Al vento lascio ..

Al vento lascio le mie parole,
perché le disperda fra la gente
quale testamento d’una persona
schiacciata dal dolore umano.
Alla terra lascio le mie spoglie,
perché le riduca e uguagli al nulla.
Il mio spirito lo lascio a te,
perché viva e si perpetui in eterno.
Il vento chi è?
Vuote parole senza costrutto,
che si agitano per il mondo,
sperando che germoglino
altrui esseri inutili come me.
La terra cosa è?
Materia amorfa che vegeta
in un corpo senza vita.
Solo lo spirito vive
e viene ricordato,
finché, travolto dalla dimenticanza umana,
cessa di esistere
e diventa: è stato.
 
Al vento lascio”: qui compare una persona, velata di ricordi e carica di disperazione, che non può esistere temporalmente, perché esiste solo nella fantasia del poeta che è senza spazio e senza tempo.
Ogni cosa passa e va: “tutto scorre”, “tutto è stato” diceva nell’antichità saggiamente Eraclito, intuendo quello che è più labile e fatuo nel destino umano.
Solo e solamente lo spirito può continuare a vivere, può continuare a perpetuarsi, tramandarsi nei secoli, a condizione che in noi esista un “tu” che ricordi, che affidi, al di sopra dello spazio e del tempo, a chi verrà dopo di noi, la nostra eredità.
L’uomo è soprattutto uomo e, come tale, è destinato al nulla, al cessare di essere, a diventare polvere.
Proprio per questo anche lo spirito cessa, non è più: è stato. Perché? Perché fa parte di noi, come noi facciamo parte di questa terra che col tempo non sarà più. Perché noi dimentichiamo e copriamo sotto il velo dell’oblio ogni cosa: tutto si ricopre di polvere e si consuma, non resiste all’usura del tempo.
Viviamo e dimentichiamo, riviviamo e ricordiamo ed infine torniamo a dimenticare ed a vivere ed ancora a coprirsi di polvere e così via: è un gioco incessante di chiaro e di scuro, che è nato con la terra e si perpetuerà nel tempo con l’uomo.

37 risposte a “Al vento lascio ..”

  1. Il Ferragosto segna per me il tristissimo ricordo della morte di mia madre. Cerco di viverlo ricordandola nel mio cuore. Come potesse sentire ancora le mie ultime carezze.
    Un abbraccio e l’augurio che questa festività sia lieve almeno per te.
    Paola

    1. I ricordi tristi si mescolano col quotidiano ma non dobbiamo dimenticare che si deve vivere. La perdita della madre è un dolore che non si placa mai.
      Spero che nella tristezza della ricorrenza tu possa trovare un attimo di serenità
      Gian Paolo

  2. Bella, mi è piaciuta. Emoziona, ma allo stesso tempo fa riflettere. Tocca il cuore per la sua semplicità , sensibilità e verità. Sei molto bravo. Un caro saluto. A rileggerci..

    1. Ovviamente per commento intendi la postfazione alla poesia. Come ho detto, questa poesia è stata pubblicata sul blog, il padre di questo, che è stato chiuso perché la piattaforma è sparita. La spiegazione è dovuta a una serie di commenti che travisavano lo spirito della poesia ed è rimasta.

      1. immaginavo …
        io l’avrei intesa così come l’hai spiegata .. almeno in linea di massima, magari con altre parole.
        Per questo, ho ritenuto che fosse, una cosa strana, la postfazione.
        Anche a me accade spesso, che chi legge, travisi, o che cambi totalmente il significato delle mie parole, credo che sia per la forma della mia scrittura, ho notato che è difficile che le persone riescano a seguirmi, e questo mi dispiace molto. Qui poi, capita, purtroppo che la lettura sia molto superficiale. Non lo dico con cattiveria, ma con dispiacere.
        *ma c’è il rischio che possa perdere tutto? non sono molto tecnologica ho sempre scritto per me su carta. Adesso inizierò a fotografare ogni pagina del blog, ahhahhaaha mi dispiacerebbe perderlo, mi ci sono affezionata.

        1. Quando la piattaforma ha chiuso, ho potuto salvare tutto, o quasi tutto, e l’ho travasato sull’attuale blog.
          Amch’io ho un quaderno dove sono scritte tutte le mie poesie.
          Per la postfazione sono d’accordo. In realtà non ne ho mai scritte, salvo qualche rara eccezione, per uso personale.

          1. anche io ho tutto salvato a parte, anche perché quello che c’è sul blog, non è tutto quello che faccio .. ma solo una piccola parte che decido di condividere qui.
            Io, non amo spiegare quello che scrivo, scrivendo.
            Mi piace farlo di persona, anche perché il mio genere di scrittura deve essere guardato, non si può non guardare, quindi solitamente lo faccio in precise e determinate circostanze, perché è una cosa che ancora oggi mi provoca imbarazzo .

      1. ma le sai esprimere, ecco la differenza fra te e chi mette insieme parole ad effetto. io credo che le emozioni debbano essere come queste poesie: dirette, sincere, chiare. tutto il resto è infiocchettamento.
        e comunque ripeto: per me è da antologia! RI-BA-DI-SCO! 🙂

        1. Concordo con te che mettere insieme parole, spesso astruse e incoerenti, non sia poesia. Che io riesca a tradurre in parole e immagini le mie emozioni non lo so. Io sono un pessimo giudice di me stesso.

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