Il Borgo – Capitolo 57

Finalmente si parte!” urlò contenta Laura, che aveva vissuto quelle ultime settimane come un incubo.

Bene!” disse Mattia allegro. “Dal frigo da campeggio, prendiamo fuori la bottiglia di champagne per brindare all’avvio del cantiere”.

Il clima era decisamente surriscaldato, come il tempo caldo e già leggermente afoso di quei giorni di fine maggio, perché finalmente tutti gli intoppi sembravano essere finiti. La passerella pedonale era agibile, come la teleferica, il cantiere era pronto per l’inizio dei lavori, in cassa c’era denaro sufficiente per un paio di mesi. Tutto virava decisamente verso il bello stabile.

Un bel botto e un po’ di champagne, che bagnò il prato in modo bene augurante, suggellò la notizia che dal primo giugno il progetto si sarebbe messo in moto.

Ragazzi” disse Laura, catturando l’attenzione del gruppo. “Anch’io ho una bella notizia. Non so come ma il 21 luglio prossimo mi laureo, finalmente!”

Nuovo brindisi” esclamò Giacomo.

Calma! Mica sono già laureata!” replicò la ragazza, gettando acqua su fuoco. “Tra il Borgo e la tesi mi aspettano settimane di fuoco”.

Allora il 21 siamo tutti fuori dall’aula per dire ‘Dottoressa del buco del…’ e tirarti uova marce!” disse Matteo, ridendo.

Laura corse verso il ragazzo, fingendo di essere arrabbiata e poi rivolgendosi a Mattia lo rimproverò. “E tu, bugiardo, non mi difendi?”

Ma certo, mia dolce principessa Dulcinea del Toboso” replicò ironico. “Ora monto sul mio destriero e schiaffeggio quel cavaliere insolente per una sfida a braccio di ferro”.

Nuove fragorose risate accolsero questa battuta, mentre Laura finiva tra le braccia di Mattia.

Teresa osservava la scena e provava nei confronti di Laura una certa gelosia, palese nel viso, perché avrebbe desiderato esserci lei al suo posto. Lorenzo l’osservò in silenzio e scosse la testa, pensando che si sarebbe trasformata in una mina vagante se continuava in quegli atteggiamenti.

Anche Betta notò la faccia della ragazza e non ne ricavò una buona impressione.

Teresa è gelosa di Laura” sussurrò in un orecchio a Giacomo. “Credevo che si trovasse bene con Lorenzo”.

A dire il vero non me ne ero accorto” rispose il ragazzo con un filo di voce. “Ma ora che me lo fai notare, si vede chiaramente. Non mi piace per nulla”.

Che sia il caso di avvertire Mattia?”

Penso di sì”.

Ci pensi tu?”

Certamente”.

Mattia, cingendo le spalle di Laura, avanzò la proposta di salire al Borgo, per verificare che tutto fosse in ordine per il primo giugno.

Teresa, imbronciata, declinò l’invito.

Preferisco rimanere qui” disse con tono piatto. “Vi aspetto, oziando un po’”.

Lorenzo rimase sorpreso da quell’uscita. «Va bene mostrare apertamente di essere gelosa ma questo è un comportamento infantile» rifletté amaramente.

Rimango a farle compagnia” affermò decisa Alba.

«Altra buona fritta!» pensò Giacomo, stringendo la mano a Betta.

Va bene” aggiunse Laura, che pareva non aver notato nulla. “Restate pure qui. Noi andiamo”.

Con passo deciso si diresse per la passerella pedonale, seguita dal resto del gruppo.

Rimaste sole le due ragazze, si accomodarono sull’erba del prato.

Non ce la faccio più a sopportarla” sbottò Teresa. “Le caverei gli occhi”.

Alba rise di gusto all’affermazione dell’amica.

E come vorresti fare?” le domandò curiosa.

Non lo so. Anzi…” disse come se un lampo le avesse illuminato gli occhi. “Anzi so come farla ingelosire e rompere con Mattia”.

E come?”

Hai detto che Matteo ti ha invitata per visitare la sua azienda…”.

Sì ma…”.

Bene: Vengo anch’io e tu fai in modo che ci sia anche Mattia. Per il resto ci penso io”.

Muh. Perché mai dovrei invitarlo?”

Non tu, sciocchina! Ma Matteo…”.

Non mi pare che siano amici. E poi con quale scusa dovrebbe invitarlo?”

Questi sono affari tuoi. Matteo pare pendere dalle tue labbra. E’ cotto come un sardone sulla griglia” replicò ridendo.

Dici?” domandò Alba incredula.

Ma hai del prosciutto sugli occhi?” le rispose Teresa.

No ma non mi pareva così come lo descrivi”.

Mah! Ci devo pensare” concluse Alba per nulla convinta.

Gli altri ragazzi del gruppo, saliti al Borgo, esaminarono la situazione.

Le erbacce sono estirpate. Massi e pietre sono accatastati in buon ordine” disse Laura, guardandosi intorno.

La radura è stata attrezzata con una casetta in legno e servizi igienici. Volendo si possono piantare un paio di tende…” disse Mattia.

Ma non ce ne sono più di disponibili” lo interruppe Marco.

Però se ne può cercare qualcuna di usata o nuova. Sul web ho visto una certa disponibilità a prezzi accessibili senza svenarsi” replicò deciso il ragazzo.

A cosa servirebbe?” chiese Eva, che non comprendeva perché si dovesse mettere mano alla cassa per l’acquisto.

Per qualche operaio che decidesse di rimanere qui senza tornare a casa tutte le sere” spiegò Mattia.

Mi pare una buona idea” disse Lorenzo che aveva seguito la discussione con interesse. “Te ne occupi tu?”.

Va bene” rispose il ragazzo.

Dopo un paio d’ore il gruppo tornò sui suoi passi per rientrare al campo base, dove li aspettavano le due ragazze.

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Il Borgo – Capitolo 56

Come aveva previsto Lorenzo, il giorno dopo fu un’autentica mazzata per il morale del gruppo. Oltre ai soldi per i muratori, servivano quelli per i materiali, per trasportare in discarica gli scarti e quelli per altre mille spese minori. Un mare di euro li aspettava per farli annegare nello sconforto.

Ho perso il conto di quanto dobbiamo racimolare per avviare e gestire il cantiere” disse Betta sconsolata. “Credo che abbiamo affrontato un’impresa superiore alle nostre forze…”.

No!” ruggì Laura, decisa a portare avanti il progetto. “I soldi li troveremo in qualunque maniera…”.

Come?” domandò calma Betta.

Non lo so! Ma ci riuscirò!” rispose, quasi urlando la ragazza.

Se lo dici tu…” replicò ironicamente Teresa.

Tu chiudi il becco!”

No! Io parlo e nessuna mi mette a tacere!”

Allora dati da fare per trovare i soldi. Ognuno di noi si dovrà attivare per portare in cassa quanto serve ogni mese” urlò Laura rossa in viso per lo sforzo nel perorare la causa.

Lorenzo si avvicinò per bloccarla ma desistette nel vederla così infuriata, lasciando questo compito non facile a Mattia.

Ci sarebbe ancora un altro particolare che abbiamo tralasciato…” continuò il ragazzo.

Cosa si aspetta ancora?” chiese impaurita Alba.

Dobbiamo procurarci una partita IVA…”

Chi? Iva!? Chi è? Una nuova assunta?” domandò Teresa che aveva perso il filo del discorso.

No!” rispose ridendo Lorenzo. “Non possiamo lavorare in nero, dobbiamo costituire una società, al limite una onlus, per pagare muratori e conti, se non vogliamo finire nel mirino della finanza. Si rischia grosso”.

Nuovo gelo calò sul gruppo, mentre fuori la pioggia continuava implacabile a picchiare sulla tenda.

Giacomo fu il primo a riprendersi e fece qualche domanda per chiarire quest’ultimo aspetto.

Ammesso” cominciò il ragazzo con voce pacata e ferma. “Ma non concesso che recuperiamo quella vagonata di soldi e come sarà possibile, lo vediamo dopo, costituire una società mi resta più complicato. Non saprei dove cominciare”.

Hai ragione, Giacomo. Non è facile ma ci si può riuscire anche in tempi brevi” rispose Lorenzo, catturando l’attenzione del gruppo. “Lunedì contatto commercialista e legale. Mi faccio preparare una bozza e la lista degli adempimenti, che possiamo discutere il prossimo week end…”.

Perché non prima?” intervenne una Laura decisa ad accorciare i tempi.

Manca il tempo necessario per preparare le carte e poi tutti noi lavoriamo…”.

Si prende un giorno di ferie” replicò implacabile la ragazza.

Cosa cambia da giovedì a venerdì?” rispose tranquillo Lorenzo. “Se dobbiamo prenderci un giorno, è meglio quando ci dovremmo trovare dal notaio per costituire la società”.

Parlavi di onlus” chiese Mattia che aveva seguito in silenzio ma con molto interesse l’intera discussione. “Possiamo farlo? Francamente non lo so, perché immagino strutture come Emergency o quelle che aiutano i profughi”

Non lo so” rispose laconico il ragazzo. “Per questo mi informo lunedì. Ma vagamente mi pare di sì”.

Quali vantaggi comporta?”

Dovrebbe facilitare le donazioni. Se non hanno abolito le detrazioni fiscali, società e privati hanno un motivo in più per farle”.

Lorenzo gettò un rapido sguardo ai compagni che mostravano sul viso preoccupazione e disorientamento, prima di riprendere a parlare.

Direi che per oggi basta con le cattive notizie. Il prossimo week end leggiamo e discutiamo i documenti sulla società, nominiamo un presidente, un tesoriere, un segretario e un revisore/controllore e …”

Insomma ognuno di noi ricoprirà una carica!” esclamò allegra Alba.

Più o meno così” disse il ragazzo, sorridendo. “Ma ora pensiamo a come passare la giornata, che non pare molto propizia”.

Idee?” commentò Marco.

Giochiamo a Monopoli…” suggerì Matteo.

Non mi pare che ci sia la scatola” replicò Betta. E se tornassimo tutti a casa?”

Ottimo suggerimento!” disse Alba.

E così fecero.

Il week end successivo ebbe un tempo decisamente migliore. Fu discussa la bozza di costituzione de ‘Il Borgo – onlus” senza troppe obiezione da parte del gruppo, che ne capiva poco di tutte quelle clausole legali.

Si fidarono delle assicurazioni di Lorenzo, che venne designato presidente. Betta assunse la carica tesoriere, Laura di segretario, Marco di revisore/controllore. Gli altri furono nominati consiglieri. Il 23 maggio divenne ufficiale davanti a un notaio e nei giorni successivi furono completati i restanti adempimenti. Dal 1 giugno era operativa.

La raccolta di fondi era cominciata immediatamente e affluì in un conto, aperto presso le Poste Italiane. Dapprima in sordina, poi sempre più numerose furono le donazioni.

Lorenzo si accordò con una piccola impresa edile, che si accollò una parte degli stipendi in cambio di pubblicità tramite la loro fan page di Facebook, che aveva ormai una vasta platea di simpatizzanti.

Al progetto mancavano solo le carte ufficiali che arrivarono il 27 maggio. In quel ultimo fine settimana di maggio il gruppo si ritrovò per fare il punto dell’inizio delle attività.

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News

Mi fa piacere annunciare che dal gruppo di lettori volontari, del quale con orgoglio faccio parte,  ricevo una bella notizia: ben 50.000 download di ebook, assolutamente gratis e liberi di essere diffusi in copyleft.  Qui sotto riporto la nius che compare nella homepage del gruppo.
 
Dal sito degli Iquindici http://www.iquindici.org/
Diffondere 50 mila copie di 18 romanzi è un obiettivo che molte case editrici considererebbero un grosso successo.
E’ quello che abbiamo fatto noi iQuindici, raggiungendo quota 50mila nella sezione “Romanzi copyleft” della nostra biblio.
Contiamo i romanzi per puntiglio, ma in realtà le altre sezioni non sono da meno (anzi, a volte da più: gli ascolti superano addirittura i 155mila!!!): si scaricano racconti, poesie, diffusioni (libri non “nostri” ma di cari amici) e sceneggiature. Se volete fare un po’ di conti da soli basta che andiate a verificare la colonna download QUI
Tutto ciò rappresenta il nostro orgoglio: creatività condivisa, ideologia del dono, volontariato allo stato brado. Perchè viviamo in una società mercantile ma il soldo non è tutto e soprattutto – proverbialmente! – non da la felicità.
Noi oggi siamo felici di dirvi che i romanzi da noi pubblicati sono stati letti cinquantamila volte
Se vi par poco…
Poi non per fare le pulci, visto e considerato che comunque il nostro impegno è assolutamente volontario! Ma se qualcuno di voi ritenesse che vale la pena darci una mano, anche con poco, giusto un contributo per matenere il dominio… Be’: qui a fianco cì sta un bel tastone arancio con su scritto “Donazione”: fateci un pensierino
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Il Borgo – Capitolo 55

Finalmente Lorenzo ottenne tutti i permessi per la costruzione di una passerella pedonale provvisoria e una teleferica per il trasporto del materiale.

Ci siamo coi permessi” disse il ragazzo telefonando il 3 maggio a Laura. “Possiamo cominciare a lavorare alla passerella e alla teleferica…”.

Ma per il Borgo?” domandò con la voce un po’ tremula per la paura che le risposte fossero negative.

Dobbiamo pazientare”.

Perché?”

Mancano un paio di visti…”.

Uffa!” protestò la ragazza. “Manca sempre un timbro. Quasi quasi scrivo un pezzo di fuoco sul Corriere dell’Appennino e sulla nostra pagina di Facebook!”

Calmati, Laura! Non essere precipitosa! Non creiamo attriti. Bisogna pazientare quando si tratta di firme e timbri. Comunque mi hanno assicurato che la sovraintendenza non dovrebbe impiegarci molto a darci il via libera. Parlano di un paio di settimane…”

Un paio di settimane?” esclamò, esplodendo per la rabbia.

Laura sentì bussare alla porta della camera.

Che vuoi, mamma?” disse irosamente.

Sentivo delle urla e pensavo…” rispose Emma serafica.

Sto parlando con Lorenzo…”.

Povero cristo!” replicò ironicamente la madre. “Sembra che tu lo stia spellando vivo. Va bene, vado”. E la donna si allontanò, dicendo con se stessa. «Chi sarà mai Lorenzo? Mattia ha già gettato la spugna? Mi sta preoccupando la figliola».

Laura respirò a fondo prima di riprendere la conversazione con Lorenzo.

Stavi dicendo?” disse, sbuffando per l’intromissione della madre, che l’aveva distolta dal filo del discorso..

Mancano due firme. Per la sovraintendenza non ci dovrebbero esserci sorprese. E infine la comunità montana. Qui la storia si complica…”.

Come si complica?” chiese la ragazza innervosita.

Sì, si complica un poco, perché sono in fase di riorganizzazione tra accorpamenti e rinnovate funzioni. Però mi hanno detto che tra due settimane il nuovo presidente firmerà a occhi chiusi”.

Quindi dal 15 maggio si può partire…” replicò speranzosa la ragazza.

Frena gli entusiasmi. Secondo la mia esperienza se ne parlerà per il 24 o 25 maggio, se tutto procede…”.

Ma siamo impazziti?” esclamò arrabbiata, interrompendolo.

Lorenzo finse di non aver sentito l’ultima esternazione, prima di riprendere a parlare.

Nel frattempo costruiamo passerella e installiamo la teleferica. Così possiamo spostare i materiali di scarto dal Borgo al greto del Santerno e possiamo cominciare a portare su quello che serve per partire”.

Mi sembra di impazzire! Sono passati tre mesi da quando è cominciato il bel tempo e non abbiamo combinato nulla!”

Ci dobbiamo organizzare. Senza passerella e teleferica è impossibile cominciare un qualsiasi lavoro. Poi dobbiamo trovare degli operai, dobbiamo procurarci il materiale necessario, dobbiamo…”.

Ho capito il messaggio, Lorenzo! Non dobbiamo fare un cazzo!” aggiunse la ragazza spazientita.

Non ti arrabbiare, Laura! Non serve a nulla. Ci troviamo venerdì 7 al campo base per discutere come suddividere i compiti tra noi. Ci pensi tu?” chiese Lorenzo per tagliare la telefonata, che si stava prolungando oltre il necessario.

D’accordo. Il 7 sera tutti al campo base!” rispose con un tono di dolorosa sofferenza.

Il venerdì sera dell’appuntamento al campo base arrivò il gruppo alla spicciolata sotto un cielo plumbeo carico di pioggia. Si sistemarono nella tenda più grande dopo aver acceso una stufetta a gas per riscaldare l’ambiente. L’umidità dell’aria e quella che saliva dal fiume era davvero pungente. Sull’esterno delle tende colava l’acqua come se piovesse.

Lorenzo assunse il controllo delle operazioni e cominciò a parlare.

Ragazzi…” cominciò con voce decisa per attirare l’attenzione di tutti che chiacchieravano tra loro.

Perché noi ragazze non contiamo un cazzo?” disse Teresa, determinata a far sentire la sua voce.

Lorenzo la guardò in cagnesco e riprese come se l’interruzione non fosse avvenuta.

Dicevo. Un paio di giorni fa abbiamo gettato le basi per la passerella pedonale provvisoria. Sarà tale fino al 31 ottobre prossimo, poi la dobbiamo smontare”.

Perché?” domandò Betta sorpresa dal monta e smonta del manufatto.

Semplice. L’ho già spiegato tempo fa ma lo ridico. Una struttura permanente avrebbe richiesto tempi molto lunghi e incerti per la sua approvazione, relativa costruzione e collaudo. Con una provvisoria i tempi si accorciano di parecchio e i costi pure”.

Prosegui” disse Matteo.

Per la teleferica analogo discorso. Abbiamo individuato le coordinate dove collocarla. La prossima settimana cominciamo la realizzazione. Tempi di esecuzione? Direi dalle due alle tre settimane. Speriamo, tempo permettendo di chiudere i cantieri per il 20 maggio”.

I ragazzi rimasero in silenzio per qualche minuto come se dovessero metabolizzare le informazioni.

Domande?” chiese Lorenzo senza ottenere risposte.

Ah! Mi stavo dimenticando una buona notizia. I comuni interessati al ponte distrutto sul Santerno mi hanno domandato la disponibilità a partecipare alla sua ricostruzione. Abbiamo detto di sì…”.

Allora la passerella è in sovrappiù?” domandò Laura.

No!” rispose ridendo. “”Tra delibere dei due comuni e richieste alle regioni Emilia Romagna e Toscana per avere i soldi, se tutto procede liscio, se ne parlerà la prossima primavera. E questo solo per avviare l’iter…”.

Ho capito! Ho capito!” disse la ragazza visibilmente insoddisfatta. “La passerella è indispensabile”.

Procediamo” riprese Lorenzo. “Mentre i lavori avanzano, noi possiamo lavorare al Borgo, preparando l’area dove mettere qualche tenda o casetta in legno per gli operai”.

Ma non ci lavoriamo noi?” domandò Alba.

Oddio, volendo sì! Ma quanto tempo possiamo dedicarci? Io solo sui week end e non sempre e voi?”

Qualche mormorio si levò dal gruppo.

A parte le due settimane di ferie, anch’io sono solo disponibile nei fine settimana” disse Giacomo.

Beh! Credo che siamo tutti messi nello stesso modo” ribadì Marco, che era rimasto in silenzio fino a quel momento.

Dunque dobbiamo trovare qualche muratore e un capomastro che li diriga dal lunedì al venerdì. Però…”.

Lorenzo fece una pausa calcolata per sottolineare quello che avrebbe aggiunto dopo.

Però cosa?” domandò una Laura nervosa.

Servono dei soldi per pagarli. Come facciamo?”

Il gelo calò tra loro.

E come faccio a procurare i soldi?” domandò ingenuamente Teresa.

Beh! Sei una bella ragazza…” affermò ironicamente Matteo, ridendo.

Solito maschilista sessista!” replicò adirata la ragazza. “Dicono che anche i bei ragazzi alti spopolano…”.

Calma, calma!” disse Lorenzo per bloccare quella sequenza di battute da caserma e proseguire nel discorso. “Di soldi ne servono abbastanza…”.

Quanti?” chiese Betta, che aveva ascoltato tutto senza mai intervenire.

Vediamo…” rispose il ragazzo, mentre mentalmente faceva un po’ di conti. “A occhio e croce direi circa tremila euro per un muratore e quattromila per il capomastro. In un mese per tre muratori e un capomastro servono all’incirca quindicimila euro…”.

Caspiterina!” esclamò fischiando Giacomo. “Quasi quasi faccio il muratore anziché l’ingegnere a 1400 euro al mese!”

L’uscita di Giacomo suscitò l’ilarità generale.

I muratori donna come si chiamano?” domandò Alba divertita.

Altre risate accompagnarono la domanda della ragazza. «Muratrice» disse uno. «Muratora» un altro e nuovi schiamazzi e sberleffi. «Ma ce l’hai il berrettino di carta o lo devi comprare?» chiese Eva. Ormai nessuno aveva più voglia di sentire le parole di Lorenzo.

Signore e signori” cominciò calcando sulla parola «Signore». “Vista la situazione ridanciana sono costretto ad aggiornare a domani il resto della mia relazione. La seduta è sospesa”.

Grazie, capo!” disse Matteo con tono serio. “Ora iniziano le danze”.

Perché si balla?” domandò con un filo di ingenuità Betta.

Sì” rispose Giacomo avvicinandosi con un inchino. “Mi concede l’onore di questo ballo?”

Ma non c’è la musica!” replicò la ragazza.

Come non c’è? Non senti? Tarantà, taratatà…”

Quando fai lo sciocco, sei adorabile!” gli disse, stringendosi a lui e baciandolo con ardore.

Tutti parlavano e ridevano, fuorché Laura che aveva un muso lungo, perché era stata tagliata fuori da tutte le discussioni della sera.

«Dove li troviamo tutti questi soldi?» si domandava seduta in un angolo della tenda.

C’è qualcosa che non va?” le chiese Mattia, cingendole le spalle.

No. Ma sì!”

Cosa ti preoccupa?”

Dove li troviamo quindicimila euro tutti i mesi per pagare i muratori?”

Cercheremo uno sponsor o un’impresa edile alla quale facciamo un po’ di pubblicità su Facebook e sul giornale al quale collabori”.

Ma credi che sia possibile?” domandò non troppo convinta.

Certamente! Ma ora non pensiamoci. Domani è un altro giorno” le rispose, baciandola.

Lorenzo scosse la testa, vedendoli allegri e senza pensieri. «Non sanno ancora quante altre mille difficoltà dovranno affrontare!» rifletté, avvicinandosi a Teresa.

Il clima era ormai mutato da serioso ad allegro. La notte si preannunciava lunga e lieta, mentre fuori la pioggia cadeva fitta.

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Il Borgo – Capitolo 54

Il gruppo si ritrovò nuovamente sabato 1 maggio per proseguire le operazioni di pulizia del Borgo dalle erbe e di numerazione delle pietre cadute. Marco, come aveva promesso arrivò con quattro tende nuove Igloo da 5 posti, cinque sedie da regista e un bel tavolo da picnic solido e sufficientemente grande.

Avrai speso una fortuna!” esclamò Laura felice, osservando il materiale scaricato.

Macché! Poco più di trecento euro. Quel mio amico è stato ben felice di disfarsene, perché più passava il tempo, più si deprezzavano” rispose un Marco sorridente.

Se ne ha delle altre, le possiamo acquistare usando la cassa” continuò la ragazza.

Gli sono rimaste una mezza dozzina di canadesi da due posti. Costano pochi spiccioli. Se volete, le fermo e le porto la prossima volta”.

Per me va bene. E tu, Betta, che dici?” le domandò Laura.

Nessun problema. Possono sempre servire per quando ci sarà qualche volontario nei week end” rispose con un sorriso.

E tu Matteo cosa ci hai portato?” domandò Giacomo curioso.

Un WC da campeggio, una doccia con relativo contenitore per l’acqua e un po’ di materiale per entrambi. Totale circa centottanta”.

Cosa abbiamo in cassa, Betta?” chiese Lorenzo.

Quasi un migliaio di euro, dai quali dobbiamo togliere la spesa di Matteo e la futura di Marco. Facendo un po’ di conti…” disse sommando e sottraendo entrate e uscite. “…Rimangono 780 euro e 40 centesimi”.

Mentre qualcuno va a comprare qualcosa per questi due giorni, gli altri falciano il prato, piantano le tende, sistemano i servizi. Così possono essere fruibili da subito” annunciò con piglio autoritario Laura.

In poco più di un’ora la radura presentava un bel colpo d’occhio. Le tende disposte a formare un cerchio con al centro tavoli e sedie. Il campo base acquistava sempre più la sensazione di una piccola cittadella.

Fatta una rapida colazione, il gruppo si diresse verso il Borgo, armato di rastrelli e forbici, due sacchi raccoglierba e tanta buona volontà. Ormai il passaggio sul ponte pericolante non rappresentava più un’incognita. Veniva affrontato allegramente, con naturalezza.

Si divisero in diverse squadre. Due si dedicarono alla numerazione delle pietre e l’altra a togliere erbacce. La domenica precedente erano state catalogati i sassi del muraglione a secco che cingeva il Borgo. Erano stati numerati e contrassegnati con un bel giallo con pazienza certosina, indicando con un bel uno da dove avevano cominciato. In questo week end proseguirono marcando di verde le pietre della rocca e di azzurro quelle della chiesa. Travi di legno, ormai marcite per le intemperie e corrose dai tarli, venivano trasportate in un punto esterno in attesa di decidere cosa farne.

Il gruppo, incaricato di estirpare le erbacce, riempirono in fretta i due sacchi raccoglierba, che vuotarono accanto al legname accatastato fuori dalle mura.

A mezzogiorno, dopo quasi tre ore di intenso lavoro, fecero una pausa e si ritrovarono nella radura antistante la rocca per uno spuntino veloce.

Sono sfinita! Non pensavo che fosse così faticoso” esclamò Teresa sudata come se avesse fatto una doccia, accasciandosi esausta sul prato.

Pure io” disse Lorenzo, sedendosi vicino a lei.

Gli altri si guardarono in viso, notando buffi sbaffi di nero e di verde sulla faccia e sulle braccia, e risero per come erano conciati.

Forza, ragazzi! Il rancio ci aspetta! Le chiacchiere? Le rimandiamo a dopo! Sono affamato” quasi urlò Matteo, mentre si puliva alla belle e meglio con delle salviette umide.

Terminato di mangiare, rimasero ancora seduti a oziare sotto il sole di maggio, che scaldava già. Avevano davanti a loro ancora un paio di ore di fatica.

Stavano chiacchierando allegramente, quando Laura gridò ”Sta arrivando!”

Chi?” domandò stupita Teresa, guardandosi intorno. “Non vedo nessuno. Ci siamo solo noi”.

Una grassa risata accompagnò la battuta, mentre Laura la guardava in cagnesco.

Chi vuoi che sia?” le domandò acida e incollerita.

Non saprei” replicò la ragazza per nulla intimorita.

Diede un alzata di spalle, riprendendo ad addentare il panino al formaggio, che aveva deciso di mangiare più tardi.

Mi domando…” stava cominciando col dire Laura, quando Mattia le tappò la bocca con un dito.

Facciamo silenzio. Ascoltiamo cosa ci deve dire” disse il ragazzo per chiudere l’accenno di baruffa polemica.

Benvenuti, ragazzi!” esordì il vecchio. “Il Borgo vi saluta e vi ringrazia, perché sta cambiando volto”.

Beh! Abbiamo fatto ben poco!” replicò la ragazza. “Un po’ di erbacce e raccolti sassi e mattoni”.

Teresa vicino a Lorenzo faticava a non ridere, sentendo solamente le parole di Laura, che pareva parlare da sola, perché non udiva nessun’altra voce.

Calmati” le sussurrò il ragazzo. “Non roviniamo l’atmosfera con risate e litigi”.

Sarà! Ma sento una voce sola”.

Per il momento dobbiamo limitarci solo a questo” disse la ragazza, rivolta al vecchio. “I fiorentini stanno mettendo i bastoni fra le ruote…”

Un breve tossicchiare interruppe il dialogo.

Non i fiorentini ma i capi di Fiorenzuola” la corresse Lorenzo.

Ancora loro?” domandò il vecchio, che si era seduto su un masso, contrassegnato col numero 124 in giallo.

Perché?” domandò curiosa la ragazza.

Perché? Non conoscete la storia di queste terre?”

No”.

Nel 1373 i fiorentini costruirono un castello fortificato, quello di Fiorenzuola, appena al di là del crinale. Qualche anno più tardi gli Ubaldini furono cacciati dal Mugello e da questi posti. Il Borgo, che dipendeva dalla chiesa di Sant’Ambrogio della Massa, nel territorio di Castel del Rio, dominato da una famiglia, gli Alidosi, decise di passare sotto Firenze per evitare nuovi conflitti. Questa è stata sempre una terra di confine, contesa fra i signori del Mugello e quelli della Romagna. Il Borgo era il Castrum Castiglioni, un luogo fortificato per difendere la vallata del Santerno. Noi ci sentivamo vicini agli imolesi, dal cui vescovo noi dipendevamo”.

Ma il cambio dal dominio degli Alidosi alla repubblica di Firenze, ebbe degli effetti benefici?” domandò la ragazza.

Beh!” cominciò a raccontare il vecchio, grattandosi la barba bianca. “Penso di no! Se prima era un baluardo difensivo della vallata del Santerno, poi perse importanza strategica anche se restava una direttrice di scambi commerciali di un certo interesse. Era all’incirca il 1390, quando Ser Bertrando da Mercatale, il podestà del Borgo, radunò i saggi per decidere il loro futuro. ‘Messeri’ esordì ‘dobbiamo scegliere cosa fare. Se restare alle dipendenze di Beltrando Alidosi, signore di Imola e della vallata del Santerno oppure passare sotto il gonfalone di Firenze. Voi cosa dite?’ La grande sala del consiglio rumoreggiò. Tutti parlavano e nessuno ascoltava. ‘Cosa ci guadagniamo?’ disse una voce sovrastando il rumore di molte altre persone. ‘ Nulla. Credo’. ‘Allora perché dovremmo decidere in tal senso?’ ‘Se non lo facciamo noi, spontaneamente, lo farà Messer Beltrando, che sta cercando la protezione di Firenze per salvare i suoi possedimenti’ replicò Ser Bertrando. Il brusio si placò come per incanto. ‘Dunque sta scritto da qualche parte che Castiglioncello diventerà parte integrante della repubblica fiorentina’ disse un vecchio alla destra del podestà. ‘Penso proprio di sì’. ‘Non possiamo fare nulla?’ ‘No, anche gli abitanti di Castel del Rio vorrebbero passare sotto il gonfalone gigliato, a quanto mi risulta. Ma messer Azzo, che ha il potere colà, non intende andarsene dalle terre che governa in nome del cugino, Beltrando’. Ancora un momento di sbandamento colse quel consesso, dove tutti parlavano uno sopra l’altro. ‘Voi cosa proponete?’ domandò un uomo dall’aria bellicosa. ‘Io lascerei che si compia il nostro destino senza fare nulla per ostacolarlo’ rispose”.

Il vecchio tacque pensieroso.

Come andò a finire?” domandò Laura.

Tacitamente finimmo sotto la giurisdizione di Fiorenzuola, come tuttora lo siamo. Ma lentamente l’oblio è calato su di noi”

Detto questo in silenzio se andò, così come era arrivato.

Il Borgo – Capitolo 53

Quando fuori il cielo cominciò a schiarire per il sorgere del sole, le ombre all’interno della canadese si fecero meno dense e più sfumate. Lorenzo, abituato a svegliarsi al canto del gallo a causa delle frequentazioni dei cantieri edili, ebbe la percezione di aver fatto un sogno durato una notte.

Gli sembrò di avere fatto all’amore con Teresa, o con una donna che le somigliava tremendamente, con un’intensità e un piacere che li avevano soddisfatti entrambi.

Quello, che in quel momento tra la veglia e il sonno percepiva come differente, era un aspetto che gli pareva inspiegabile.

«C’è qualcuno accanto a me, che non c’era ieri sera quando mi sono infilato nel sacco a pelo» rifletté confusamente.

Alle narici gli giungeva un effluvio di odori che erano un misto tra sudore muschiato e profumo di classe. Allungò una mano sentendo una cascata di capelli e proseguì nell’esplorazione di quel qualcosa che respirava tranquillo sul suo torace e che mugolava per nulla infastidito.

Di colpo si svegliò, passando dal torpore della semi incoscienza notturna alla veglia vigile.

«Dunque non è stato un sogno quel ricordo rimasto impresso nella mente ma una realtà tangibile» si disse, osservando il viso regolare della ragazza. «Era effettivamente Teresa la donna con la quale ho fatto all’amore. Ma quando è venuta? Non ricordo il momento».

Mentre era intento in questi ragionamenti e considerazioni, Lorenzo udì che il campo si sta risvegliando lentamente. Parole appena sussurrate, uno scalpiccio di piedi sull’erba bagnata, cerniere che si abbassavano e tende che si aprivano. Poi udì una esclamazione di sorpresa.

Dov’è finita Teresa?” disse una voce femminile che non riuscì a identificare.

Perché?” domandò un ragazzo, che Lorenzo associò a Marco.

La tenda è vuota come se fosse sparita nel nulla!” esclamò sorpresa la medesima ragazza di prima.

Forse è andata a fare un giretto col sorgere del sole”.

Ma manca pure lo zaino e il sacco a pelo” insistette quasi petulante.

Lorenzo ascoltava in silenzio, ridendo in maniera non percettibile. Immaginava la sorpresa che avrebbero avuto, quando li avrebbero visti uscire insieme dalla tenda.

«Dove volete che sia finita?» si disse, cercando di non svegliare Teresa.

Uh! Quanto siete ingenui” dichiarò solenne una voce nuova che gli sembrò Mattia. “Mi sa che non sia andata troppo lontana da qui”.

Diverse ombre si addossarono alla tenda come se volessero violare la sua intimità.

Lorenzo coprì al meglio la ragazza, in modo che non fosse visibile a un osservatore attento.

Tante storie ieri sera dove e con chi dormire! Poi si è infilata di soppiatto nel sacco a pelo di Lorenzo. Povera santarellina!” disse acidamente la voce inconfondibile di Laura.

«Cosa te ne frega?» rispose mentalmente il ragazzo. «Capisco che ti sia antipatica ma tuttavia…»

Interruppe il flusso dei ragionamenti, perché Teresa si stava svegliando.

Buon giorno” le sussurrò in un orecchio, facendola sussultare.

Ciao” rispose come si vergognasse di essere nuda sopra di lui.

E’ tempo di alzarci. Sono tutti svegli e in movimento”.

Uffa! Mi vergogno a uscire” disse arrossendo.

Ci teniamo per mano”.

Ma non cambia nulla!”

Voglio guardare in faccia chi avrà il coraggio di esternare qualsiasi cosa” replicò Lorenzo con decisione.

E va bene” rispose a malincuore.

Si vestirono in silenzio e mano nella mano emersero dalla canadese. Qualche sguardo ironico, qualche sorriso e molta indifferenza salutarono la loro apparizione.

Visto?” le disse mentre si sistemavano per la colazione.

Dormito bene?” le chiese Laura con un sorrisino per nulla amichevole.

Perfettamente. Meglio che a casa” replicò Lorenzo, togliendo dagli impicci Teresa.

Ci credo”.

E tu?” domandò a Laura, stringendo la mano alla compagna.

Come un ghiro!” gli rispose, sorpresa dalla domanda.

Un coro di risate sancì la fine delle ostilità.

Finita la colazione, saliamo al Borgo. Cominciamo a estirpare le erbacce e numerare le pietre” disse Giacomo per riportare la conversazione su un terreno meno minato.

Alba, stretta fra le braccia di Matteo, osservava Teresa per cogliere qualche indizio. Tutto puntava a pensare che avesse trascorso una notte niente male. I capelli scarmigliati, i lineamenti del viso rilassati, un lieve sorriso, che increspava le labbra, facevano intuire che la compagnia di Lorenza era stata più che piacevole.

«Ieri sera ha fatto un sacco di storie. Per un pelo non dovevo condividere il sacco a pelo con lei. Poi cheta, cheta si è infilata in quello di Lorenzo. Se non la conoscessi bene direi che è una puttana» rifletté Alba per nulla disposta a perdonarla.

Ma siamo attrezzati per cominciare a ripulire e numerare le pietre?” domandò Marco, al quale quel lavoro manuale non andava molto a genio.

Certamente” replicò Giacomo, agitando dei grossi pennarelli colorati.

Bene” ammise a malincuore Marco. “Prima cominciamo, meglio è”.

Finita la colazione, in fila indiana salirono al Borgo.

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Il Borgo – Capitolo 52

Quella Teresa è una vera rompicoglioni” esternò ad alta voce Laura, mentre i sei ragazzi si preparavano per la notte.

Modera il tono” rimbeccò Mattia. “Ti sentono fino a Imola”.

Sempre pronto a difenderla!” replicò adirata la ragazza.

Calma, ragazzi! Se volete litigare andate in macchina o in riva al Santerno. Col fresco potete schiarirvi meglio le idee” sbottò Marco. “Di discussioni ne ho ascoltate troppe oggi”.

Laura non voleva demordere dal dire quello, che pensava di Teresa e Mattia, e borbottò qualcosa di poco intellegibile.

Mattia non replicò per non alimentare nuove polemiche e sorridente sistemò il sacco a pelo e gli zaini nella loro stanza, perché ragionava esattamente come Marco.

La prossima volta recupero un paio di tende Igloo da un amico che ha chiuso il negozio. Ne aveva una decina a prezzi stracciati. Gli erano rimaste invendute dopo la chiusura” disse Marco, mentre si spogliava.

C’è ancora qualcosa in cassa” affermò Betta, che aveva ascoltato il dialogo in silenzio.

Ma no! Conservali per qualcosa di più urgente. Questi li omaggio io” replicò il ragazzo.

Cosa vendeva?” domandò Laura.

Articoli sportivi. Un peccato la chiusura ma lavorare in perdita non piace a nessuno. Non so se sia rimasto altro materiale che possa interessarci. Glielo domando e poi ne discutiamo”.

Dopo aver detto questo scoppiò a ridere.

Sempre discussioni!” aggiunse sogghignando.

Si spengono le luci” annunciò Mattia. “Tutti in silenzio”.

Dopo qualche minuto di assoluto silenzio si udì un brusio da dove Laura e Mattia si erano sistemati.

E va bene. Sono d’accordo che Teresa sia una vera rompiballe. Non va mai bene niente. Ha sempre qualcosa da ridire…” cominciò sussurrando il ragazzo.

Però ti fa gli occhi dolci e tu le tieni bordone” replicò asciutta la ragazza, moderando il tono a esile sussurro.

Ma che dici!” rispose veemente, mettendosi su un fianco.

Cosa avete fatto nelle oltre due ore che siete stati via nel pomeriggio?” gli domandò gelosa. “Una sveltina? Tanto è sabato e il traffico è un’ottima copertura”.

E dove?” le rispose adirato.

In macchina, in un prato, a casa tua…”.

Quando tieni questi atteggiamenti non mi piaci per nulla” disse Mattia innervosito. “E poi…”.

Poi cosa?” lo incalzò Laura, decisa a chiarire una volta per tutte che lui era di sua esclusiva proprietà.

Silenzio dal loggione. E’ il momento del silenzio!” risuonò una voce poco distante.

Mattia colse l’occasione per chiudere il discorso. L’abbracciò con calore, sussurrandole “Mi piaci, così come sei, con i tuoi pregi e difetti, anche se a volte sei insopportabile”.

Cominciò a baciarla teneramente sul collo, mentre le mani scivolavano leggere sul corpo. La tensione in Laura si sciolse a poco a poco mentre si abbandonò tra le sue braccia, cercando di trattenere i gemiti di passione.

Mentre Laura e Mattia bisticciavano per poi fare la pace, Betta e Giacomo, teneramente abbracciati, commentavano gli ultimi avvenimenti.

Teresa dovrebbe essere allontanata” sostenne il ragazzo. “Crea troppa tensione”.

E come?” gli domandò la ragazza. “La cacciamo a pedate, dicendole che è una rompicazzi?”

Hai ragione. E’ stato un errore accettarla nel gruppo. Ma col senno del poi…”.

Dormiamo e non pensiamoci più” disse Betta, ponendo le sue labbra su quelle di Giacomo. Un tenero e dolce bacio suggellò il silenzio.

Matteo e Alba, dopo essersi spogliati a vicenda, spensero la torcia e si rifugiarono nel sacco a pelo.

Hai freddo?” le domandò premuroso il ragazzo.

Ci sei tu a scaldarmi” ridacchiò la ragazza.

Mi piaci. In verità fin dal primo momento sei riuscita a colpirmi. Sei single oppure…”.

Credi che sarei qui con te, nuda, se avessi un ragazzo che mi aspetta da qualche parte?” ribatté Alba indispettita.

Non volevo mettere in dubbio il tuo stato. Le mie parole sono state veramente inopportune” rispose contrito Matteo.

No, no! Nessun ragazzo all’orizzonte. Solo te”.

Un sospiro uscì dalle labbra del ragazzo, mentre la ragazza riprese a parlare.

Se stasera non fossi riuscita a stare con te, difficilmente avrei dormito. Ti desideravo troppo” aggiunse stringendosi a lui.

Bene. Basta chiacchiere. Per quelle abbiamo tempo. Dedichiamoci a noi”.

Spenta la torcia, nel buio si udivano solo sospiri, gemiti di piacere e piccoli gridolini di passione.

Lorenzo si addormentò quasi subito dopo una breve riflessione su Teresa.

«Non credo che possa piacermi. Non è male come ragazza ma mi sembra troppo infantile nei comportamenti. Se ora venisse qui non saprei come reagirei».

Come se avesse intuito i pensieri del ragazzo, Teresa pensò di aver tenuto un atteggiamento indisponente.

«E’ vero che Laura mi sembra una strega che ha fatto un incantesimo su Mattia. Ma non posso farci nulla. Sicuramente Lorenzo non è il ragazzo che ho sognato di incontrare ma credo che avrei dovuto tenere una posizione meno rigida di preclusione. Questo non significa che avrei dovuto dargliela obbligatoriamente, anche se sarebbe stato assai probabile di sì».

Provò a sistemarsi ma non riusciva a prendere sonno. Aveva paura. Suoni e rumori inconsueti la riempivano di terrore e immaginava che qualcuno si introducesse nella tenda a violentarla. Dopo un tempo che le apparve lunghissimo, decise di traslocare da Lorenzo. Preso il sacco a pelo e le sue cose, nel buio sotto il cielo stellato si avvicinò all’ingresso della tenda.

Lorenzo” sussurrò, sperando che fosse sveglio. Dall’interno si udiva il respiro regolare di chi dormiva profondamente. Aperta la chiusura, entrò decisamente con tutto quello che aveva, sdraiandosi accanto al ragazzo, che l’abbracciò.

Che bugiardo! Fingeva di dormire! Ma preferisco così piuttosto che stare da sola nell’altra tenda” si disse sorridendo, accettando l’abbraccio.

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Ringrazio La tana di Corniola

La tana di Corniola ha pensato di nominarmi per

versatilebloggernominations
ovviamente la ringrazio per aver pensato a me.
Purtroppo soffro di orticaria alle nomination e anche questa volta non faccio eccezioni. Quindi nessuna nomition, perché farei un torto a chi mi segue. Risponderò alle famose sette domande. Ovviamente sarà difficile per me, perché non sono mai riuscito a pensare in modo obbiettivo qualcosa di me. Ci proverò senza assicurare risultati brillanti.
1)  Amo gli animali ma sono negato a tenerne uno in casa. L’ho fatto ma quando finisce la loro vita ho provato troppo dolore.
2) Sono ottimista. Ma per qualcuno è un difetto. L’inflenza di Nettuno può essere nefasta.
3) A proposito di Nettuno. Ogni tanto mi diletto a compilare temi natali. Risultati? Boh! Però leggo gli oroscopi senza crederci per nulla.  Sono irrecuperabile?
4) Credo che ognuno di noi abbia una strada da seguire. Le scelte lo confermano. Ovvio che credo nel destino.
5) Intuitivo o fanfarone? Non lo so. Però vedo che spesso ci azzecco. sarò fortunato.
6) Come cancerino sono romantico e monogamo. Sono da ricovero in psichiatria? Chiedo lumi.
7) finalmente la tortura è finita e saluto tutti.
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