Cosa penso di questo libro

I migliori anni

Citazione da “I migliori anni” di Cinzia Giorgio.

Comprendeva tuttavia i sentimenti di sua cognata: essere amati era meraviglioso, ma non riuscire a ricambiare era una tragedia, che per Irene si era perpetuata nei mesi e negli anni, e che a lungo andare l’aveva logorata.

Di Cinzia Giorgio avevo letto in precedenza ‘La collezionista di libri proibiti’, ‘La piccola libreria di Venezia’ e il romanzo storico ‘Maria Maddalena’.

Niente di straordinario ma libri molto godibili. Fra i loro pregi c’era uno stile impeccabile e testi privi di errori o refusi  – evento insolito per la casa editrice Newton Compton famosa per le castronerie che lascia nei libri che pubblica.

Fiducioso ho comprato l’ultimo romanzo di Cinzia Giorgio e sono rimasto deluso non da come scrive ma dalla storia. Senza spoilerare il testo in pratica tratta di due storie con la stessa protagonista, Matilde, che al presente narra le sue angosce nel diventare nonna e scorre nel passato le sue vicende dal 1943 al 1948. Se i flashback hanno una forza espressiva che tiene avvinto il lettore, l’altra parte è di una noia senza fine, perché ripete con monotonia la sua ansia di diventare nonna.

Secondo me sarebbe stato sufficiente un paio di capitoli iniziali – massimo due – dove narra i suoi deliri esistenziale e un capitolo finale dove l’incontro con un vecchio amore la risveglia dal torpore. In mezzo senza interruzioni il lungo flashback che narra le sue vicende durante la guerra e nell’immediato dopoguerra.

Comunque io sono io, lei è l’autrice. Rimane il rammarico di una storia ben scritta a singhiozzo, interrotta qua e là da quel rimuginare e rimasticare la medesima cosa.

Quello che non ho capito se si tratta di un romanzo autobiografico che riguarda la nonna della scrittrice. Però non cambia molto il mio giudizio complessivo.

0 risposte a “Cosa penso di questo libro”

    1. grazie. Quando per pagine dice che non vuol diventare nonna, che non voleva sposarsi, che fugge dalla sua ombra, diciamo che era troppo. L’ la storia è rimasta ferma. Ben altra cosa è quella narrata in flashback

  1. non conosco questa autrice e non ho nulla contro di lei, ma ho letto con piacere la tua stroncatura.
    tendiamo a parlare unicamente dei libri che ci hanno entusiasmato mentre dovremmo dare più spazio, segnalare, quelli che ci hanno deluso.
    bravo tu che l’hai fatto.
    ml

    1. Il dramma è che l’autrice ha scritto in fondo che è un romanzo storico. Bah! Lei scrive bene ma questo testo proprio mi ha deluso molto.
      Elogiare un buon testo è facile, parlare male è più complicato

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