Come vorreste che finisse la storia?

Al contrario delle favole, non c’è il lieto fine. Perché? Non lo so. Ho deciso in questa maniera.
Giovanni e Aurora sono due persone che sono sposate ma non si amano. Ma perché stanno insieme? Forse tutte le persone che stanno insieme si amano? Spesso litigano, a volte si sopportano, molto spesso la loro unione fa naufragio. E quando il naufragio è drammatico, volano gli stracci, che non fanno male ma talvolta è anche peggio.
Dunque cominciamo il nostro viaggio nell’immaginario più o meno remoto, cominciando un percorso che non ha fine, dove ognuno può immaginare un finale diverso.
 
A – come andrà a finire?
 
Dopo la notte ho riflettuto su quanto ci siamo detti ieri sera e mi permetto di tratteggiare un quadro di insieme della situazione, anche se sarà sicuramente lacunoso, inesatto e incorretto, perché molti tasselli mancano.
Per supplire a questo farò ricorso al mio intuito, all’esperienza accumulata nel tempo, all’osservazione della vita quotidiana. Trattando una materia così complessa e difficile cercherò di essere il più attento possibile nel misurare le parole e chiederò la tua comprensione se sarò indelicato o indiscreto.
Quindi cominciamo col parlare di te e di tuo marito, di cui conosco poco o niente.
Hai detto che hai convissuto quattro anni e sei sposata da 15, quindi hai iniziato la tua condizione di moglie-convivente quando avevi ventidue anni. Ipotizzando che la relazione stabile sia iniziata un anno prima, significa che fino a 21 anni hai avuto relazioni sentimentali e sessuali sporadiche e poco importanti. Posso sbagliarmi, ma avresti confidato che il tuo futuro marito sarebbe stato la prima e l’unica relazione della tua vita, quindi devo dedurre che avrai avuto altre storie in precedenza. Quante siano state importanti non lo so ma qualcuna ha lasciato il segno come sarà precisato più avanti.
Poiché dopo quattro anni di convivenza avete deciso di sposarvi, devo desumere che avevate giudicato l’esperienza positivamente. Però secondo me anche dopo esservi sposati avete continuato a ragionare come se foste conviventi. Infatti hai detto che inizialmente non desideravi avere figli per motivi di lavoro e perché non ti sentivi pronta alla maternità. Aggiungo io che ognuno di voi conduceva la propria vita in modo indipendente a eccezione delle occasioni in cui avete avuto frequentazioni pubbliche. Forse avete fatto vacanze disgiunte, visto che le vostre professioni non coincidono in termini temporali nelle ferie.
Quando tu sei entrata nell’ottica della maternità, lui ha fatto quattro calcoli vedendo amici e conoscenti che avevano avuto dei figli. Per lui sarebbe stato un cambiamento di abitudini radicali che lo ha spaventato, avrebbe dovuto cambiare lo stile di vita, sarebbe stato condizionato dalle responsabilità paterne. Da qui, secondo me, nasce il suo rifiuto. Ha prevalso l’egoismo sul rapporto di coppia. Nulla da stupirsi, perché si sente talvolta che alcuni mesi dopo la nascita del figlio la coppia si è separata perché il padre era incapace di sopportare le responsabilità, le limitazioni che doveva subire, i cambiamenti al suo modo di pensare.
Questi fattori hanno inaridito il matrimonio, l’hanno svuotato di contenuti, hanno diradato i rapporti sessuali, forse avete anche cominciato a non dormire nello stesso letto. Sono quasi certo che anche lui ha cercato fuori dal matrimonio, quello che non trovava più all’interno.
Tu hai cominciato a sognare innamoramenti virtuali, finché non hai incontrato un tuo ex, trasformando il virtuale in reale e sei stata presa nel vortice dell’amore, che forse non avevi ancora conosciuto o provato. O forse hai fantasticato su questa opportunità. Hai creduto nell’innamoramento, trasformando semplici fantasie in grandi sogni.
Però procediamo con ordine e metodo, se esiste.
In questo momento non provi nulla verso tuo marito e probabilmente anche lui non prova nulla verso di te, anche se apparentemente sembrate agli occhi degli amici e conoscenti essere una coppia felice.
Provo a valutare questo mitico ex, che conosco unicamente attraverso i tuoi occhi. Quindi avevo intuito giusto che prima di cominciare la relazione con tuo marito ne hai avuta una importante o che ha lasciato un segno tangibile dentro di te. Forse è stato il primo con cui ha avuto un rapporto sessuale. Sono nel campo delle ipotesi. Mi piace fantasticare. Lasciarmi trasportare dall’intuito, dalla vena irrazionale che alberga in me.
Mi hai passato tre informazioni importanti e significative, secondo il mio punto di vista:

  1. lui era curioso di vedere come eri cambiata dopo vent’anni;
  2. ti ha accusata di usare violenza psicologica su di lui,
  3. ti manda messaggi pieni di doppi sensi, un po’ sdolcinati per uno sposato.

Vediamo di analizzarli uno alla volta, tenendo presente che è sposato e forse ha figli e dall’età indefinita ma non troppo. Il perché è nella ricostruzione che segue. Forse ha qualche anno più di te o qualcuno meno. Perché? E’ stato un tuo ex e non vi vedete da vent’anni. Dunque è stato l’ultimo uomo prima di conoscere quello che poi hai sposato. E’ nel pieno del vigore fisico. Un fattore non indifferente per un uomo. Bello? Brutto? Alto? Basso? Simpatica carogna o inguaribile romantico? Forse tutto questo oppure nulla di quanto ho detto. Ha importanza? No, nell’economia del ragionamento non conta nulla. Quello che importa per te è che lo trovi interessante, piacevole da frequentare e con qualcosa che complementi la tua esistenza attuale tanto che ti senti attratta da lui.
 
Lui dice di essere curioso, di vedere come sei cambiata dall’ultima volta che vi siete frequentati.
Una persona sposata non fa queste affermazioni se non nascondono uno scopo. Provo a intuire come uomo perché. Ha percepito che tu sei fragile, sei vulnerabile, perché il tuo matrimonio non funziona, perché cerchi fuori da questo delle sensazioni che non trovi al suo interno. Intuisce anche che tu difficilmente chiuderai il rapporto con tuo marito (le motivazioni te le spiegherò più avanti). Dunque una facile avventura extra con rapporti sessuali (scusa la franchezza, ma non ne posso fare a meno) tranquilli, sicuri. Forse qualche week end lontani da tutti insieme. Insomma niente di pericoloso per lui e il suo mondo.
Poi scopre che tu hai trasformato in amore questa avventura, che hai 41 anni e non 13 e non cerchi solo sesso e compagnia, ma pretendi qualcosa di più.
Allora prende paura e dice che tu eserciti su di lui violenza psicologica per riportare nei binari da lui stabiliti la vostra relazione.
Giustamente tu ti offendi e litigate, interrompendola. Dico giustamente perché non sei una ragazzina, ma una donna matura. Lui capisce di trovarsi in un vicolo cieco: non vuole rompere il suo matrimonio e non vuole allo stesso tempo perderti. Ipotizzo che lui si trovi bene con te in tutti i sensi.
Quindi ti manda messaggi sdolcinati, pieni di lusinghe sperando di riportare indietro il vostro rapporto come all’inizio: chiacchiere e un po’ di sesso tranquillo e sicuro. Lui ha capito che tu lo ami e gioca sui tuoi sentimenti per raggiungere il suo scopo. Quindi vorresti dimenticarlo, ma non riesci e stai male, molto male. Sei in un tunnel buio e senza luci in fondo. Questo ti crea dei problemi, che vorresti risolvere ma non sai come.
Veniamo alle conclusioni.
 
Proseguiamo come deve reagire la nostra dolce Aurora e perché lo deve fare.
E mi aspetto, miei pazienti lettori che proviate a proseguire la storia.
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30 risposte a “Come vorreste che finisse la storia?”

  1. Premetto che la storia è una finzione, una fantasia nata leggendo un articolo su Repubblica che parlava del nuovo romanzo di Margeret Atwood – E vissero felici e contenti Racconti di matrimonio.

  2. Se fosse amica mia, consiglierei ad Aurora di mollare entrambi e trovarsi qualcosa di meglio. Tra l’altro, se desidera un figlio e ha solo quarant’anni, è ancora perfettamente in tempo per averne uno con qualcuno che sia degno del nome di padre.
    Però questo sarebbe un lieto fine, quindi non sto rispettando le specifiche… 😉
    Ma lieto fine per chi? A volte, il lieto fine per qualcuno è un dramma per qualcun altro. L’ex ritrovato e poi lasciato, ad esempio, potrebbe scivolare inaspettatamente nella disperazione e commettere qualche gesto tragico.

  3. Dopo anni di blog e di letture e di ascolto di problemi di persone diverse, mi sono resa conto che spesso ci si rifugia in un sogno, nell’idealizzazione di una figura lontana e magari inaccessibile, come per Aurora è il suo ex lontano del quale sa poco, Meglio affrontare, se poi si vogliono davvero affrontare, i problemi reali sul tappeto, la fine della sua relazione che sembra davvero agli sgoccioli, senza inquinare questo momento con pseudo sentimentali motivazioni. Ma non tutti riescono a fare a meno dell’idea dell’amore, e questo può essere comprensibile.
    Una domanda: leggendo questo post, sembri molto coinvolto, c’è pathos e partecipazione, sei sicuro che sia davvero ispirato ai racconti della bravissima Atwood e non ad una conversazione reale con un’amica in cerca di consiglio?
    Un caro saluto 🙂

    1. Parto dal fondo. L’ispirazione è Margeret Atwood, ma non potevo scopiazzare le sue idee. Ne sarebbe uscito qualcosa di sciapo, poco credibile. Vediamo cosa ha messo nella lettera A dopo aver scritto John e Mary si incontrano, se vuoi un lieto fine vai alla lettera A.
      A . John e Mary si innamorano e si sposano,hanno entrambi un lavoro gratificante e ben remunerato che trovano stimolante e interessante. Comprano una bella casa. Il mercato immobiliare inizia a crescere, Appena possono permettersi un aiuto fisso hanno due bambini che amano teneramente. I bambini crescono bene. John e Mary hanno una vita sessuale stimolante e gratificante e buoni amici. Fanno vacanze divertenti. Vanno in pensione. Hanno entrambi hobby che trovano stimolanti e interessanti. A un certo punto muoiono. Fine della storia.
      A questo punto si passa alla lettera B e così di seguito con tante varianti della storia.
      O copiavo una idea della scrittrice o cerchi qualcosa di più vicino a noi. Quindi ho cercato di immaginare qualcosa di diverso, adatto alla nostra realtà, a qualche blog nel quale mi sono imbattuto.
      Se fosse stato freddo sarebbe stato credibile? Credo di no. Dovevo renderlo vivo.
      Però c’è un altro motivo più profondo che mi avrebbe impedito di trascrivere una conversazione con un’amica. Le confidenze sono tali e per me restano tali. E’ una mia filosofia di vita. Se mi imbatto in un post dove sono evidenziati aspetti particolari dell’autore preferisco contattarlo in privato piuttosto che mettere un commento imbarazzante. E mi è caèpitato spesso centrando il bersaglio. Gira e rigira gli ingredienti sono sempre gli stessi.

  4. Molte donne continuano il loro cammino tenendo nel cuore l’amarezza di un rapporto tenuto su per abitudine per convenzione , morendo lentamente . Il loro essere donna si scioglie come un quadratino di ghiaccio , inesorabilmente goccia dopo goccia e ogni goccia evapora senza lasciare traccia . Mi dici quale finale potrebbe essere più atroce del non vivere amando?

  5. Ciao
    Lei ha un offerta di lavoro molto allettante all’estero, chiude il suo matrimonio ormai finito e mette spazio,per ora solo fisicamente,tra se e l’ex ritrovato….se poi pure la sua mente riesce a mettere spazio lo lascio in sospeso..

    1. Anche questa è un bel proseguimento. Interessante nello sviluppo e nelle motivazioni, perché il non lieto fine è rappresentato dalla sconfitta di Aurara sia nel matrimonio, sia nella vita più mascosta.
      Grazie

  6. e se inserissi un improvviso incidente possibilmente di chi lei ama e al suo capezzale confessa tutto il suo amore , ma… ormai è tardi lui lascia questa realtà ? tragico , fatale e la vita spesso lo è ancora di più

      1. è un piacere , oppure potresti far partire lei per destinazione sconosciuta lasciando i maschietti nella disperazione più assoluta mentre si rinfacciano colpe o con una bella scazzottata

  7. Mi sono collegata a questo post mentre sto facendo colazione, mi sono iscritta con piacere al tuo salotto che a prima pelle mi pare molto molto interessante! Credo che nessuno dei due avrà il coraggio di lasciare le proprie precedenti e sicure vite. Col senno di oggi e dei miei anni lo dico, fossi più giovane io non esiterei a lasciare il marito se m’innamorassi per davvero di un altro. E’ straziante vivere una storia parallela, soprattutto se uno dei due o tutti e due sono già impegnati. In genere siamo noi donne che prendiamo le decisioni, ma se ci sono poi dei figli diviene ancora più terribile la decisione! Io comunque romantica ed ancora in attesa del mio unico, vero, solo ed inimitabile principe azzurro prenderei la decisione di tagliare la storia vecchia ed assumermi le mie responsabilità. Non è bello tradire il marito o il compagno, soprattutto se non è per una notte soltanto! Che anch’essa non è perdonabile ma è diversa…..ne parlo abbondantemente nei capitoli dedicati ai tradimenti maschili e femminili nel mio blog, qua non aggiungo altro! Bel blog, simpatico come accoglienza, colorato e attrae molto. Ti conoscerò senz’altro pian pianino leggendoti. Fabiana.

    1. Grazie per essere passata dal mio salotto, come lo chiami tu, molto più modesto e meno ricco del tuo.
      Anch’io sono un romanticone e un monogamo per natura. Quindi niente tradimenti né effimeri né duraturi.
      Se scoprissi che non amo più mia moglie e avessi un colpo di fulmine con un’altra, cosa farei? Un taglio netto e senza pentimenti, anche se mi costerebbe molta fatica psicologica.
      Passerò dal tuo salotto per curiosare ancora.
      Gian Paolo

      1. Buonasera Gianpaolo, è molto accogliente soprattutto a prima vista: bei colori e bella grafica. Conta molto l’accoglienza, conta come si scrive ed i modi che si usano. tu mi sembri una persona molto educata, garbata e che mette a proprio agio le persone. Non ti conosco di persona, così come purtroppo non abbiamo modo di conoscerci tra scrittori di blog, ma avverto in te un modo non invadente o prepotente di avvicinare le persone. Questo è il più bel modo che esista per interloquire in simpatia e con serenità con altre persone. Qua sopra a queste piattaforme manca la voce, la mimica, le espressioni facciali ma si evince ugualmente il modo di fare e qualche tratto caratteriale delle persone che vi scrivono. A meno che uno non sappia fingere in modo egregio: non è il mio caso e penso, nemmeno il tuo! Buona serata Gianpaolo, a presto.

        1. Quello che scrivi mi fa molto piacere. Un giudizio così lusinghiero non lo aspettavo e ti ringrazio.
          In effetti cerco, non dico di riuscirci, di rispettare le altre persone, anche quando esprimo pensieri e opinioni personali.
          Hai ragione: manca la voce e la visione ma convengo con te che i messaggi li trasmettiamo anche con le parole.
          Felice serata e a presto

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