma poi si fermò. Era inutile per quanto si sforzasse. Aveva provato e riprovato ma Conchita continuava a trattare quell’oggetto come se fosse infetto.

Si avvicinò e sbirciò sopra le sue spalle.

“Pigia quel tasto, Conchita. Non vedi che è spento?”

Punto di vista Conchita

“Parla, parla” fece spazientita Conchita, agitando il telefono. “Hugo è inutile non vuole parlare”.

“Perché dovrebbe parlare?” chiese curioso il suo uomo.

Gli occhi della donna cercarono quelli di Hugo. Poi si abbassarono sul display. ‘Accidenti, è sempre buio’ pensò delusa Conchita. ‘Eppure…’.

Lo girò e lo rigirò ma il display era sempre nero. Si alzò, tenendo in mano l’oggetto del diavolo. Le avevano detto che avrebbe fatto tutto. Ma proprio tutto.

“Ho speso mille pesos” piagnucolò Conchita. “Mi hanno imbrogliata”.

Hugo si avvicinò con un sorriso ironico.

“Testona” fece l’uomo.

“Non offendermi!” replicò inviperita. “Mi hanno fregato mille pesos”.

 

Aggiungo l’esercizio di Luisa Zambrotta.

Lui

E’ tardi, ma la notte è fatta per i giovani, no? Lui sta passeggiando con gli amici, che, con una lattina di birra in mano ridono, schiamazzano e parlano allegramente delle loro conquiste. Tutti si vantano di aver avuto decine di donne, con cui hanno fatto cose indescrivibili
Lui è da anni che sta con Maria, non ha fatto mai cose indescrivibili, e questo, se gli amici ne venissero a conoscenza gli procurerebbe non pochi sfottò. Anzi, questa è l’ora in cui si sentono per mandarsi il solito bacio prima di dormire, ma ora no. Non può mettersi a parlare teneramente con lei davanti a loro.
Che fare? Mette la mano in tasca, dove tiene il cellulare, vi armeggia un po’ e lo spegne. Rischio evitato!
Sollevato, decide anche lui di vantarsi… di cosa? Qui serve la fantasia! Allora comincia a parlare di quella volta in cui si è trovato nel bel mezzo di un’orgia con tre donne eccitate tutte per lui.

 

Lei

Ma perché non ha telefonato? Lo abbiamo deciso assieme quando ci siamo promessi di chiamarci ogni notte, a mezzanotte. Lo diceva anche quella vecchia canzone “A mezzanotte sai che io ti penserò…”

Avevamo anche deciso che in caso di problemi ce lo saremmo comunicato in qualche modo, in anticipo, oppure avremmo sostituito la chiamata con un semplice sms. Ho controllato così tante volte, ma non è arrivato alcun messaggio.

Quando ho chiamato io, non ha risposto. E’ partita subito la segreteria. Che cosa sarà successo? Starà male? Avrà avuto un incidente?

Ho riprovato ancora e ancora.

Ma nulla. Che abbia trovato un’altra?

Potrei telefonare a casa sua … ma no, non posso: è così tardi e i suoi si impensierirebbero. Saranno sicuramente a letto, a quest’ora.

O Santa Rita, santa dei miracoli impossibili, aiutami tu: fa’ che pensi a me, fa’ che mi chiami!