Sono grave? Storia semiseria di un lettore.

copertina di carta
Un giallo Puzzone

Lunedì leggevo questo post del blogger Luca Rota e ho sorriso perché mi sono visto nello specchio.

Con il suo consueto stile graffiante chiede consiglio a chi lo legge su una grave forma di librite – neologismo coniato per descrivere questa malattia non invalidante ma costosa, assai diffusa tra i lettori forti. Non ho mai capito la distinzione tra i lettori. Un lettore è un lettore sia che legga un solo libro in un anno sia che ne legga almeno dodici. Fine del pistolotto.

Lui si lamenta di aver acquistato tre nuovi libri che si aggiungono ai duecento cinquanta in attesa di lettura.

Ho sorriso perché proprio poco prima di leggere il pezzo ho acquistato un nuovo ebook che si aggiunge agli altri quattro ordinati nelle settimane precedenti.

Si dà il caso che tra carta e digitale ne ho circa quattrocento che disseminati per la casa, nel Sony e nel Fire sono lì pronti per essere letti. Non rischiano l’oblio ma aspettano pazienti il loro turno.

Non è un eufemismo parlare di disseminati per la casa.

Quando quattordici anni fa ho traslocato, ho venduto circa settecento dei mille volumi che avevo. Motivo: mancanza di spazio nella nuova casa. Poi libro nuovo si aggiunge a libro nuovo e in breve tempo anche i nuovi spazi si sono saturati. Quindi i libri sono finiti per terra, dentro credenze svuotate del loro contenuto per la disperazione di mia moglie che mi ha minacciato più volte di portarli al rogo. Poi mi sono detto: compro gli ebook e ho risolto il problema spazio. Una risata vi seppellirà. Perché?

Come una formichina ho messo in piedi tra carta e digitale oltre mille e duecento libri, di cui quattrocento sono in attesa di lettura.

Col ritmo attuale potrei avere scorte per poco meno di dieci anni ma dubito che nel frattempo non compri più nulla.

Qualche settimana fa rovistando tra i libri ricoperti di polvere e ammonticchiati pericolosamente in un angolo ho trovato un racconto di Calvino. Mi sono detto: «Lo metto in cima, perché quando ho finito la lettura attuale, lo leggo».

Detto e fatto ma il racconto non è più in cima ma sepolto da altri libri comprati nel frattempo.

Rovistando nel Sony, quello degli epub, ho trovato un giallo Cielo nero di Arnaldur Indriason che l’ho messo in lettura. Ovviamente è stato soppiantato dal giallo di Elena Andreotti. Insomma pascolando nella carta e nel digitale vorrei leggerli ma ce ne è sempre uno nuovo che diventa prioritario.

Sono grave?

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  1. ho un altro sintomo della stessa malattia: quando faccio nuovi acquisti (per fortuna leggo solo cartaceo, così dimezzo il rischio d’accumulo) mi viene un senso di colpa verso i libri che ho in arretrato e cerco in tutti i modi di portarmi alla pari leggendo alla disperata i testi in attesa. Oggi, per esempio sto leggendo tre libri contemporaneamente, uno nuovo e due arretrati. Ti lascio immaginare il casino che combino con trame e autori!
    ml

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