Il Borgo – Capitolo 50

Laura si aggirava come un leone in gabbia, perché Mattia tardava ad arrivare.

Sono passate due ore da quando è partito” esplose con voce alterata dalla gelosia, osservando l’orologio.

Avrà trovato traffico. Oggi è sabato” cercò di rabbonirla inutilmente Betta.

Chissà dove si è imboscato, quel bugiardo traditore” continuò, muovendosi a scatti e guardando la strada di accesso.

Era visibilmente inquieta e non celava l’ansia e la gelosia. Rimase in disparte dal resto del gruppo, mentre gli occhi non perdevano per un istante dall’osservare il tratto visibile dello stradello che da Moraduccio conduceva al parcheggio.

Gli altri ragazzi, dopo aver messo i paletti che contrassegnavano l’area occupata, si concessero una pausa con un caffè e una brioche, aspettando l’arrivo del rasaerba.

Lorenzo e Matteo avevano lavorato al ponte, rendendolo più sicuro e stabile rispetto la volta precedente.

Certamente portare del materiale al di là del Santerno attraverso questa passerella è un’impresa assai rischiosa. Ma il passaggio delle persone è stato reso più sicuro” affermò Lorenzo, mentre sorseggiava una tazza di caffè.

Il lavoro mi ha messo appetito” gli rispose Matteo, che aveva accanto a sé Alba.

Vedo che sai destreggiarti bene con sega e martello. Dove hai imparato?”

Quando si lavora nei campi, si deve imparare a fare tutto. Sistemare una staccionata o piantare dei filari di sostegno sono operazioni, non dico quotidiane ma assai frequenti”.

I due ragazzi stavano conversando sottovoce, quando Laura gridò: “Stanno arrivando!”

Tutti si voltarono verso lo stradello, osservando la Golf di Mattia che scendeva lentamente verso di loro.

Te la sei presa comoda” lo aggredì Laura agitata e adirata, non appena si fu fermato.

Pensavo di fare prima” replicò risentito il ragazzo, infastidito dal tono. “Non ho messo nel conto che oggi è sabato e i centri commerciali sono presi d’assalto”.

Uno sguardo assassino della ragazza fulminò prima Teresa, che avvampò d’ira, e poi Mattia, che rimase sereno.

Bene. Ora al lavoro per montare il rasaerba e cominciare a tagliare l’erba. Non sarà un ‘impresa facile” disse il ragazzo.

I quattro ragazzi in meno di mezz’ora lo resero operativo e a turno cominciarono il taglio. In poco meno di due ore falciarono un’ampia porzione del prato, accumulando sull’area di parcheggio una bella montagna di erba residuo dello sfalcio.

Non possiamo pensare di lasciarla lì” disse Matteo, indicando il cumulo. “Tra un giorno o due col sole ci sarebbe una puzza da non resistere, per non parlare degli insetti che attirerebbe”.

Mi pare” esordì titubante Giacomo. “Mi pare che in paese ci sia un cassonetto per l’erba. Se ricordo bene, con un paio di viaggi si smaltisce tutta”.

Il ricordo era esatto e, usando il contenitore del rasaerba per il trasporto, smaltirono il prodotto del taglio del prato con quattro o cinque viaggi.

All’una e mezza completarono l’operazione di smaltimento dell’erba, mentre nel frattempo Laura aveva preparato il tavolo da picnic, sul quale Betta mise le bevande e i panini, preparati da Alba e Teresa. Erano tutti affamati e leggermente stanchi, quando finalmente si sedettero chi sul prato chi sulle sedie.

Dovremo fare la lista di quello che ci serve per la prossima volta” disse Mattia, sdraiato sull’erba con un bicchiere di vino e un panino al formaggio in mano.

Ora pensa a mangiare. A pancia piena si ragiona meglio” lo rimbeccò Laura, che non aveva smesso un attimo di brontolare la sua collera verso il ragazzo.

Erano al caffè, che avevano riscaldato sul fornello, quando arrivarono Eva e Marco.

Giusti in tempo per caffè e grappino” esclamò Lorenzo, abbracciandoli.

C’è rimasto qualcosa o avete spazzato via tutto?” chiese Marco, dopo aver salutato i ragazzi con una calorosa stretta di mano e le ragazze con un bacio sulla guancia.

Non avete fatto nulla finora e pretendete pure di mangiare a sbaffo” lo rimbrottò Laura.

Beh! Abbiamo trasportato un po’ di materiale. Non è sufficiente?”

Per questa volta siete perdonati” gli rispose con un falso tono di rimprovero. “Ci sono panini e formaggio. Birra e vino. Vi basta?”

Sì” rispose Marco.

Una mezz’ora di relax e di chiacchiere trascorse prima che Laura non riprendesse in mano la bacchetta del comando per ricordare cosa c’era ancora da fare.

La ricreazione è finita. Ora tutti al lavoro per montare le tende e sistemare dispensa e sacchi a pelo”.

I dieci ragazzi, dopo aver individuato la localizzazione migliore dove sistemare le tende, le eressero a regola d’arte.

Venne scelta una disposizione a semicircolo, dove al centro misero tavolo e sedie da picnic. Scavarono intorno una canaletta dove far defluire le acque di eventuali piogge per evitare allagamenti. Erano quasi le sei, quando finirono tutti i lavori per approntare il campo che li avrebbe ospitati nelle prossime settimane.

Dobbiamo fare la lista di quello che ci necessita per rendere confortevole il soggiorno” esordì Lorenzo, subito bloccato da Betta.

Calma, ci sono rimasti solo 191 euro e 40 centesimi. Dopo le spese di oggi”.

Facciamo un’altra donazione di 50 euro per rimpinguare la cassa” replicò Matteo.

Uffa” esclamò Teresa, sbuffando. “Ancora soldi e fatica!”

Se hai la pipì, dove la vai a fare? In mezzo al prato?” le domandò ironicamente Mattia.

La ragazza diventò rossa prima di sbottare. “Adesso mi scappa…”

La c’è un cespuglio… Non ti guardiamo mentre la fai” le suggerì ridendo Matteo. “Se però acquistiamo un WC da campeggio, non avresti questo problema. Poi l’ultima volta non ci sono stati mugugni per lavarsi? Una doccia da campeggio servirebbe per soddisfare anche questa esigenza. Attrezziamo un’area per i servizi, chiusa e protetta da sguardi indiscreti”.

Ma quanto costeranno?” chiese Betta allarmata dai pochi soldi in cassa.

Non ne ho la più pallida idea” rispose Matteo.

Si potrebbero noleggiare quelle toilette, che usiamo nei cantieri…” intervenne Lorenzo.

Quanto costa il noleggio? Secondo me più che attrezzarsi con WC e doccia da campeggio”.

Un brusio accompagnò queste ultime affermazioni, prima che Laura intervenisse di nuovo.

Chi si prende l’impegno di verificare costi e disponibilità?”

Io” rispose Matteo. “Lunedì faccio una ricerca sul web e poi a stretto giro di mail vi mando un prospetto coi tutti i costi e caratteristiche tecniche”.

Però le risorse sono scarse, se non pensiamo a una seconda donazione. Non possiamo fare affidamento sul DONATE, che porterebbe si e no qualche spicciolo” concluse Betta.

Chi si oppone a un nuovo versamento di 50€” riprese Matteo. “La maggioranza vince”.

Si guardò in giro prima di riprendere a parlare.

Chi si oppone, alzi la mano sinistra”

Se alzo la destra, vale lo stesso?” chiese ironicamente Marco.

Non facciamo gli spiritosi” ribatté il ragazzo. “Dunque nessuno alza la mano?”

Tutti rimasero in silenzio.

Per verifica chiedo di alzare la destra per chi è favorevole al nuovo versamento”.

Dieci mani si sollevarono.

Bene per dieci a zero vince il Sì” annunciò con solennità Matteo. “Accantonato questo argomento. Passiamo al prossimo”.

Le discussioni proseguirono animate fino all’ora di cena, quando furono messi da parte tutti i problemi e dedicarsi a qualcosa di più ameno.

//

22 risposte a “Il Borgo – Capitolo 50”

  1. Me gusta el nuvevo capítulo***pero me voy olvidando algunas cosas*de las entradas anteriores
    me falla la memoría*
    esto es como una historía de amor, y Laura tiene un carater bastente fuerte
    mi cariño
    buenas noches*****

  2. Dopo il ritorno di Mattia e Teresa da Laura m’aspettavo qualche azione bollente
    Ma tutto sommato meglio così, tenere a freno i nervi non guasta mai
    Gli argomenti da alterare un po’ gli animii non mancano mai
    I soldi non bastano mai e meno male che io non sono della compagnia…
    Grazie, Gian Paolo, sempre e ancora bravo
    Abbraccione
    Mistral

  3. Laura freme e morde il freno? Se non lo facesse non sarebbe lei. E’ o no un purosangue?
    I lavori intanto fervono e le “casse” piangono e tanti piccoli ma importanti particolari emergono.
    Solo l’unione stretta potrà mandare avanti e non a catafascio ciò che fino ad ora si é fatto.
    La strada presa però é quella buona, quindi il sole brilla e le ombre si allontanano.
    Chissà se il Borgo, di tutto ciò, non se n’é persa neppure una battuta?

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *