Ludmilla e un mazzo di fiori – terza e quarta parte

Parte terza

Calle ambiance
Crista de Sèvres – Calle ambiance

Ludmilla continua a pensare alle rose, al biglietto e come sistemarle in casa. Il sole rosseggia basso sull’orizzonte. E’ stata una giornata calda nonostante che da domani cominci ufficialmente l’autunno. Il suo è un pensiero fisso dove collocare il mazzo, perché non ha mai posseduto un vaso, degno di tal nome.

«Quando mai qualcuno si è scomodato per regalarmi dei fiori? Nemmeno un fiore di campo!» riflette, quando, come folgorata da un’idea improvvisa, si ferma e torna sui suoi passi verso il centro città.

Infila contromano una via laterale piuttosto stretta per raggiungere più in fretta via San Romano.

“Lì sicuramente troverò un negozio dove acquistare un vaso di cristallo” si dice, mentre pedala allegra.

Sta fischiettando un motivetto e ride, perché era da un’infinità che non canticchiava il motivo dei Jethro Tull ‘My God’.

«The bloody Church of England in chains of history requests your earthly presence at the vicarage for tea.»

In poco tempo arriva a destinazione e rammenta che fino a pochi anni prima era piena di negozi e ricca di vita, mentre adesso ha troppe vetrine malinconicamente vuote e opache per lo sporco.

“Non è più la via che ricordavo una volta” dice parlando a voce alta. “Ora si vendono solo cianfrusaglie nei negozi dei cinesi. I quelli storici hanno chiuso o per la crisi del commercio o perché sono morti i vecchi proprietari. Che tristezza”.

Muove la testa per scacciare questi pensieri, mentre, scesa dalla bicicletta, entra in uno dei pochi esercizi storici superstiti, dove si vendono articoli per la casa.

“Vorrei vedere dei vasi di cristallo” dice alla signora che l’accoglie con un sorriso.

“Di che forma o genere?” le domanda cortese.

“Non ho un’idea precisa, a dire il vero” ammette senza provare vergogna.

“E’ un regalo?”

“No, mi serve per la casa ma lo vorrei comunque importante”.

La donna si allontana, mentre Ludmilla si guarda in giro. Era da un paio di anni che non entrava in questo negozio. Lo trova cambiato, forse a causa della nuova proprietà oppure perché sono modificati i gusti della gente. I prodotti le sembrano meno raffinati e più dozzinali, molti oggetti si trovano anche a minor prezzo sugli scaffali degli ipermercati.

E’ immersa in queste considerazioni, quando la proprietaria ritorna con tre vasi di cristallo, che dispone sul banco senza dire una parola. Aspetta che la cliente parli, mentre sorride compiaciuta.

Ludmilla li osserva in silenzio senza chiedere nulla, né prezzo né marca.

“Prendo questo” le dice, indicandone uno che assomiglia a un mazzo di fiori ma forse nemmeno. La forma la colpisce immediatamente, scartando gli altri due, più normali come modelli.

“Ottima scelta. Secondo me è il più bello dei tre” dice la donna. “E’ in offerta promozionale per settembre. Un Cristal Sèvres da collezione. Un autentico gioiello. Solo 288 euro. Pensi: risparmia quasi cento euro!”

La ragazza deglutisce vistosamente senza aprire bocca. Ormai non poteva pentirsi della scelta e fare marcia indietro

«Mi piace la linea ma mi prosciuga le finanze» riflette, rammaricandosi di non aver chiesto in anticipo informazioni sui prezzi, prima di indicare quello che voleva comprare. «Oggi è un giorno speciale. Questo mazzo di fiori richiede un vaso speciale. Crepi l’avarizia!»

“Mi fa una confezione regalo?” le domanda mentre fa un po’ di conti sulle sue finanze non troppo floride, meditando che ha speso quasi tutti i risparmi del mese.

“Certamente!”

Pagato e infiocchettato per bene lo ripone con cura nel cestino anteriore prima di riprendere la strada di casa.

“Respira ancora!”

“No, è morta! Non vedi?”

“Eppure ha mosso gli occhi!”

“Vedi troppi telefilm coi medici del pronto soccorso!” replica uno del 118.

“Ti dico che ho visto muovere gli occhi. Ne sono certo. I pompieri non arrivano più?” riafferma con decisione l’altro.

“Non lo so” risponde alzando le spalle.

Nel mentre la piccola folla iniziale si ingrossa e il traffico rimane bloccato.

“Cosa è successo?” chiede una donna grassa con la bicicletta.

“C’è stato un incidente” dice un uomo dai capelli bianchi.

“Si è fatto male qualcuno?” domanda una ragazza che allunga il collo per meglio osservare la scena.

“Non lo so. C’è l’ambulanza e non sta caricando nessuno” replica un ragazzo col viso segnato dall’acne.

Le sirene dei vigili si smorzano, quando arrivano, facendosi largo tra la folla che occupa quasi tutta la strada.

Una vigilessa in carne cerca di far muovere l’ingorgo di macchine ferme. I primi clacson cominciano a strombettare. I pompieri sono bloccati nel traffico a trecento metri dal posto dell’incidente, finché un altro vigile non riesce ad aprire un pertugio per passare.

Dopo un’eternità il corpo viene estratto dalla Smart accartocciata contro il muro e caricato sull’ambulanza che a sirene spiegate corre verso l’ospedale che dista qualche chilometro.

La folla se ne va senza capire nulla della dinamica, perché ormai la curiosità è stata soddisfatta. Rimane la macchina ridotta a un ammasso di lamiere contorte, i segni sul marciapiede e i vigili che cercano di disciplinare il traffico. Scattano le foto, fanno i rilievi, si guardano intorno alla ricerca di qualche testimone, trovando solo il vuoto. Ormai è quasi buio e i lampioni si accendono prima con una luce rosata che diventa sempre più bianca. Il carro attrezzi staziona tranquillo, quasi sonnacchioso in attesa di risvegliarsi dal letargo e di imbarcare l’auto distrutta.

La giornata volge al termine.

Parte quarta

Ludmilla raggiunge l’abitazione col vaso ben infiocchettato e col mazzo di fiori, mentre la curiosità di conoscere l’ignoto ammiratore cresce in lei.

E’ veramente bello questo vaso. Un po’ caruccio…” dice ad alta voce, arricciando il naso. “…Ma ne valeva la pena”.

Sistema con impegno e precisione contenitore e rose, mettendoli in bella evidenza. Si ferma ad ammirare l’acquisto e l’omaggio floreale e continua a pensare a chi possa aver scritto quel biglietto.

Una grafia ordinata, precisa e asessuata” dice rileggendolo, mentre lo osserva con attenzione. “Le O sono tonde, le I hanno l’occhiolino. Le lettere sono raccordate tra loro senza stacchi. Chissà cosa significa tutto questo”.

Va in cucina per prepararsi qualcosa di veloce. Ha fretta di concentrarsi sul messaggio e sulla grafia. Sulla tavola sistema vaso e biglietto, che appoggia alla base di questo. Li osserva, mentre mangia mozzarella e insalata.

Sembra che abbia un chiodo fisso: capire il senso dell’omaggio e della bella frase, che legge in continuazione. Finisce in fretta la cena, perché vuol aprire il portatile e fare qualche ricerca in rete.

Su Google imposta ‘Esame della grafia’ e osserva i risultati: 153.000 voci trovate in 15 secondi.

Troppe” esclama sconsolata, scorrendo l’elenco. Il primo è ‘Analisi online della scrittura‘. Accede al sito, legge le istruzioni per analizzare le corrispondenze scrittura-significato.

Inizia a seguire le indicazioni per giungere all’individuazione della tipologia di grafia. Confronta biglietto con esempi di scrittura, finché non arriva al termine del test.

Ludmilla legge con avidità il responso.

Caratteristica Principale : Quadratura.


La scrittura esaminata dimostra un certo equilibrio tra attività e ponderazione, tra lavoro e pausa. L’energia fluisce a dovere sotto il controllo della volontà.

Alcune componenti denotano un equilibrio tra la tendenza di aprirsi agli altri e all’ambiente e la necessaria prudenza e diffidenza.

Abbiamo poi rilevato che razionalità ed emotività sono ben bilanciate, conciliando armonicamente le componenti tecniche e quelle intuitive.

Questa scrittura inoltre denota un rapporto equilibrato tra costanza ed innovazione, tra il rispetto dei modelli ed il gusto di costruirne di nuovi. Difficilmente avrà grandi fedi o vocazioni ed altrettanto difficilmente avrà grande creatività o immaginazione.

Infine questa scrittura è equilibrata quanto a chiarezza, risultando ragionevolmente leggibile pur con qualche personalizzazione e manierismo. Ciò denota che un sano desiderio di essere compresi convive con un certo margine di indipendenza.

Arrivata in fondo, ricomincia la lettura.

“Cosa vogliono dire queste parole?” si domanda, arricciando una ciocca dei capelli nervosamente. Non ci capisce molto e rilegge il risultato con curiosità. Non comprende per nulla chi potrebbe essere il potenziale ammiratore.

“Ma sarà un ammiratore? Oppure…”.

Il dubbio la sfiora ma lo ricaccia indietro. Rifà una nuova lettura del responso con la speranza di avere un lampo, un’intuizione che squarci quel velo di nuvole che le oscurano la mente.

“Che vuol dire ‘QUADRATURA’?” si domanda dubbiosa. “Poi non dice nulla se è un uomo o una donna. Parla genericamente di equilibrio, di volontà ma nulla più. Sono al punto di partenza. L’ignoto ammiratore continua a rimanere tale”.

Scorre la pagine fino in fondo e seleziona una ricerca correlata. ‘Calligrafia e Personalità’.

“Chissà se scopro qualcosa” dice mentre quasi istantaneamente le viene proposta la pagina iniziale dei risultati.

“Nulla di nuovo. Tutti vogliono qualche soldo per qualcosa che non merita”.

Continua a gingillarsi col biglietto. Ormai è diventata un piccola ossessione.

“Devo scoprire l’autore del biglietto. E’ se fosse donna?”

Un dubbio inquietante le tarla il cervello. Ha sempre pensato al maschile ma mai al femminile.

“Se fosse donna, cosa significherebbe questa bellissima frase?”

Passa il tempo, lo schermo del TV al plasma mostra delle immagini che scorrono senza che Ludmilla le fissi nella mente. Il suo unico pensiero è conoscere chi ha scritto il biglietto e la grafia non le viene in soccorso.

“E’ inutile” si dice, scuotendo la testa con i capelli ricci e lunghi che si agitano in qua e in là.

Si avvia in bagno a prepararsi per la notte.

Dal quotidiano di Ferrara del giorno successivo

la Nuova Ferrara – 21 settembre 2013

Inspiegabile incidente ieri sera in centro storico. Muore una giovane donna

dal nostro inviato

Ieri sera circa alle 18 in Corso Giovecca una giovane donna ha perso la vita, andando a sbattere contro il muro di cinta del Parco Pareschi. Trasportata al Sant’Anna di Cona, vi è giunta senza vita. Il decesso con ogni probabilità è stato istantaneo a causa del botto contro il muro. La dinamica dell’incidente è alquanto misteriosa e dubbia, perché non ci sono tracce di frenate sull’asfalto, né il coinvolgimento con altri mezzi. Fortunatamente sul marciapiede non transitava nessuno, altrimenti ci sarebbe stata una strage. I vigili urbani, accorsi dopo qualche minuto sul luogo dell’incidente, non si pronunciano, perché è tutto inspiegabile e qualsiasi ipotesi potrebbe essere valida. E’ emerso successivamente che la Smart è intestata a un tunisino in regola col permesso di soggiorno. Interpellato, non sa dare una spiegazione perché a guidarla fosse una giovane dall’apparente età di trent’anni, della quale non si conosce l’identità per assenza di documenti di identificazione. Dunque un mistero nel mistero avvolge questo episodio inquietante. Questo rende ancor più complicata la ricostruzione di quello che è avvenuto prima e dopo l’incidente. L’ipotesi più accreditata è che la ragazza abbia avuto un malore, perdendo il controllo del mezzo. Le indagini proseguono.

 
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28 risposte a “Ludmilla e un mazzo di fiori – terza e quarta parte”

  1. quando lessi questa parte, commentai che il vaso era davvero costoso e tu mi spiegasti che ne avevi visto uno bellissimo esposto in una vetrina dalle tue parti. era come quello nella foto? (bellissimo davvero).
    bene, dopo la notizia sul quotidiano ‘La nuova Ferrara’ non so più nulla perciò non mi resta che attendere la quinta parte. ciao caro Gian Paolo, buona domenica 🙂

  2. Buongiorno Gian Paolo appena finito di leggere tutto d’un fiato,è stato un piacere,mi delizia la storia che gira intorno ad un mazzo di fiori ,sono curiosissima di sapere che cosa c’entrava la ragazza della smart e sicuramente sapere chi è l’ignoto ammiratore dei fiori…
    Ti auguro un buon pomeriggio domenicale
    Ti abbraccio
    Trisch

    1. Trisch, la storia è alle prime fasi. Chi sia la ragazza della Smart e cosa c’entri, lo scopriremo in seguito. L’ignoto amiratore, ammesso che sia ignoto e non ignota ammiratrice, si svelerà anche questo personaggio.
      Buon pomeriggio
      Un abbraccio
      Gian Paolo

        1. D’accordo.
          Speriamo che il seguito non ti deluda.
          Ti ricordi “Dalla finestra si vedeva…”? Se lo leggi adesso, lo trovrerai molto differente. Secondo me molto più maturo.

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