Amanda 23

“Bene” disse Amanda riemergendo su Trafalgar Square “Ora andiamo a visitare la pietra di Bruto”.
Luca si fermò guardandola di traverso. Non aveva molte intenzione di camminare l’intera giornata in giro per la città seguendo le due donne, che sembravano volerlo ignorare. Cosa avesse in mente non lo sapeva neppure lui ma di sicuro al massimo le avrebbe scortate al National Gallery che stava proprio di fronte a loro e poi un tuffo sul prato del St. James’s Park che stranamente era proprio lì vicino, ammirando il laghetto che sta al centro e prendere il sole settembrino di Londra.
“E poi al Cafè in the Crypt, che rimane in zona, si mangia bene e si spende poco. Oggi mi sembra di aver visto sulla lavagna del menù del giorno Homemade soup served with bread and butter, poi servizio di buffet caldo e per finire bread and butter pudding annaffiato con un bicchiere di vino della casa. Nel pomeriggio un salto al pub: o il Prospect of Whitby a Wapping, la famosa Taverna del Diavolo oppure il Myflower, più piccolo e modesto, da dove è possibile godersi la vista del mitico veliero per portò i primi coloni in America, i pilgrim fathers, mi pare”.
Rimasto fermo, deciso a imporre il suo tour, che non aveva ancora esternato, aspettò le reazioni delle due ragazze al suo stare immobile.
Amanda aveva percepito che Luca non aveva intenzione di seguirle nel giro che aveva in mente. Si interrogò se fingere di non conoscere i disegni del compagno oppure no.
“Meglio tenere un profilo basso e far finta di niente” si disse riflettendo.
Fece alcuni passi e poi si fermò girandosi verso di lui, mentre Alice era incerta se proseguire lasciando quel rompiscatole di Luca in mezzo alla piazza oppure ascoltare quello che Amanda aveva intenzione di dire.
“Ha voluto inseguirci, intromettersi tra noi. Ora si comporta come un bambino capriccioso che non vuole più camminare. Ma quanto è str ..” disse in silenzio lasciando l’ultima parola in sospeso.
Si sentiva profondamente irritata per questo comportamento ma non aveva alcuna intenzione di esternarlo pubblicamente.
“E’ meglio stare zitta. Per le parole in libertà c’è sempre tempo”.
Si girò lentamente per osservare meglio i due compagni di avventura che si fronteggiavano in silenzio.
“Non l’ho mai potuto sopportare con quella sua aria di finto snob. Incravattato e vestito come un dandy di buona memoria. Puah! Quello che dirà Amanda andrà sicuramente bene. Spero proprio che lo molli al suo destino perché rischierà di trasformare una giornata piacevole in ansia e tensione continua”.
Mentre Alice faceva tutte queste riflessioni senza lasciar trasparire nulla dal viso, Amanda si avvicinò a Luca in silenzio puntando lo sguardo diritto negli occhi. Sembrava che lo volesse trapassare.
Lui sostenne la vista senza tentennamenti, determinato far valere la propria decisione in merito al tour. Però si domandò per quale misterioso motivo la ragazza aveva percepito che lui era fermamente deciso a non seguirla alla pietra di Bruto.
“Eppure non ho detto nulla. Mi sono limitato a fermarmi alle loro spalle in silenzio. Amanda una frazione dopo mi stava già puntando come se mi avesse letto nei pensieri! E se fosse così? No, no .. non è possibile! Sarebbe una .. mi sfugge il nome. Ma che importa. Ora mi devo concentrare e mantenere calmo, se intendo imporre il mio giro. Ormai è a un passo da me”.
Amanda continuava a guardarlo dritto negli occhi senza mai distogliere la vista su di lui. Era irritata perché Luca aveva compreso le sue intenzioni.
“Il fattore sorpresa è svanito. Devo puntare su altre fiche perché mi sta stancando”.
Fermatasi a pochi centimetri dal viso del ragazzo, lo attaccò decisa a chiarire una volta per tutte che lei non ammetteva deroghe. «La guida sono io». Ecco il messaggio che doveva trasmettere.
“Conoscevi il programma della giornata. Quindi se non ti andava ..” e fece una pausa calcolata per stimolarlo a parlare.
Luca rimase impassibile senza battere ciglio.
“Vedo che sei rimasto senza parole. Muto e incazzato” e senza aggiungere altro si girò voltandogli le spalle.
Lui le afferrò un braccio come per trattenerla ma uno strattone gli fece perdere la presa. In un baleno lei fu accanto a Alice, avviandosi con passo svelto verso la fermata dell’autobus.
“Proviamo l’emozione dei rossi bus londinesi. Così vediamo il panorama scorrere dai finestrini. Volendo in un paio di miglia raggiungiamo il posto a piedi ma ..”
Alice annuì con la testa perché era troppo impegnata a seguirla senza rimanere troppo indietro. Non poteva sprecare il fiato per risponderle visto che la camminata assomigliava, almeno per lei, a una corsa.
Amanda sorrise rallentando un po’ il passo, perché aveva intuito la difficoltà di Alice di restarle accanto.
“Se accelerò rischio di perderla o di raccattarla stremata a terra. Ha la lingua a penzoloni come un cane dopo una lunga corsa. Però non demorde, mentre quello sciocco di Luca non si è ancora ripreso dallo shock di essere stato piantato in asso. Però vedrai che tra non molto l’avremo ancora tra le balle. Non capisco perché si ostini a volerci seguire”.
Mentre Amanda rifletteva e camminava per raggiungere la fermata del bus che doveva condurle in Cannon Street, Luca era rimasto fermo impalato senza parole. Non riusciva a capacitarsi di essere stato mollato dalle due donne. Era la prima volta che capitava. “Ma una prima volta c’è sempre!” rifletteva amaramente.
In effetti era talmente convinto di domarle entrambe che non si era posto minimamente il problema che Amanda fosse capace di tenere quel atteggiamento.
“Dove ho sbagliato?” si chiedeva con un retrogusto di amaro.
“Perché l’approccio ha fallito miseramente?”
E mentre meditava amaramente sul suo insuccesso, si riscosse guardandosi intorno alla loro ricerca. In un baleno erano scomparse dal suo campo visivo come se si fossero volatilizzate. Avrebbe avuto tempo per analizzarne i motivi, adesso doveva organizzare la rincorsa. Dalla tasca posteriore dei jeans tolse un foglio tutto sgualcito dove avrebbe trovato quale era la destinazione, perché non aveva memorizzato cosa aveva detto Amanda uscendo dal Cafè in the Crypt.
“La casa di Cesare? No, no .. parlava di una pietra .. Accidenti .. E’ scritto in inglese! Beh! cosa pretendevi? Dunque .. vediamo .. qui si parla di London Stone .. La pietra di Londra .. Ah! ecco perché ho pensato a Cesare! La leggenda narra che Bruto di Troia .. Dove si trova questa pietra? Cannon Street. E ne so quanto prima! Pazienza al primo Bobby che trovo glielo chiedo”.
E si avvia verso lo Strand, perché quella era la direzione che avevano preso Amanda e Alice.
Un po’ sconsolato e demoralizzato si avvicina a due poliziotti a cavallo per chiedere informazioni.
E ripartì alla caccia delle due ragazze.

10 risposte a “Amanda 23”

  1. Gran bella puntata! Per un po' si sono fronteggiate la forza interiore di Amanda e la debolezza di Luca, in paragrafi di forse intensità emotiva-
    Ha avuto la meglio Amanda ma ti confesso.. che Luca mi fa un po' di pena, poverino, è troppo in svantaggio rispetto ai poteri della ragazza.

  2. Sette anni pesano! Il differenziale di età è un macigno anche per il ragazzo più smaliziato. In aggiunta i poteri di Amanda completano il quadro.
    Si mette tenerezza Luca, ma nella mia mente stava proprio così.
    Tra qualche giorno ritorna Pietro.
    Un abbraccio

  3. A me piacciono molto i particolari, che arricchiscono la vicenda. Troppa gente scrive così come gli capita, senza impegno né ricerca. Ma la scrittura è anche fatica, oltre che gioia. E qui si vede il vero narratore.
    Molto bello questo capitolo, spiazzante nel finale.
    Un caro abbraccio 🙂

  4. Anche a me piace arricchire la narrazione con qualche particolare e di conseguenza ti ammiro, Anneheche, per il tuo modo di porgere le storie.
    Finale spiazzante? No! Era questo che avevo in mente.
    Ricambio l'abbraccio

  5. Certo che stai reggendo benissimo i fili della storia, non si riesce assolutamente a prevedere quale potrà essere lo sviluppo e questo rende più intensa l'attesa di leggere il seguito.

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