Torna Debora più in forma che mai

Finito di leggere l’ultima fatica di Elena Andreotti, Nonosolocampagna, e l’ho trovato molto coinvolgente.

Su Amazon, che ha stravolto l’ultima parte – non ho capito il motivo – ho posto, o meglio avevo posto, la seguente recensione Il nome di mio padre.

Elena Andreotti non delude mai. Nuovo appuntamento con Debora Nardi che ritorna in gran spolvero. Romanzo agile ma avvincente che si legge senza pause perché la curiosità di conoscere cosa avviene dopo stimola la lettura. La struttura della storia è semplice: un uomo è trovato morto in condizioni terribili e Debora è coinvolta nelle indagini. Con l’amica Flora e l’aiuto di Fil riesce a sciogliere il bandolo della matassa

Nella sua semplicità la trama si dimostra efficace e coinvolgente per i lettori.

Elena dimostra la sua professionalità con la documentazione di una malattia rara.

Veramente consigliato da leggere.

Posso dire senza timori che l’importo speso per comprarlo sono tutti meritati. Ho gradito molto il ritorno sulla scena del delitto di Debora Nardi e le sue agili investigazioni.. Dopo l’intermezzo di Fil Vanz, davvero molto gradevole, e il romanzo rosa – ma sarà vero? Per me è un bel libro di narrativa che parla di donne senza indulgere in storie lacrimose – torna prepotente la figura di Debora Nardi.

Chi non la conoscesse, questa è un’ottima occasione per fare la sua conoscenza.

Gioco del lunedì: lipogramma in A

Per questo lunedì Elettasenso propone un lipogramma in onore dell’autunno, Se per onore non si deve usare la A ma va bene.

Ecco cosa ho escogitato

Il mio orto

Perché il mio orto? Non lo so però me lo sento mio. I colori sono forti come possono essere in questo momento. I frutti sono raccolti per quello che può offrire. Fichi e mele. Sufficienti? Per me sì. Sono nelle misure giuste. L’inverno è vicino e l’orto perde il sole. È buio e triste.

Osservo con occhio sereno: il tempo scorre. Non si può eludere né fingere. Sei mesi e poi tripudio di fiori per il benvenuto del novello periodo.

Ho barato un po’ 😀 Non era l’orto ma il giardino ma la A mi tradiva

 

È uscito Il sogno di Ellie

Da oggi è disponibile su amazon l’ultima mia pubblicazione.

Un vecchio romanzo del 2010 che ho deciso di dare alle stampe. Un po’ diverso dagli ultimi pubblicati ma un po’ di novità serve.

Le due copertine, ebook e cartaceo, sono diverse anche se l’immagine usata è la medesima ma KDP non sono riuscito a convincerlo. Soddisfatto della copertina dell’ebook, un po’ meno del cartaceo.

 

 

 

 

 

 

 

In stampa lo trovate qui a 8€.                                Come ebook a 3,99€ lo trovate qui.

L’ebook è associato al programma Kindle Unlimited per chi è iscritto.

Come scritto in precedenza il libro non sarà oggetto di promozioni gratuite.

Buona lettura

Limerick. Gioco del lunedì proposto alla domenica.

Elettasenso propone il gioco del lunedì in anticipo. Avrà avuto i suoi motivi. Un po’ diverso dal solito. Una composizione, una sorta di filastrocca senza un senso, chiamata Limerick.

Per capire come costruirla andate qui.

Ecco la mia

 

Il giornale semi appallottolato chiese al fuochino:

Perché ti consumi subito come un cerino?

Il fuochino rispose scortese:

vieni. Lui si distese.

Il giornale semi appallottolato prese fuoco per benino.

Tautogramma con L

Nel consueto gioco del lunedì Elettasenso propone un esercizio che mi ha messo a dura prova. Un tautogramma con L. Tutto il brano comincia con L.

Ecco cosa ho partorito.

Lieve la linea lascia una lista sul libro letto. Leonarda lentamente la liquida con livore. Labili lettere su una lamina lucente. Loda il lacchè, laddove la Lady Lily lancia lagnosi lamenti. Un laconico legame lega il lacchè e la Lady lampante e lapalissiano. Leonarda lasciva lascia libera la lussuria. Si lamenta , si lecca le labbra. Libertino Lamberto, il lacchè, e il lessico del libro sul letto levita leggero.

Arriva presto…

Arriverà presto, devo finire di rileggerlo e scegliere la copertina, un romanzo del tutto inedito rispetto a quelli che avete letto finora.

Ellie sta ritta sulla punta dell’imbarcazione che solca quel tratto di baia che da Wenona porta a Holland Island. Sono poche miglia, ma le sembrano una distanza enorme.

Il vento gelido le sferza il viso come le lame dell’erpice frantumano le zolle del campo appena arato. Però lei non sente le punture sulle guance.

È avvolta nella cerata gialla con le mani ben salde sul parapetto, attenta a non scivolare nelle acque grigiastre della Chesapeake Bay, dove l’enorme estuario del Susquehanna si confonde con l’Atlantico.

Vuole osservare per l’ultima volta la grande casa vittoriana, che sta lentamente agonizzando, divorata dalle maree e dall’incuria degli uomini, prima che la furia delle onde invernali non completino il loro lavoro.

La casa è disabitata da molti decenni dopo aver conosciuto dei fasti migliori, che sono solo ricordi. Però per lei è sempre stata una meta di pellegrinaggio nel periodo estivo per osservare quel fazzoletto di terra che emerge tra fondali bassi nel mezzo della baia come un faro in prossimità della costa. Non c’è pescatore, né amante del mare che non conosca quell’isolotto posto in mezzo a tanti altri, come il punto di riferimento preciso dell’immenso estuario del fiume che attraversa Washington. Adesso però le cose stanno cambiando e tra non molto quel riferimento sarà il tema dei loro racconti ai figli, ai nipoti.

Tra queste tre immagini cosa scegliereste?