Ancora su Hena e Grazia. Un bel articolo di giornale. Chissà se Pupi Avati si farà avanti.
Speriamolo

23 risposte a “”

  1. Il fatto è di vent’anni fa, con la prima edizione di HENA, quella senza le foto aggiunte e le lettere di Minguzzi. Non mi sono mai fatta viva con Pupi Avati. Sono i giornalisti che gonfiano gli eventi . . . Ormai sono vecchia, amico mio, e mi sembrano anche troppi i traguardi raggiunti.
    Grazie della stima.
    Affettuoso abbraccio.
    grazia
    (giovedì 11 aprile – nella sede dell’università aperta di SERMIDE (MN), ore 15,30 – Zena Roncada http://colfavoredellenebbie.wordpress.com parlerà di HENA)

  2. Se avessi un amico o amica come te, nella vita reale – confinata come sono nell’angusta provincia in cui vivo – mi sentirei letterariamente meno sola. La morte di Hena (che pure era tanto severa con me), mi ha fatto perdere la mia grande partner culturale. Qui le donne parlano solo di ricette di cucina, dei fatti altrui o di scempiaggini di nessun conto. Gli uomini, di sport e grandi mangiate. Nel web incontro persone che mi somigliano, che leggono, che scrivono. E’ indispensabile un travaso d’idee, una condivisione. Grazie mille a te e agli amici che navigano in questa pagina. Un abbraccio per la notte. grazia

    1. Gli scambi di opinione sono sempre un arricchimento personale. Concordo che il poter discorrere su argomenti comuni sia sempre utile e serva a maturare idee e concetti.
      Ricambio l’abbraccio per la notte
      Gian Paolo

      1. Grazia, ho percepito quale legame ti univa a Hena attraverso le pagine del libro. Anche se in qualche punto potevi apparire fredda nei suoi confronti, in filigrana traspariva il rispetto e il tuo amore verso di lei.

        1. E’ stato un rapporto difficile perché ho capito tardi l’intelligente – e nel contempo – spietata ironia di mia madre. Una bimba piccola non ha gli strumenti interiori per comprendere il gusto per la battuta. Quando non si è raggiunta una certa maturità si è inclini a prendere alla lettera le sfaccettature della vita. La personalità così forte, il fascino sia fisico che intellettuale di Hena tendeva a schiacciarmi. Ho sofferto, amandola moltissimo. E spero che anche lei mi abbia voluto bene, anche se non mi rassicurava mai . . .

          1. Che sia stato un rapporto difficile traspare chiaramente, e se quel inciampo fisico non mi avesse bloccato l’avrei detto alla presentazione.
            Che Hena avesse una forte personalità accentratrice si comprende da come ha agito, da come ha reagito alla morte di Giorgio. Però tu l’hai amata per come era e non per come avresti voluto che fosse. penso che anche lei, sia pure alla sua maniera, ti abbia amato profondamente.
            Pensaci e manda il tuo libro a Pupi Avati.

            1. I tuoi commenti, come sempre mi lusingano e rincuorano, ma il librino finisce qui la sua strada. Sta al caldo fra le braccia di voi amici, coccolato dalle vostre attenzioni ed è e sono felice così. Ha/ho avuto – abbiamo avuto entrambi – ottime recensioni nel cartaceo e nel web. Basta così, amico mio.

      2. Grazia, ho percepito quale legame ti univa a Hena attraverso le pagine del libro. Anche se in qualche punto potevi apparire fredda nei suoi confronti, in filigrana traspariva il rispetto e il tuo amore verso di lei.

          1. Tutti abbiamo dei limiti. Se così non fosse, saremmo immortali. Troppo pubblico, allora!
            Scherzo, per stemperare l’emozione . . .Sono molto più fragile di Hena, come puoi ben capire. E’ mancata nel 1990. Eppure, un simile lutto non sarà mai del tutto elaborato.
            Pensiamo, ora a sogni tranquilli e che la notte sia lieta per tutti noi.

            1. No, non sei più fragile di Hena, semplicemente sei diversa come sensibilità pensiero.
              Un lutto è un lutto ma spesso ci lasciamo travolgere da qualcosa che avrebbe potuto ma non è stato. Noi non possiamo cambiare quel sottile filo che è il destino

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *