Una storia così anonima – parte terza

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Bologna, 28 ottobre 1307, ora prima delle Vigilie, anno secondo di papa Clemente V

Un cavaliere bussa al portone della magione di Strada Maestra. Porta un mantello bianco, che un tempo era candido, da dove si notano ancora i segni di una croce malamente strappata. Sotto s’intravvede un’armatura che appare impolverata e in alcuni punti lacerata.

Un frate socchiude il battente di rovere, mentre un servo illumina con una torcia l’esterno.

“Chi siete?” domanda, ponendo la mano sul pomo della spada che porta sul fianco.

“Sono fratello Henry de Caron e vengo dalla Torre del Tempio di Parigi e porto gravi notizie” risponde con tono affaticato.

“Perché non portate il mantello con le insegne dei Cavalieri del Tempio?” gli chiede, insospettito per l’orario e la mancanza dei segni consueti per riconoscere un confratello.

“É storia lunga e dolorosa. Non posso raccontarla qui fuori. Ci sono orecchie lunghe e gole profonde” replica il cavaliere, che accenna a smontare da cavallo.

“Chi c’è fuori, fratello Azzo?” dice una voce profonda dall’interno della magione.

“Un cavaliere afferma di venire da Parigi, recando gravi notizie, fratello Alberto” risponde il guardiano.

Il nuovo arrivato riflette se dare ospitalità al forestiero. Vista l’ora e il buio ormai netto, la nottata che si preannuncia gelida e l’aspetto di chi ha percorso molte miglia a cavallo, decide che la carità cristiana impone di dare ricovero al bisognoso.

“Fattelo entrare, dopo che ha deposto la spada fuori, accanto al portone” ordina deciso frate Alberto.

“Avete ascoltato, cavaliere?” dice fratello Azzo, poco convinto che la decisione sia quella giusta.

“Sì. Ho deposto l’arma accanto al battente. Il cavallo è sfinito. Avrebbe necessità di ristoro” ribatte il viaggiatore visibilmente sollevato.

“Non preoccupatevi. Presto sarà al sicuro nelle stalle insieme alla vostra spada” dice il guardiano, spalancando il portone, che si richiude rumorosamente alle loro spalle.

“Venite. Vi accompagno dal fratello Giovanni, il nostro precettore” dice Alberto, facendogli un cenno di seguirlo. ‘Così potete riferire la vostra ambasciata”.

Saliti al piano superiore, incrociano frate Pietro da Monte Acuto, che in silenzio si accoda alla coppia. Giunto sulla soglia della cella, frate Alberto degli Arienti fa un cenno al cavaliere di attendere fuori insieme al confratello.

Bussa alla porta e attende qualche attimo prima di entrare. Giovanni, il vecchio precettore della magione, alza gli occhi interrogativi, distogliendoli dalla lettura di una Sacra scrittura. Alberto avanza fino al modesto tavolo, illuminato da una grossa candela.

“Maestro Giovanni, fuori dall’uscio c’è un cavaliere che afferma di essere un nostro confratello della commenda primaria di Parigi, la Torre del Tempio. Porterebbe gravi notizie dalla Francia” dice il frate, attendendo una risposta.

Il precettore resta in silenzio per qualche attimo e accenna col capo che accetta di ricevere il messaggero.

Alberto accenna ai due, che aspettano fuori, di entrare.

Il cavaliere si inginocchia dinnanzi a Giovanni in attesa che il Maestro gli conceda la parola.

“Alzatevi e raccontate quello che avete da dire” fa il precettore.

“Maestro, io sono Henry de Caron, fratello di Raimbaud de Caron, il gran commendatore dell’ordine. Nel novembre dell’anno scorso siamo partiti da Cipro con il gran Maestro, Jacques de Molay, su ordine del nostro amato papa, Clemente V. Siamo stati ricevuti a Poitiers ai primi di maggio. Io facevo parte della ristretta cerchia che ha accompagnato il gran Maestro dal sommo pontefice”.

Giovanni gli fa un cenno di interrompere la narrazione. Non comprende, perché fratello Henry stia facendo questa lunga digressione. Pietro è sempre in silenzio accanto al cavaliere e ascolta con interesse il racconto. Aveva sentito delle voci in tal senso ma aveva dato scarso peso, perché le riteneva pettegolezzi di anime grette e senza rispetto verso il gran Maestro e il papa. Alberto è semplicemente annoiato, vorrebbe che il visitatore andasse al sodo senza lunghi giri di parole per tornare nella sua cella.

“Dunque voi avete visto il nostro Gran Maestro?” chiede frate Giovanni.

“Sì, ma ora è prigioniero nella Torre del Tempio, su ordine di Filippo IV, il Capeto, re di Francia con l’accusa di eresia e sodomia” risponde frate Henry.

Il gelo della cella si solidifica in un blocco di ghiaccio a sentire queste parole.

Frate Pietro è il primo a riprendersi dalla costernazione che la notizia ha generato nei tre monaci. Giurista, esperto in diritto canonico, aveva studiato nella università bolognese, dove aveva incontrato e conosciuto sia Rinaldo da Concorezzo, il vescovo di Ravenna, che Bernard de Got, l’attuale papa Clemente V. Gli sembra un’enormità questa notizia, che arriva per il tramite di un cavaliere, che sostiene di essere un confratello.

“Siete sicuro che il Gran Maestro si trova in stato di detenzione nella commenda parigina?” chiede con voce ferma ma incredula frate Pietro.

“Lo giuro sui Vangeli che, quanto ho detto, corrisponde a verità” ribatte il messaggero, sorpreso che qualcuno metta in dubbio le sue parole. Prima che Pietro possa porgli altre domande, prosegue nelle sue affermazioni.

“Perché dovrei raccontarvi il falso?”.

“Non fate spergiuri o la vostra anima sarà perduta per sempre tra le fiamme dell’Inferno” afferma il precettore Giovanni, attonito e sbigottito che il Gran Maestro sia accusato di reati infamanti.

“Vi prego, proseguite la narrazione” fa Pietro, dando per scontato che stia raccontando il vero. Non ha motivo di dubitare dopo quella reazione veemente.

“Dopo il rientro nella magione, al termine dell’incontro col sua santità, erano circolate molte voci malevoli, che avrebbero messo in apprensione chiunque ma non il nostro Gran Maestro. Lui ha continuato nelle sue normali attività come se non avesse ascoltato nulla”.

“Ma i Cavalieri del Tempio sono sotto la protezione del Santopadre. Il re di Francia ha commesso una grave scorrettezza” lo interrompe Pietro.

“Sì, il re ha ascoltato i suoi consiglieri, tra cui Guillaume Robert, il grande inquisitore di Parigi e non la voce dell’arcivescovo di Narbonne, Gilles Aycelin, che predicava l’attesa” conferma frate Henry.

“Ma il papa Clemente V che ha detto?” chiede Giovanni, che ascolta con attenzione il dialogo tra i due confratelli.

“Nulla. É all’oscuro di tutto o per lo meno lo era” ribatte il messaggero.

“Dicevate che il Gran Maestro ha rifiutato di fuggire e mettersi in salvo. Perché?” chiede frate Pietro da Bologna.

“Una storia lunga. Il 14 settembre nell’abbazia di Maubuisson il re e i suoi consiglieri avevano redatto un documento dove si parlava dell’arresto di tutti i Cavalieri del Tempio in Francia. L’operazione sarebbe stata guidata da Guillaume de Nogaret, che il re ha nominato guardasigilli il 22 dello stesso mese. Il nostro Gran Maestro ha avuto modo di leggere l’ordine ma ha preferito ignorare il documento” spiega frate Henry agli attoniti ascoltatori.

Pietro capisce l’errore del Gran Maestro, che anziché mettere in salvo gli altri cavalieri e se stesso sotto la protezione di Clemente V, ha preferito sfidare il re Capeto per dimostrare la sua superiorità. ‘Ha peccato di onnipotenza ed è stato punito. Così a trascinato nell’inferno molti altri cavalieri‘ riflette il frate senza esternare il proprio pensiero.

“Ma come è avvenuto tutto questo?” domanda Giovanni, che non comprende la portata dell’episodio.

“Il Gran Maestro era rientrato da Poitiers ai primi di ottobre per partecipare alle esequie di Catherine de Courtenay, la moglie di Carlo di Valois il 12 ottobre. Il giorno dopo Nogaret con una squadra di armigeri, guidati da Reginald Frey, ha fatto irruzione nella Torre del Tempio, arrestando quasi tutti i cavalieri che ivi erano residenti” dice Henry ai suoi ascoltatori, attenti a non perdere una sillaba della narrazione.

A Pietro qualcosa non torna. Jacques de Molay era Poitiers ma rientra a Parigi. ‘Perché?’ si domanda ma non lascia albergare il dubbio.

parte quarta

0 risposte a “Una storia così anonima – parte terza”

  1. Ciao
    Complimenti !
    I cavalieri templari e le storie che li riguardano mi hanno sempre affascinata,a parte questa mia predilezione il racconto è scritto benissimo!
    buon sabato ☕️☕️☕️☕️

  2. Bel capitolo, carissimo
    La storia dei Templari è piena si fascino ma anche di falsità.
    Seguirò il racconto con curiosità e piacevolezza e sono già certa che non deluderai le attese
    Bravissimo, complimenti
    Un caro abbraccio
    Mistral

  3. Un bel bagno nella storia medioevale e in una pozza di acqua non completamente limpida tra l’altro. La fine dell’Ordine del Tempio é ancora segnata da ombre e temo che la verità ormai sia sepolota con i tanti soggetti che parteciparono a quell’epilogo.
    Complimenti in ogni caso per la voglia di “giocare” con la storia per trarne una storia sicuramente affascinante.

    1. La fine dei templari? E’ ormai assodato, e accettato da tutti, che fu un misfatto di Filippo il Bello con l’aiuto non disinteressato di Clemente V (aveva paura di fare la fine di Celestino V 😀 ).
      Ci provo. Non so se ci riuscirò.

      1. Che fu una connivenza tra poteri politici, laico e no, é chiaro, perché la Storia ce lo ha insegnato e cassato.
        Attendo però la tua prova e sicuramente ne uscirò soddisfatto.
        Hai dato già in passato segno di arguzia e precisione.
        Insomma sarà una passeggiata di salute.

  4. la fine dei Templari è la solita storia : potere e denaro sopra ogni cosa! Filippo aveva bisogno delle grandi ricchezze dei cavalieri mente il papa cominciava a mal sopportare tutto quel loro potere. Così i due con la scusa dell’eresia diedero vita a quella mattanza che portò alla fine dei Templari. Trame e intrighi come ai giorni nostri : lo storia non insegna nulla! Bella pagina, affascinante. Ti segnalo qualche refuso e forse rivedrei la punteggiatura in alcune parti, comunque bel racconto. Ciao

    1. Grazie per la segnalazione, Controllerò e correggerò. Per il resto concordo. Letto molti testi e tutti sono concordi. La loro fine fu dovuta a fattori estranei alle accuse mosse. I misteri però permangono sui tesori e sulla loro fine.

  5. Ottima gestione del dialogo. E che lavoro di documentazione storica! Davvero molto avvincente questa storia nella storia. E l’eco dell’italiano medievale è convincente senza mai essere pedante.

    1. In effetti ho letto diversi saggi per enrtrare nel clima di quegli anni e non scrivere delle falsità troppo evidenti.
      Nelle mie intenzioni sarà un tuffo nel passato e uno nel presente. Vediamo cosa ne esce.

  6. Mi piacerebbe scoprire cos’è che ti spinge a scrivere storie così ben documentate. Una passione per il mistero, la suspence o cosa? Sei bravissimo. Isabella

    1. In primis, grazie per il bravissimo. Non so quanto sia meritato. Per il resto mi piace attingere o dai miei ricordi oppure leggendo quanto può essere utile per la storia. In questo caso ho letto saggi sui Templari, prima di cominciare a scrivere qualcosa.
      Grazie ancora
      Gian Paolo

  7. Sempre più interessante. L’ultimo capitolo che hai postato mi ha fatto venir voglia di risalire al primo e mi incuriosisce sempre di più. Appena riesco leggo anche tutti gli altri e sicuramente non passerà molto, perché “devo” sapere come prosegue 🙂

  8. La trama si arricchisce e si spalma su due binari?
    Devi essere allora abile davvero sennò il lettore si perde..vediamo se io mi perdo, ok?
    L’intreccio è coinvolgente: ma sei un cultore dei Cavalieri?
    p.s. correggi “Fattelo entrare”..c’è una “t” di troppo.

    1. Cultore dei templari? No. Ne conoscevo le gesta in modo sommario. Ho comprato diversi libri – seri e non quelli romanzati – per capire la loro mentalità. Ma poi ho giocato con la fantasia. Si la storia si snoda su due binari. Uno nel passato, uno nel presente, cercando – dico cercando non è detto di esserci riuscito – di mantenere parallele le due storie.
      Grazie per la segnalazione. Di sicuro refusi ed errori ce ne sono, anche se mi sforzo di pubblicare rileggendo sempre due o tre volte.

      1. Ti parlavo dei due binari perchè son incappata in un romanzo “Giulia , la donna tra due papi, che aveva per protagonista Giulia Farnese..
        Se non avessi conosciuto i Borgia e la loro Roma, non avrei capito granchè.
        Si andava avanti ed indietro , di pochi anni per carità, ma che fatica!!

        1. No, niente del genere. Il romanzo non lo conosco ma ho capito cosa intendi. Ad esempio sto leggendo Rinascimento privato della Bellonci, dove anche qui si va aventi e indietro negli anni. Però si riesce a seguire la storia.

                1. No, ho ancora il 97/ di spazio da usare. Per controllare vai nell’amministrazione di WP e ti dà lo spazio occupato. I video e le foto pesano molto. Io ne faccio uso parsimonioso e con poco peso in termini di occupazione.
                  Suggerimento. Esporta il tuo blog e poi cancella un po’ di media.

                    1. in alto a sinistra, almeno così è da me, c’è il logo di WP- una W all’interno di un cerchio. Cliccando sopra si dovrebbe aprire un menù con alcune opzioni, tra cui quella di amministratore WP. Ma poi arrivarci anche in altro modo. Quando fai il login, si aprono due schede, una IL MIO SITO, l’altra I BLOG che segui.
                      Seleziona il mio sito e scorri fino in fondo. Qui compare l’opzione amministratore di WP.

                    2. Apri bacheca dove in sintesi ti propone numero di articoli, commenti, e lo spazio di archiviazione.
                      Sulla sinistra c’è un menù corposo, se fosse chiuso, aprilo, scorri fino in fondo, fino a trovare STRUMENTI, Ti mostra una serie di opzioni tra cui ESPORTA. Clicca sopra e selezioni esporta tutto, articoli, commenti, media, ecc. Via mail ti mandano il link per salvare il tutto sul tuo PC.
                      Fatto questo, Vai su MEDIA, dove ci sono immagini, video e quant’altro. Cancella quello che ti interessa di meno per fare spazio.
                      Però è chiaro che poi, caricando altri media, torni alla casella di partenza, ovvero pieno.
                      Naturalmente WP sarebbe lieto che tu passi dal gratuito al premium – a pagamento – dove hai spazi maggiori e altre opzioni.

                    3. Intanto ti son grata di aver dedicato tutto questa attenzione al mio problema..
                      Vedrò che posso fare. Di Wp ne ho pieni gli zebedei..
                      Intanto farò una bella rassettata.
                      In genere le pulizie si fanno in primavera, ma ho già iniziato a farla eliminando vecchi post sorpassati e foto.
                      Ma tu non sai che WP mi ha buggerato, immagino.
                      Complice il mio desiderio di ampliare il blog.
                      E una delle mie tante ignoranze, ossia che Joomla ( dove mio figlio mi aveva costruito il sito professionale) non è compatibile con WP.
                      Ho pagato per un Premium 200 euro mai utilizzato, poi.
                      Non ti dico quanto son stata incazzata…
                      Dopo aver cacciato la pecunia mi han consentito di “mappare”, ossia passare il mio sito professionale ( http://www.chora.tv) qui senza perdere il nome.
                      Vedendomi nei guai ho richiesta assistenza agli operatori italiani che prima mi han detto che è tutto nelle mani della casa madre, poi mi han scritto di potermi aiutare ma dietro pagamento.
                      Ho finanche scritto in inglese nel forum , poi alla casa madre.
                      Non mi han risposto..
                      Tu al posto mio come ti sentiresti ??
                      Scusami lo sfogo…

                    4. Scusa il termine, incazzato duro! Si lo so che Joomlia non è compatibile con Wp. Me ne ero accorto, quando usando un pacchetto gratuito, mi ero costruito un sito con l’intenzione di esportarlo su qualche piattaforma. Poi ho lasciato perdere tutto.
                      Capisco il tuo sfogo.

                    5. Ho risolto..
                      Ora, rasserenata, posso continuare la lettura del tuo racconto che mi sta avvincendo..
                      Ti ho ringraziato anche da me…

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