Ma che fatica!

In questi giorni di calura mi accingo a compiere un’operazione molto delicata al limite del suicidio.

Vorrei tradurre in inglese un mio testo ma pensavo fosse più facile. 😀

Qualcuno potrebbe suggerire di usare Google ma sarebbe fatica sprecata. Per piccole frasi può ancora funzionare ma su un testo complesso, come quello scelto, diventa una follia.

Quindi da bravo orso curioso ho scandagliato il profondo web, poi mica tanto 😀 alla ricerca di siti adatti allo scopo. Nessuna speranza di qualcosa di gratuito, perché se non si paga vuol dire che dietro c’è Google. Tradotto in italiano torno alla casella di partenza. Inoltre sarebbe stata una penitenza tipo finire in prigione e perdere due giri. Ricordate il gioco dell’oca? Più o meno quello. Perché? Le proposte variavano da 2000 a 5000 battute. Un autentico delirio contare le battute, tradurre e poi salvare e via col liscio. Diciamo più o meno lo stesso taglio di Google. Tanto vale usare quello e buona notte.

Poi curiosando tra i siti a pagamento ho scovato questo www.deepl.com che con una spesa di 90 euro l’anno o 9 euro al mese ti consente di tradurre in una marea di lingue il tuo testo senza limite di battute per cinque traduzioni mensili con trenta giorni prova gratuiti iniziali. Fino al giorno prima dell’inizio dell’abbonamento è possibile disdirlo senza pagare nulla. Cosa che ho fatto.

L’orso è curioso di metterlo alla prova, tanto non avrei speso un centesimo, e così ho fatto. Scaricato il testo tradotto, mi sono costruito un modello a due colonne affiancate, più o meno come propone il sito per mettere a sinistra il testo italiano e sulla destra quello tradotto per avere sott’occhio le due versioni.

Le prime righe sembravano promettenti. Ringalluzzito come un gallo, avete visto mai un orso vestito da gallo? Bé, quello ero io. Dunque felice e contento ho proseguito e purtroppo avevo cantato vittoria troppo presto, perché i lemmi usati non rendevano bene l’idea del testo italiano. Quindi tra il cercare frasi idiomatiche e lemmi più aderenti a quello che volevo dire è diventato un calvario. L’andamento di questo è lento, poche righe per volta e tanto tempo nella ricerca. Finora ho rielaborato tre capitoli che tradotti in tempo vogliono dire un paio di mesi per finire se non abbandono prima l’impresa assai temeraria.

Quello che tento,  incautamente, di tradurre è l’ultimo testo pubblicato. Una notte magica San Giovanni,

Una notte magica San Giovanni

Questo è il parto rivisto. Il prologo.

Preface.

When the thirteen cycles have completed their journey, people will find itself at a crossroads: to sink into the Metnàl, in the last circle of Xibalbà in the presence of Uucub Camé, the lord of the seven dead in the house of the jaguar, or to live a new golden age.

Only thirteen sages can save the people of the world and them from falling in the cave of Colbàn. They are the thirteen custodians of the crystal skull.

They must meet up under the sacred temple of Kukulkán in the cave of Hunahpu next to the cenote of Xbalanque.

From the four corners of the earth they will walk to the sacred temple of the feathered serpent.

If a custodian doesn’t answer the call, then the people will fall into Xibalbà without salvation.

The thirteen custodians had designated when the earth had been created. They have passed down their crystal skulls to the selected successor at the time of their death without distinction of gender or people.

Time is marked by their steps.

When they will get to destination of the sacred temple of Kukultàn they ascend towards the sacrificial stone of the Sun and the Moon to descend into cave of Hunahpu.

They must get together at the same time and sit on the bench with their names.

Nobody knows the identity of the other twelve and everyone ignores who will occupy the golden bench, that of the thirteenth custodian.

On the fifteenth of October 2012 the call came and the thirteen custodians went to the sacred temple of Kukultàn carrying the crystal skull received from their predecessor.

From Mexico, Belize, Yucatán and Guatemala thirteen people walked towards the pyramid of Kukultàn.

One after the other they occupied their seat, waiting for that the thirteenth custodian reachs.

Here’s he! He comes as regal as a god. He sits on the golden bench while everyone lifts up their crystal skull.

The people are safe.

A new cycle of B’ak’tun will begin.

Le critiche sono ben accette, i suggerimenti pure, le correzioni super gradite.

Insomma non me la prendo se sono sommerso da male parole.

 

 

Soddisfatto

Ieri sera alle 23 e 59 è terminata la mia promozione estiva che ha coinvolto due miei ebook.

Una notte magica San Giovanni                                                                                          Copertina di un Paese rinasce

Ringrazio tutti quelli che ne hanno caricato una copia. Spero che siano una piacevole lettura sotto l’ombrellone oppure nel bosco in montagna ma va bene anche la campagna e la città.

Insomma leggetelo 😀

Sono soddisfatto perché, a parte i numeri che fanno sempre un bel effetto, ancora stamattina era il N.ro 1 tra i fantasy e ben piazzato nelle due altre top 100. Trentesimo tra tutti gli ebook gratuiti e ventesimo nel tag Letteratura.

Questi risultati sono opera vostra con la fiducia che avete riposta nelle mie capacità di scrivere.

Grazie a tutti.

Da oggi tornano a 2,69 € per chi avendo perso la promozione volesse acquistarne una copia.

Fa un certo effetto

Dopo 2 giorni di promozione fa un certo effetto vedere che sei il N.ro 1 della classifica tra i Fantasy.

Non avrei creduto che tanti lettori avessero scaricato quest’ultima fatica. Per il momento grazie a tutti voi.

Se qualche ritardatario avesse perso il link lo potete trovare qui

Non dimenticate che potete scaricare gratis anche l’altro ebook in promozione luglio 2020

Copertina di un Paese rinasce

 

screenshot fantasy

Le case degli spiriti

Paolo Rumiz era solito pubblicare i suoi reportage nel mese di agosto a puntata sulla pagina R2 de La repubblica. Viaggi alla scoperta di posti o persone con diversi mezzi alcuni originali, altri poco usuali. Barca, mongolfiera, bicicletta, a piedi, in treno e di certo ne ho dimenticato diversi.

Nel 2011 il reportage aveva un nome invitante Le case degli spiriti. Un viaggio attraverso l’Italia con una puntata nel Canton Ticino per rinfrescare la memoria di borghi abbandonati, dimore disabitate, case o complessi industriali con ospiti degli spiriti. Tanto per citarne alcuni i complessi che un tempo erano ospedali psichiatrici, ovvero i vecchi manicomi, conservavano tracce degli antichi abitatori come se fossero dei fantasmi. Un racconto appassionante quotidiano, a esclusione del sabato e della domenica, non mancò di attrarre la mia attenzione. La curiosità di conoscere questi luoghi un tempo pieni di vita ma oggi desolatamente vuoti fu enorme. Non saltai nessuna puntata.

Stuzzicato da queste letture riflettei e fece germogliare un’idea.

Da cosa nasce cosa. Feci una ricerca sul web per conoscere qualcosa di più su questi posti e con grande sorpresa trovai molti siti che parlavano dei paesi fantasma o a rischio di estinzione.

Qualcuno parla di oltre cinquemila posti, altri di quasi diecimila. Quale che sia la verità è una bella fetta d’Italia a rischio di scomparsa. Alcuni siti li hanno catalogati divisi per regione, altri per provincia. La parte del leone lo fa l’Italia meridionale con la Basilicata in cima come numero ma anche l’Italia settentrionale non scherza. La maggior parte si trovano in montagna, Appennini e Alpi, ma ce ne sono anche in pianura e dove meno te li aspetti. Consonno si trova nella verde Brianza non molto distante da Milano. Una persona originale costruì questo paese dal nulla per trasformarla nella Las Vegas casereccia. Ovviamente andò tutto a rotoli ed è finito tra i paesi fantasmi. Uno spettacolo desolante si presenta ai visitatori.

In America questi paesi fantasma si chiamano gost town e sono un’attrazione turistica. In Italia sono invece desolatamente abbandonati, mentre adeguatamente ristrutturati secondo le strutture originali potrebbero essere un bel richiamo turistico. Ma vabbé siamo in Italia e la vocazione turistica è legata alle grandi città d’arte.

A parte questi sfoghi, si può arguire che ci fossero informazioni in abbondanza per costruire una storia da pubblicare.

Raccolto un bel po’ di materiale, stampati centinaia di fogli ho scritto Un paese rinasce.

Copertina di un Paese rinasce

È stato ambientato a Castiglioncello, un borgo che nel medioevo era posizionato in un punto strategico tra Toscana e la Romagna nell’alta valle del Santerno. È un luogo meno famoso dell’omologo, sempre in Toscana sulla costa tirrenica e frequentato da molti vip. È un posto facilmente raggiungibile da Bologna, Ravenna e Firenze ma abbandonato nel 1960. Le immagini ci mostrano un borgo in sfacelo, eppure sono passati solo sessant’anni dall’abbandono, dove la natura sta riconquistando i suoi spazi. Nonostante tutto nei mesi estivi è meta di escursioni di diversi turisti.

Perché ho scelto questo borgo? Mi piaceva il nome. È vicino a Bologna e non lontano dalla costa romagnola. C’era molto materiale fotografico, non fruibile direttamente essendo coperto da copyright, ma permetteva di caratterizzare il luogo.

Ho immaginato una storia utopica con dieci giovani di età tra i venti e trent’anni che si dedicano al recupero di questo borgo contando sulle loro forze e sulle donazioni della rete. Parlare di utopia è un po’ riduttivo perché cinque ragazze e altrettanti ragazzi impiegano il loro tempo libero, fine settimane e vacanze, a lavorare per la ricostruzione di un paese è molto di più che singolare. Non solo riuscire nell’impresa usando i loro mezzi e l’aiuto della rete attraverso donazioni è possibile anche se poco probabile.

Però queste ragazze e ragazzi sono persone normalissime. Amano, litigano tra di loro, sono gelose se il loro compagno è oggetto di attenzioni femminili, fanno la pace ma in particolare si divertono. Insomma è il ricco repertoria di persone giovani che si affacciano sulla scena della vita.

Per chi ne volesse sapere di più di questa storia, può andare su Amazon per ebook e cartaceo, oppure su Kobo e Apple libri per l’epub.