Il mazzo di fiori – parte trentaquattresima

Quel procuratore è un fetente!” esclama Maria Russo, rientrando in casa di Ludmilla nel tardo pomeriggio.

Perché?” le domanda la ragazza, anche se immagina la risposta.

Fetusu! Fetente!” risponde arrabbiata. “Voleva sapere di Ntuninu! Per me è morto!”

Poi urla ancora. “Morto! Criettu!”

Calmati, Maria” le dice la ragazza, prendendole le mani. “Loro fanno il loro mestiere. Cercano di trovare un indizio per arrivare all’assassino di Teresa!”

La donna scuote il capo poco convinta, perché per lei anche Teresa è morta da sei anni e non da pochi giorni.

“Ma dimmi, Ntuninu è fuggito veramente con una ragazzina?” le domanda Ludmilla.

“Non mi credi?” replica con tono adirato e gli occhi fiammeggianti.

“Ma certamente. Mi domandavo il perché”.

“Gli sono sempre piaciute le ragazzine. Quando mi corteggiava, avevo solo sedici anni!”

“Caspita! Una bambina! Ma dopo che se ne è andato, tu cosa hai fatto?”

“Cosa vuoi che facessi? Lo ho aspettato che tornasse, come le altre volte…”.

“Non era la prima volta?”

“No. Era già capitato a San Cataldo…”.

“Siete fuggiti per questo?” domanda Ludmilla con fare innocente.

“Sì. Il padre della ragazza lo voleva uccidere. Era un pezzo da novanta a Lecce”.

“Ha pestato i piedi a qualcuno di importante. Ma la ragazza che fine ha fatto?”

Nu ssàcciu. Quando è tornato, siamo scappati al nord”.

“Ma tu sei tornato a San Cataldo. Nessuno ti torto un capello?”

“E pèrcene? Era Ntuninu che cercavano”.

“Ma nessuno ti ha chiesto dove sei stata?”

Nu ssàcciu. Ma forse sì. Una vicina mi ha chiesto qualcosa. Nu sse rrecurdu bene”.

Ludmilla rimane in silenzio e riflette. “Non è possibile che nessuno abbia provato a cercarli, se effettivamente era un boss, il padre. E la ragazza, adesso sarà una donna sposata, non ha meditato la vendetta? Questa viene servita anche fredda, a distanza di anni. Di certo hanno saputo dove si erano nascosti”.

Maria ha un’aria triste e guarda Ludmilla come per trovare qualcosa. Non lo sa nemmeno lei cosa ma la ragazza le ispira fiducia. Sente che può parlare liberamente e sfogare tutto quello che ha represso in questi anni.

“Vieni, Maria. Ci sediamo sul divano, anziché stare in piedi in cucina. Stiamo più comodi a chiacchierare”.

La donna la segue docilmente come una bambina obbedisce senza fiatare alla mamma.

“Ma Ntuninu dev’essere un uomo affascinante…”.

Cce be’ bellu! Faceva girare la testa a tutte le donne di San Cataldo! Gli piacciono le femmine giovani. Le pupiceδδe” esclama quasi in trance Maria.

“Ma non hai un’idea dove possa essere Ntuninu? Non si è mai fatto vivo in questi anni?”.

No, nu ssàcciu! Ma non lo voglio più vedere! Quella zoccula! Veniva in casa nostra per mettermi le corna con Ntuninu! Anna fingeva di essere l’amica del cuore di Teresa ma trescava con Ntuninu per portamelo via!”

“Ma Anna come si chiamava?” domanda curiosa, anche se conosce già la risposta.

“Inzoli” risponde pronta.

“Per caso non aveva un fratello?”

“Sì, mi pare di ricordare che parlava di un fratello maggiore”.

Ludmilla rammenta che Carlo le aveva parlato di una sorella che se ne era andata di casa senza specificare molto di più. “Dunque il padre di Teresa è scappato con la sorella di Carlo. Un filo li lega. Ma cosa?” ragiona sulle ultime informazioni ricevute.

Deve scoprire qualcosa in più. Deve approfondire l’argomento ma non sa come procedere senza insospettire Maria. Non può dire apertamente che conosce il fratello, che adesso è morto pure lui.

Prova a capire chi era la ragazzina che quasi trent’anni prima era fuggito con Antonio. Doveva essere un boss della Sacra Corona Unita il padre e lui l’aveva sfidato ma per salvarsi era dovuto fuggire lontano.

“Ma quanti anni aveva la ragazzina di San Cataldo?” domanda cambiando soggetto delle sue domande.

Maria riflette e resta un po’ in silenzio prima di rispondere.

“Credo che ne avesse solo diciassette o forse diciotto. Non ricordo bene” risponde la donna.

Ludmilla fa un rapido calcolo. “Diciassette o diciotto più ventisette fanno quarantaquattro o quarantacinque”.

“Proprio una bambina” commenta la ragazza.

“Ntuninu correva appresso a tutte le ragazzine. Con quella l’ha fatta grossa”.

“Perché è tornato a casa?” le domanda un po’ stupita Ludmilla.

Quella zoccula dopo due giorni si era stancata di lui. Aveva già rotto la pignateδδa, quella zoccula! Ntuninu era arrivato secondo!” dice ridendo.

Te l’ha detto lui?”

Sì”.

Ma penso che ricordi bene quel nome! Perché per causa sua siete scappati come ladri” afferma scherzosa Ludmilla.

Certo che sì! Non potrei dimenticarlo! Ntònia si chiamava!”

Perché è morta?” domanda, mentre un tarlo si insinua nella sua mente.

Morta? Nu ssacciu!” risponde pronta Maria. “No, non credo. Una vicina mi ha detto che dopo la fusçetìu il padre l’ha messa in collegio in Svizzera e poi si è sposata”.

Ludmilla ha una folgorazione. “Ecco perché quel nome mi suona familiare!” Diversi particolari adesso si incastrano meglio. Ne deve parlare domani con Ricardo.

Si è fatto tardi, Maria” dice con dolcezza la ragazza. “Credo che tu sia stanca di parlare del passato, di un marito traditore, dei suoi tradimenti. Vieni andiamo in cucina a preparare qualcosa per cena”.

la Nuova Ferrara – 29 settembre 2013

Nuovo omicidio. La città comincia ad avere paura dal nostro inviato

Un nuovo omicidio si è consumata tra la notte di venerdì e sabato. Un giovane trentatreenne, Carlo Inzoli, è stato trovato morto sulla soglia di casa da un vicino. Colpito al cuore è morto istantaneamente. Vista la posizione, gli inquirente pensano che l’uomo conoscesse il suo assassino e abbia aperto volontariamente la porta di casa. Al momento non si ipotizzano moventi o possibili sospettati. L’aspetto inquietante della vicenda, che fa il paio con quella avvenuta circa dieci giorni fa, è che le indagini sono guidate dal procuratore, Carmelo Lopapa, e dal commissario, Paolo Ricardo. Gli stessi inquirenti del precedente omicidio di Teresa Lopiccolo. Su questo versante non ci sono apprezzabili passi in avanti, tanto che si brancola nel buio. Tornando a questa nuova morte violenta, il giovane è descritto come una persona educata e senza frequentazioni pericolose. Lavorava in una società di Bologna. Secondo i datori di lavoro era un impiegato modello dai comportamenti irreprensibili. Per questo motivo restano inspiegabili il motivo per cui è stato ucciso. La polizia dichiara che non esiste alcun collegamento con la morte di Teresa Lopiccolo, perché non si conoscevano, né si frequentavano e neppure avevano amicizie comuni. Dunque un mistero nel mistero.

la Nuova Ferrara – 29 settembre 2013

Notizia dell’ultima ora – dal nostro inviato

Ci sono sviluppi importanti nel caso di Teresa Lopiccolo. Tarek Ben Hamman, il tunisino intestatario della Smart, che guidava la ragazza al momento dell’omicidio, è stato trattenuto in questura con l’imputazione di testimonianza reticente e complicità nell’assassinio della ragazza. L’avvocato Marsello, avvocato difensore del l’indagato, intervistato all’uscita della questura, ha rilasciato una breve ma significativa dichiarazione ‘Non comprendo perché sia stato posto sotto custodia cautelare il mio assistito. Le prove, addotte dal procuratore Lopapa, sono insufficienti e del tutto fantasiose. Domani presenterò istanza di annullamento del provvedimento, affinché il mio cliente possa tornare in libertà’. Sembrava che il caso ristagnasse, invece pare che proceda spedito verso una soluzione. Se hanno privato Ben Hamman della sua libertà vuol dire che gli inquirenti hanno delle buone carte in mano, pronte a giocarsele per raggiungere la soluzione del caso. Rimane un fitto mistero il motivo per il quale sia procuratore, sia commissario tengano ben coperte le loro carte, senza far trapelare la benché minima indiscrezione, come abbiamo già sperimentato nei giorni precedenti. Quale enigma si cela dietro all’assassinio di Teresa Lopiccolo? Sarà proprio vero che non esista alcun collegamento col nuovo omicidio? Tante domande senza risposta, che speriamo di avere prossimamente. Mentre stiamo scrivendo queste note, ci perviene una nuova indiscrezione, non confermata dalla questura, secondo la quale sono state raccolte le identità di chi ha soggiornato a Ferrara negli ultimi tempi. Forse il misterioso killer è arrivato da lontano.

29 risposte a “Il mazzo di fiori – parte trentaquattresima”

    1. Tuoni e lampi? Oddio qui il cielo era bruttino ma poi si è avviata solo una pioggia, neppure troppo gagliarda.
      Ma prti lo stesso per il mare… cambi aria e hai relax!
      Un grande abbraccio

  1. Buon giorno, Gian Paolo !
    Congratulazioni per la vittoria di Italia
    nel Campionato Coppa del Mondo, il Brasile, nel 2014,
    2-1 contro l’Inghilterra!!! 🙂 🙂 🙂
    Forza Italia!
    Con amicizia,
    Aliosa.

  2. Me quedo pensando quien es el asesino***
    Felicitaciones por el triunfo de*Italia!!!!!!
    mi cariño desde Argentina*****
    buen incio de semana******

  3. Intrigante e stimolante per la lettura di nuovi pezzi che penso a breve ,arriveranno per condurci verso una fine interessante. Un pò di sole oggi. Vediamo quanto resiste. Un abbraccio .Isabella

  4. Viene ucciso Carlo Inzoli fratello di Anna. C’era da aspettarselo.
    Anna è la ragazza che frequentava Antonio, il marito di Maria Russo madre di Teresa la giovane uccisa.
    Sono ancora in alto mare, sigh! 🙁

Rispondi a newwhitebear Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *