Compagnia per l’estate – 5 – La gravità.

Per questo martedì propongo un esercizio dove create un racconto con protagonista la gravità che svanisce di colpo. Non ha importanza il luogo o l’estensione in cui non esiste più.

Raccontate dello stupore, dei primi momenti di sconvolgimento del/i protagonista/i. Mi piacerebbe conoscere come vi sareste organizzati in presenza di un evento del genere e le relative conseguenze.

Insomma, questo primo attacco è verso la gravità.

Vediamo come ve la cavate!

Sarebbe interessante se scrivendo il racconto lo faceste da due punti di vista differenti.

Ah! dimenticavo! Possibilmente non usate più di seicento parole.

Buon divertimento!

Eliana da sempre sostiene di essere in grado di sollevare gli oggetti con la forza del pensiero. Però nessuno ha mai assistito a questo prodigio.

«Nemmeno tu non mi vuoi credere» borbotta la ragazza con gli occhi chiusi, rivolgendosi al suo compagno.

Marco trattiene una risata, sa che l’avrebbe innervosita. Fa strane smorfie nel tentativo di apparire serio, finché quasi strozzandosi non propone una bella sfida.

«Ci scommetto che non sarai in grado di sollevare la sedia dove sono seduto».

Eliana lo guarda di sbieco. Si sente presa per i fondelli. Lei ha parlato di oggetti non di persone o mobili. Diventa rossa come un peperone maturo, gonfia le guance e fa uscire tutta l’aria dei polmoni come un uragano. Intreccia le dita della mano e sta per urlare tutto il suo malumore quando vede i piedi di Marco staccarsi da terra. La sedia è mezz’aria a due metri di altezza.

«Sei impazzita?» esclama un terrorizzato Marco, aggrappato con le mani al bordo della sedia. È sbiancato in viso e gli occhi si muovono frenetici a destra e sinistra. Le nocche biancastre mostrano tutto il suo terrore. Anziché scendere sfiora coi capelli il soffitto. Soffre di vertigini. Guarda in basso ma chiude subito gli occhi. Se torna la forza di gravità normale, mi sfracello sul pavimento. Ben che vada finisco in ortopedia. Questo pensiero vortica nella sua mente.

«Eureka!»

Eliana batte le mani in segno di gioia. Sembra una bambina che ha incontrato il suo migliore amico.

«Vedi, incorreggibile San Tommaso». La ragazza gonfia le guance per espirare l’aria immessa nei polmoni.

«Sì, ti credo» la implora Marco, che deve piegarsi in avanti, perché il soffitto preme sul suo capo.

Il suo cuore pare un metronomo impazzito. Bum, bum, bum! Si augura che l’atterraggio sia dole e le gambe della sedia reggano all’urto col pavimento. È terreo in volto. Le labbra serrate come a trattenere l’urlo di terrore che sente dentro di sé.

Eliana è presa da un senso di onnipotenza. Se riesco a sollevare Marco e una sedia, posso alzare qualsiasi cosa con la sola forza del pensiero. Sposta gli occhi verso destra e vede muovere Marco nella direzione del suo sguardo. Li rotea e la sedia compie la medesima evoluzione. Riesco ad annullare la forza di gravità, pensa battendo le mani, mentre il corpo di Marco beccheggia come una nave in preda alla tempesta.

Il ragazzo non sa più a che Santo votarsi per ritornare sul pavimento incolume. Li ha esauriti tutti e ricomincia da Pietro. Trema come una foglia al vento e teme di finire come questa. Volare lontano.

«Eli» balbetta incerto. «Fa la brava. Fammi scendere con dolcezza».

La finestra è aperta e l’appartamento è al sesto piano. Marco si accorge di essere terribilmente vicino al vuoto a causa delle evoluzioni che la ragazza si diverte a fare.

Eliana si sposta a sinistra, poi a destra. Salta e si accuccia. Si muove per la stanza frenetica in preda al delirio di onnipotenza, perché è convinta di poter dominare ogni cosa con la sola forza di volontà. Non ascolta le parole terrorizzate di Marco che infila la finestra e sparisce alla sua vista. Sente un urlo e un schianto. Poi il silenzio.

«Lasciami» esclama Eliana interdetta, sentendo la presa ferrea delle mani di Marco sul suo braccio. «Che ti prende?»

Lui sta ansimando e con la voce roca ripete in continuazione: «Fammi scendere».

Lei si mette dritta nel letto e lo guarda storto. «Dovresti bere meno alla sera».