18 agosto: buon onomastico Elena

Tra chi seguo ho quattro splendide Elena, ma forse anche altre nascoste sotto il nick.

Elena di Non solo campagna

Elena di Volpi che camminano sul ghiaccio

Elena di accendi la vita

Elena di La Grazia

Auguro a tutte loro buon onomastico. Perché?

Il 18 agosto è dedicato a Sant’Elena, che dall’etimologia greca significa “splendente, fiaccola”.

E sì sono proprio splendenti!

Entrando nella basilica di San Pietro, alla base dei quattro enormi pilastri che sorreggono la cupola di Michelangelo e fanno da corona all’altare della Confessione, sotto il quale c’è la tomba dell’apostolo Pietro, si alzano maestose e magnifiche le statue di sant’Elena, raffigurata con la Croce, sant’Andrea, santa Veronica e san Longino. L’opera è stata realizzata dagli allievi di Gian Lorenzo Bernini (1598-1680). Nell’iconografia orientale Sant’Elena è raffigurata spesso insieme al figlio, l’imperatore Costantino (274-337), ambedue posti ai lati della Croce. Tale rappresentazione è dovuta ai due grandi meriti di cui si rivestirono madre e figlio. Elena ritrovò la vera Croce del martirio del Salvatore e Costantino diede libertà di culto ai cristiani, che per trecento anni erano stati perseguitati e uccisi a causa della Fede.

Il nome di santa Elena (Flavia Iulia Helena) pare ricondurre a origini prestigiose, perché madre dell’Imperatore Costantino. La realtà è un’altra. Nacque nel 248 circa a Drepamim, in Bitinia. La Bitinia è antica regione, che fu regno autonomo e provincia romana, situata nella parte nord-occidentale dell’Asia Minore, delimitata dalla Propontide, dal Bosforo Tracio e dal Ponto Eusino, oggi Mar Nero), città che prenderà il nome di Elenopoli per volontà di Costantino, in onore della madre. Ella discendeva da umile famiglia, secondo sant’Ambrogio (339-340-397) esercitava l’ufficio di stabularia, ovvero «ragazza addetta alle stalle» e il Vescovo di Milano la definisce anche una bona stabularia, «buona locandiera». Proprio qui conobbe il romano Costanzo Cloro (250 ca.-306), tribuno militare, che la volle sposare, nonostante lei fosse di grado sociale inferiore.

Il 27 febbraio 274 nella città di Naissus, in Serbia, nacque il figlio Costantino che Elena crebbe con amore e dedizione.

Elena venne ripudiata dal marito, Costanzo Cloro, per ordine dell’imperatore Diocleziano. Quando il figlio Costantino, sconfiggendo il rivale Massenzio, divenne padrone assoluto dell’impero, Elena venne riabilitata ed ebbe il titolo più alto cui una donna potesse aspirare, quello di «Augusta». Fu l’inizio di un’epoca nuova per il cristianesimo: l’imperatore Costantino, dopo la vittoria attribuita alla protezione di Cristo, concesse ai cristiani la libertà di culto. Un ruolo fondamentale ebbe la madre Elena: forse è stata lei a contribuire alla conversione, poco prima di morire, del figlio. Elena testimoniò un grande fervore religioso, compiendo opere di bene e costruendo le celebri basiliche sui luoghi santi. Ritrovò la tomba di Cristo scavata nella roccia e poco dopo la croce del Signore e quelle dei due ladroni. Il ritrovamento della croce, avvenuta nel 326 sotto gli occhi della pia Elena, produsse grande emozione in tutta la cristianità. A queste scoperte seguì la costruzione di molte basiliche. Morì probabilmente intorno al 330 all’età di circa ottant’anni.
Queste notizie sono state tratte da

http://www.santiebeati.it/dettaglio/66500

https://www.santodelgiorno.it/sant-elena/