E' tornato il sereno ..

E’ tornato il sereno.

E’ tornato dopo la pioggia,

che ha smesso.

E tutti ne provano gioia.

E’ tornato il sereno.

E’ tornata una tenue felicità,

velata dalle gocce di pioggia,

che battevano sulla strada assonnata.

E’ tornato il sereno.

E’ tornata la calma

nel mio cuore spaurito

per l’improvvisa oscurità che s’era fatta

Profumo di sera

Cala la sera

e si sente il suo profumo

galleggiare nell’aria.

Si risvegliano i sensi,

mentre il cielo si tinge di rosso.

Figure umane vede

la mia immaginazione

stagliarsi in lontananza,

mentre le nuvole

compongono e scompongono

il loro caleidoscopio arrossato.

E’ bello abbandonarsi

nelle sue braccia e

ascoltare i suoni profondi

che vengono da lontano.

Posso toccare

con mano il profumo di sera,

che impalpabile

scivola via.

Ali

Ali

Un soffio,
un fruscio di ali
scende dal cielo
intorno a te.
Piume dorate
dal sole
volono nell’aria
e si posano sul roseto
fiorito.
Spine e foglie ingiallite
dal sole cocente dell’estate
sono lì sul ramo non più verde.
Ancora un soffio
prodotto dal battito di ali
smuove la calura immobile
e danno un piccolo ristoro.

Il mio lamento si disperde…

Il mio lamento si disperde

nella nebbia grigia ed informe,

che si estende in un crescendo

infinito di suoni,

triste presagio ..

di che cosa?

Non so.

Tutto è coperto,

tutto sembra ovatta.

Suoni, persone

si confondono,

come nell’anonimato di un popolo senza nome.

Ogni cosa si muove a passo di danza

sul vellutato tappeto del prato,

coperto di nebbia.

Ogni essere si agita

in un alternarsi di “chiari” e di “scuri”.

La terra fuma

nella silenziosa notte d’autunno

ed innalza i propri altari

a qualche misteriosa divinità.

Un rauco grido

viene smorzato dalla fredda nebbia autunnale,

che silenziosa ricopre

quest’avara terra,

mentre mille altri suoni misteriosi

vengono a popolare la mente.

Sono voci umane?

Da dove provengono?

Perché si sperdono?

Nessuno lo saprà mai.

Vedo… Sento…

Vedo stormire le foglie,

ma non odo.

Tutto è silenzio intorno a me.

All’improvviso tutto tace,

solo una foglia stormisce.

Sento il frusciare lieve di foglie,

ma non vedo.

Tutto è ombra intorno a me.

All’improvviso tutto tace,

più nulla stormisce.

Scarpe gialle, guanti gialli

Scarpe gialle, guanti gialli,

odore di erba tagliata di fresco,

portato dal vento,

candidi pappi dorati

che scendono dai pioppi in fiore.

Scarpe gialle, guanti gialli,

colori che si notano tra la folla,

odore di erba tagliata di fresco

che riempe le narici di vita…,

candidi pappi dorati,

che volano veloci, come il tempo sa fare.

Scarpe gialle, guanti gialli,

odore di erba tagliata di fresco,

candidi pappi dorati,

sono gli elementi della nostra esistenza,

sono gli aspetti della nostra morte,

che si mescolano,

che si agitano

nella limpida mattina di maggio.

Scarpe gialle, guanti gialli,

sono gli elementi esteriori di un vivere senza ideali,

odore di erba tagliata di fresco

è la serena esuberanza di una vita giovane,

candidi pappi dorati

sono la vuota purezza di una vita spregevole.

Perché?

Scarpe gialle, guanti gialli,

odore di erba tagliata di fresco,

candidi pappi dorati,

rappresentano

la superficialità, la serenità,

la purezza e l’inutilità

della vita che scorre.

Per curare l’ansia basta fare sesso due volte alla settimana

Notizia curiosa.

Da Repubblica online leggo questa notizia curiosa, ripresa dal “Corriere Mercantile” di Genova.

Una donna, presentatasi al pronto soccorso di un ospedale genovese in preda ad una crisi di ansia, si è vista prescrivere la seguente cura per curare i sintomi da “stato ansioso”: “ fare sesso, possibilmente bene, due volte alla settimana e non di più”.

La curiosità, secondo me, non sta tanto nel fare sesso due volte alla settimana (che farebbe sempre bene), ma in base a quali indicazioni diagnostiche si è arrivati a stillare la suddetta cura. Il medico ha dedotto, forse, che era in preda ad una crisi di astinenza da sesso? Sicuramente è sempre meglio fare sesso, possibilmente bene, piuttosto che prendere pastiglie di Valium.

La cura fa bene anche ai maschietti oltre che alle femminucce?

La ricerca della felicità

La copertina della rivista “Mente” del mese di Luglio ha in rilievo “La ricerca della felicità”. Una frase mi ha colpito

“Per quanto la inseguiamo la felicità sembra un miraggio. E mentre media e pubblicità ci fanno credere che sia possibile comprarla, gli psicologi ci insegnano a non diventare eterni insoddisfatti”.

Contiene due verità: non è possibile acquistarla e non ci accontetiamo mai.
A voi lascio altri commenti.

Il mio ideale

Gli alberi scuotono il capo,
le imposte chiuse tremano,
ed io penso.
Penso all’inutilità della vita,
perché vago qua e là
senza una meta
alla ricerca di ipotetico ideale.
Tutto sfuma
nella tremolante immagine del mare.
Tutto è inutile,
tutto è vuoto,
perché siamo senza nerbo,
perché mancano gli stimoli.
Gli alberi inchinano la fronte,
le imposte chiuse tacciono per un attimo
ed io non penso più.
La vita si arresta precipitosa
dinnanzi alla propria inutilità.
Il sangue non pulsa più nelle vene,
lo spirito vegeta:
il mio corpo è morto
per il mondo.
Ogni cosa s’acquieta
e, caduto in letargo,
aspetto la figura ideale
nel sonno,
perché mi inciti,
perché mi sproni a rinascere.
Vedo girare inane sotto di me
iI vuoto,
sono spaventato dalla mia solitudine.
Vedo, mi sembra di vedere,
mi sembra di scorgere
quello che a lungo ho creato:
il mio ideale.
Vorrei raggiungerlo e tornare alla vita,
liberarmi per sempre dalla tristezza
che, come una cappa, m’avvolge.
Invece, impotente,
assisto al disfacimento del mio corpo.
Perché scrivo?
Perché penso?
La morte dello spirito s’affretta
col veleno della ragione.
Attorno a me facce ridenti s’accalcano:
devo vederle, anche se non voglio.
Vedo il disprezzo dipingersi sui loro volti
e non posso fare nulla.
Osservo la loro gioia per il mio affanno
e mi dispiace.
No! Non voglio e non devo soccombere,
perché dovrei giacere ai loro piedi,
sconfitto?
Devo e voglio vincerli,
perché vincerei il loro inutile disprezzo,
perché sconfiggerei il loro vuoto desiderio di vivere.
“Solo vivendo scoprirai,
che la tua esistenza non è stata inutile,
e potrai osservare superiore
il vacuo pulsare di un mondo fatuo ed inutile.”
Ecco il mio ideale:
a ricerca è terminata,
lo scopo della vita è trovato.
Finalmente potrò riposare in pace per l’eternità.