Il mazzo di fiori – parte diciasettesima

La Nuova Ferrara del 25 settembre 2013

I misteri sull’incidente di venerdì scorso cominciano a diventare più chiari.

Dal nostro inviato

Qualche velo si sta alzando sul misterioso incidente di venerdì scorso, nel quale una giovane donna è rimasta uccisa. Incidente inspiegabile per la dinamica. Incidente che ha suscitato forti perplessità fin dall’inizio. La mancata identificazione della donna, l’assenza di documenti atti a darle un nome e cognome ha reso ogni aspetto, anche quello più normale, un mistero nel mistero. Lo stupore del proprietario della Smart, che ha dichiarato di non aver prestato la macchina e di non conoscere la donna, aveva lasciato perplesso più di un lettore. Insomma un giallo in piena regola

Già nell’articolo del ieri abbiamo accennato a una donna, che avrebbe riconosciuto il cadavere, senza avere avuto la conferma dell’informazione. Concludevamo che stavamo brancolando nel buio.

La serata di ieri ha portato qualche nuovo tassello per ricomporre un puzzle e avvicinarci alla verità. Nel pomeriggio era circolata una voce che la donna avesse finalmente un nome e cognome. Verso sera gli inquirenti hanno diramato un comunicato, dove fornivano alcune informazioni che confermavano le voci di lunedì 23. Dunque la vittima del mortale incidente ha un’identità finalmente. Si chiama Teresa Lopiccolo di anni 30, originaria di Lecce, impiegata in una società di Ferrara. Abita in città, in via degli Angeli, 46. Laureata, lavora come impiegata in una grossa assicurazione.

Trapelano nuove indiscrezioni sulle cause che hanno provocato l’incidente. Sembrerebbe che sia stata colpita da un proiettile. La stessa fonte cita notizie filtrate dall’Istituto di Medicina Legale. Se fosse vera anche questa novità, ci si domanda da dove è stato sparato il colpo e perché nessuno ha udito lo sparo. Che sia un revival del famoso caso di Marta Russo, che venne colpita alla testa da un proiettile, mentre camminava nei viali della Sapienza a Roma il 9 maggio 1997 e morta cinque giorni dopo? Il misterioso sparatore voleva colpire Teresa Lopiccolo deliberatamente oppure è stato solo un incidente non voluto? Risolto un dubbio ne sorgono altri tre. Si moltiplicano come i famosi pani e pesci di evangelica memoria.

Ma torniamo in tema. Abbiamo intervistato i vicini della donna. Tutti assicurano che era una persona discreta e silenziosa. Usciva alla mattina per tornare verso le 18 o 19. Pochissime le persone che frequentavano il suo appartamento e non c’è stato mai motivo di lamentele. Chi era questa donna? Al momento non abbiamo informazioni più dettagliate di quelle riportate sopra. Tutto questo rende nebbioso sia il movente sia un ipotetico identikit dell’assassino.

Ludmilla ha letto le carte di Teresa più di una volta e non riesce a comprendere come Teresa sia riuscita a nascondere con abilità relazioni e aspetti personali, senza che lei ne avesse la minima percezione.

E’ seduta alla sua scrivania ma la mente vaga altrove. Scrivania, PC della collega sono stati sequestrati e portati via. L’armadio è sigillato. Si aspetta da un momento all’altro di traslocare ma la questione non le interessa.

“Un ufficio vale l’altro” dice a se stessa per esorcizzare il fantasma di Teresa.

“Mi domando come sia stata abile a nascondere la relazione… anzi due relazioni. Ma chi sono Alex e Felix? Chi sarà il padre del bambino?” riflette osservando il vuoto della scrivania.

Si alza, prova a ragionare.

“Le carte parlano chiaro. Le analisi dicono senza equivoci che Teresa era incinta. Anzi era in due mesi. Come non ho potuto accorgermi di questo? Lei portava sempre pantaloni attillati e camicette strette che mettevano in mostra le forme del corpo. Mi sono sempre chiesta come facesse a resistere così inguainata e fasciata. I bottoni parevano esplodere ad ogni sussulto delle tette e il culo trasbordare dai pantaloni”.

Una breve risata interrompe il ragionamento.

“Sì, Teresa non si poteva dire che fosse un fuscello! Due pomi da quinta taglia coppa C” Una nuova risata le sorge spontanea, perché lei col seno appena abbozzato potrebbe farne a meno. “Fianchi robusti e addome di certo non piatto. Non era un ass da bugà1! Con quel culo e quelle tette!”

Quante volte ha provato invidia con tutto quel ben di Dio di cui era dotata Teresa. Lei longilinea, col fisico più da adolescente che da trentenne, non attira gli sguardi degli uomini come invece riusciva a Teresa. Alza le spalle come per scacciare quei pensieri fastidiosi che la distolgono dal ragionamento sulla collega di ufficio.

“Sì, sono stata cieca a non cogliere che Teresa aveva una vita sessuale molto più interessante della mia, che in pratica non esiste. Ero come prigioniera della mia torre eburnea, che mi ero costruita per difendermi dai maschi. E pure i commenti galanti, le avance sessuali mi lusingano, anche se poi le relego nello scantinato della mia mente”.

Qualche flirt, qualche bacio rubato, qualche carezza veloce c’era stata ma sono stati episodi marginali e mai travolgenti.

“Non sono più vergine da quando avevo diciotto anni. Qualche rapporto più occasionale che cercato e voluto. Niente di eccitante. Eppure mi piacerebbe avere un compagno ma…”. Un sospiro interrompe questi pensieri.

Torna a concentrarsi sulle carte di Teresa e vorrebbe dare un volto a Alex e Felix.

“Due nomi di fantasia oppure questi due uomini, che godevano quasi in contemporanea delle attenzioni di Teresa, sono due nomi reali? Devo rileggere con più cura le carte. Ora sono uomini privi di volto”.

Poi come un flash gli appare il mazzo di fiori, comparso misteriosamente sulla sua scrivania,

“Quale nesso c’è tra queste rose e la morte di Teresa?” si domanda inquieta.

Il commissario Ricardo è nel suo ufficio a riordinare carte, appunti e pensieri. Ripensa a ieri sera e alla lunga discussione con Lopapa.

Il procuratore non intendeva far uscire la notizia che la vittima era stata identificata ma le argomentazioni erano deboli e poco convincenti.

“Perché non dire apertamente che la vittima è stata riconosciuta e ha un nome” aveva risposto alle obiezioni di Lopapa.

“Vorrei lavorare al riparo di informazioni utili per l’assassino” aveva replicato.

“Cosa cambia?” aveva insistito il commissario. “Diciamo solo che la vittima ha nome e cognome. Gli mettiamo un po’ di apprensione, perché, scavando nel passato di Teresa Lopiccolo, possiamo trovare un nesso con lui. Forse questo gli potrebbe costare un passo falso e scoprirsi, mentre al momento si ritiene al sicuro, lontano dall’essere identificato”.

“Potrebbe essere una logica deduzione la tua ma mi sembra che l’assassino sia freddo e razionale, poco incline a lasciarsi cogliere dal panico. Potrebbe distruggere o alterare il collegamento di lui con la ragazza”.

“Valutiamo gli elementi in nostro possesso” disse Ricardo nel tentativo di far prevalere la sua tesi. “Sappiamo con certezza due aspetti: il nome e la gravidanza della donna. Sicuramente poco. Non conosciamo: chi le ha fornito la Smart, il motivo per il quale seguiva la Presente, il nesso col mazzo di fiori, il nome del padre del bimbo che portava in grembo, chi sono Alex e Felix, se era in relazione con entrambi o solo uno dei due. Sette incognite contro due. Più ombre che luci”.

Una fragorosa risata accompagnò la disamina di Ricardo da parte di Lopapa. Troppi dubbi e poche certezze.

“Ridi, ridi” esclamò infastidito il commissario. “Però vediamo se divulgare la notizia del riconoscimento del cadavere può essere utile…”.

“Ascolto” disse Lopapa, appoggiando la testa sui palmi della mano.

“Se diramiamo un comunicato stampa col nome della vittima, togliamo pressione alle nostre indagini. L’assassino può dedurre che gli inquirenti hanno altre notizie che non sono state divulgate. Quali? Non lo sa ma potrebbe solo formulare ipotesi. Quindi potrebbe uscire allo scoperto nel tentativo di cancellare qualche traccia che possa condurlo a lui. In questo momento non possediamo nulla che possa associarlo a Alex o a Felix o a una terza persona che non è comparsa ancora sulla scena. Non dobbiamo dimenticare che c’è un misterioso mazzo di fiori, del quale non sappiamo nulla e quali punti di contatto abbia con la vicenda della Lopiccolo. Far trapelare col contagocce le notizie, gli potrebbe mettere un po’ di pepe nel culo”.

Lopapa l’aveva guardato assorto senza replicare nulla. La logica gli era apparsa buona e l’idea di fornire poche informazioni per volta lo aveva stuzzicato.

“Mi hai convinto” aveva detto alla fine. “Prepariamo un comunicato stampa stringato e lo mandiamo alle redazioni dei giornali”.

Ricardo ricorda la soddisfazione provata, quando il procuratore aveva pronunciato quella frase e avevano confezionato quello scarno flash. Poche righe e stringate informazioni.

In data 24 settembre è stata identificata la vittima dell’incidente mortale di venerdì 20 in Corso della Giovecca. Si tratta di Teresa Lopiccolo di anni 30, residente in città in Via degli Angeli, 46. La donna è originaria di Lecce. I familiari sono stati avvertiti. Le indagini proseguono nel massimo riserbo per individuare le cause”.

Ricardo rilegge le carte. Un referto certifica che la ragazza era incinta di due mesi, informazione verificata in sede di autopsia. Due lettere distinte o meglio due annotazioni sull’agenda, come se fossero il brogliaccio di due missive, indirizzate a due uomini; Alex e Felix. “Nomi di fantasia o reali?” si era chiesto il commissario. Tre numeri di telefono. Uno corrisponde alla madre, che è rimasta fredda alla notizia della morte della figlia. “Perché?” aveva annotato Ricardo accanto al nome della donna. Gli altri due parevano nominativi innocui ma sono da verificare con maggior dettaglio. Dall’esame della sim della ragazza morta non comparivano nessuno dei tre. Nuovo punto di domanda di fianco ai numeri.

“Devo convocare la Presente per interrogarla su questi numeri e sui due nomi” si dice, afferrando il telefono per chiamare Ludmilla.

1Ass da bugà voce dialettale che indica una persona piatta, senza forme. Un corpo liscio come un asse da bucato.

18 risposte a “Il mazzo di fiori – parte diciasettesima”

  1. Sono curiosa di sapere qualcosa di più su questi Alex e Felix, e poi il mazzo di fiori, da dove arriva e da chi?Quanti punti interrogativi… Ma si sa nei gialli la suspence è tutto. Buona serata caro Giampaolo. Isabella

  2. C’è ancora tanto da sapere… quel mazzo di fiori che è rimasto in sospeso,ma mica sarà l’assassino di Teresa? E se è lui che cosa ha a che fare con Ludmilla? E l’inspiegabile morte di Teresa? Che intrecci Gian Paolo,vedremo la prossima puntata che succede…
    Ti mando un baciotto
    Trisch

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