Il mazzo di fiori – parte diciottesima

Ludmilla si chiede cosa vuole Ricardo, mentre risponde alla chiamata.
“Buondì” esclama la ragazza leggermente agitata.
“Ciao, sono Paolo…” dice il commissario, aggiungendo dopo una breve pausa “…Ricardo”.
“Ciao”.
“Hai tempo per una chiacchierata sulla Lopiccolo?” domanda cauto.
“Sì, nella pausa pranzo. Ma per caso non è come l’ultima volta, quando sono stata da voi per tutta la giornata?” precisa Ludmilla.
“No, no. Due parole informali” dice, mentendo Ricardo.
“Ho già capito tutto, che dovrò prendermi il pomeriggio di ferie!” replica sconsolata. “La tua è una domanda inutile. O vengo con le buone o mi costringi con le cattive maniere…”.
“Ma no!”
“Quanto sei bugiardo! Sarò da te alla mezza”.
“Grazie. A più tardi”.
Ludmilla chiama Sara per informarla che non rientrerà dopo la pausa pranzo.
“Cosa segno?” chiede.
“Mezza giornata di permesso non retribuito”.
“Come mai?”
“Viene il tecnico del telefono per aggiustarmi la linea telefonica” dice, inventando la prima scusa plausibile che le viene in mente.
“D’accordo”.
A Ludmilla non va di dire la verità, perché è consapevole che Sara la andrà a riferire a Chiumento.
“Meno informazioni ha quel viscido, meglio è” pensa, cercando la concentrazione sul lavoro che sta svolgendo.
Per qualche strana intuizione è convinta che uno dei due amanti di Teresa possa essere proprio lui.
Prova a scacciare questo pensiero dalla mente senza successo.
Felice si sente inquieto. Qualcosa lo sta solleticando senza comprendere che cosa possa essere. Legge il nuovo articolo sul caso di Teresa Lopiccolo e si domanda il motivo del comunicato della procura.
“Avrebbero potuto tranquillamente fregarsene delle indiscrezioni, delle ipotesi ma sono usciti con quel comunicato scarno, che lascia trasparire che sono in possesso di altre informazioni importanti” riflette nel tentativo di capire quali sono.
Scuote il capo . Finisce di bere il caffè. Osserva sempre l’ingresso di R&S dal tavolino d’angolo vicino alla vetrina. Il caffè gli ha lasciato un retrogusto amaro. Nuovi pensieri lo avvolgono, quando nota una persona che appoggiato a un fittone d’angolo finge di leggere un giornale. Un nuovo campanello d’allarme scatta nella sua testa.
“Chi è quella persona che pare aspettare qualcuno?” si chiede silenziosamente, mentre piega con cura il giornale.
“Devo essere prudente” si rassicura con un sorriso.
Il procuratore Lopapa ha sul suo tavolo dei nuovi referti. L’autopsia conferma che Lopiccolo è morta istantaneamente e non per effetto dell’impatto della Smart col muro.
“Dunque era già morta, quando ha perso il controllo dell’auto. Ora si deve capire da dove è stato sparato il colpo. Un fucile di precisione mi dicono i periti balistici. Tra qualche giorno mi diranno anche il tipo”.
Prende una piantina dettagliata del Corso per individuare approssimativamente dove si sarebbe appostato il killer. Apre Google street view e si posiziona davanti all’ingresso del parco Pareschi. Muove l’omino da un lato all’altro. Cambia visuale, immagina lo scenario.
“Di fronte o quasi c’è il civico 167. Una casa privata mi pare. Però penso di escluderlo visto il punto d’impatto della Smart. L’edificio precedente, proseguendo verso il Castello, è La Casa della Patria Pico Cavalieri, che ora è vuota. Potrebbe essere un possibile luogo dell’agguato. Di fronte all’archivio di stato, c’è il civico 161… Anche questo potrebbe essere potenzialmente una possibile locazione per il nostro killer ma è un’abitazione privata. Quindi… Ma è inutile ragionare su questo. Devo aspettare che i periti balistici mi diano angolazioni del colpo e poi il consulente mi dica quali finestre siano compatibili”.
Chiude Google e cartina e si concentra sul movente ma ha un sussulto.
“E se la Lopiccolo fosse stata il bersaglio sbagliato. La Presente ha detto di avere infilato bruscamente via Coramari per ritornare verso San Romano. E quindi il killer potrebbe aver sparato, colpendo l’altra che la seguiva. Ma no, non può essere. Troppo preciso il colpo per essere un errore”.
Si rilassa, appoggiandosi allo schienale della poltrona di pelle nera, e riflette.
“E’ un rebus tutto. Teresa Lopiccolo segue la collega di ufficio. Perché? Prima domanda insoluta. La Presente riceve un mazzo di fiori inaspettato senza conoscere l’identità della persona. Chi è? La Smart dell’incidente non doveva essere lì. Chi ha preso le chiavi? La Lopiccolo è incinta. Il padre è sconosciuto. Chi sarà? Tra gli appunti della Lopiccolo ci sono due nome: Alex e Felix. Nomi inventati o personaggi reali?”
Lopapa smette di scrivere la lista dei dubbi e prepara una richiesta alla polizia municipale per avere un dettagliato rapporto sui rilievi eseguiti.
E’ mezzogiorno e trenta e Ludmilla si affaccia sulla strada con la bicicletta pronta per essere inforcata. Felice rimane a osservare cosa fa e dove va, senza distogliere lo sguardo dall’uomo che pare montare la guardia all’edificio. Con grande sorpresa non lo vede muovere un muscolo, come se non lo interessasse dove andrà Ludmilla.
“Mi aspettavo che seguisse con lo sguardo la ragazza. Invece pare assorto in altri pensieri. E’ possibile che mi sia sbagliato?”
Mentre fa queste riflessioni, perde di vista Ludmilla. Non ha visto che direzione ha preso. Si alza. Paga il caffè, mostrando irritazione e nervosismo. Si precipita fuori. Non riesce a scorgerla, mentre l’uomo appostato muove le labbra come se comunicasse con qualcuno.
Felice è incerto ma alla fine decide di avviarsi verso piazza della Repubblica.
“E’ inutile dannarsi e correre in qua e in là, finendo col tradirsi. Devo mostrare indifferenza e allontanarmi come uno dei tanti impiegati che raggiungono un bar per mangiare un tramezzino” si dice, fingendo indifferenza.
Ludmilla in pochi minuti raggiunge la questura, seguita dagli occhi attenti di una ragazza, che la segue come un’ombra.

19 risposte a “Il mazzo di fiori – parte diciottesima”

  1. Ohhh … sempre più difficile capire il movente e l’autore del delitto. 🙁
    Quando sembra che la soluzione sia vicina arriva il colpo di scena che sposta l’attenzione da un’altra parte, una nuova angolazione.
    E’ difficile risolvere questo caso, i personaggi sembrano sornioni poi sfilano il fendente ed ora c’è pure questa ragazza che segue Ludmilla!
    Seguiremo il caso, nulla resterà impunito 🙂
    un abbraccio
    Affy

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