Il mazzo di fiori – parte ventottesima

Lopapa getta lo spolverino sull’appendiabiti. Le donne delle pulizie stanno sistemando l’ufficio e rimangono sorprese dal suo arrivo mattiniero.
“Continuate tranquillamente” le incita Lopapa. “Noi andiamo a prenderci un caffè nel frattempo”.
Poi si rivolge a Ricardo, mentre apre un armadio blindato, dove depone alcuni oggetti che aveva in tasca. “Devi lasciare qualcosa?” chiede al commissario, che risponde di no.
“Che ne dici, se facciamo la colazione come si deve al bar?” gli domanda il magistrato, appena usciti dalla stanza. Osserva l’orologio digitale, che segna le sei e trequarti e aggiunge: “Di sicuro un bar aperto a quest’ora si trova ed è meglio del distributore automatico”.
“Ottima idea” risponde pronto Ricardo.
“Dove?”
“Per le brioche preferisco il Caffè del Corso ma per parlare in santa pace l’Europa va meglio”.
“Allora Europa” dice Lopapa, ridendo.
Si sistemano in una saletta interna. A quell’ora il bar è praticamente vuoto, salvo qualche avventore mattiniero, ma tra non molto si riempirà di clienti.  Ordinano la colazione a base di caffè e brioche. Mangiano in silenzio, come se non volessero profanare un rito.
“Bene” comincia Lopapa. “Rifocillati e ritemprati da un caffè con annesso cioccolatino fondente, ora possiamo parlare con calma”.
“Dopo che ci siamo lasciati ieri sera, mi sono fermato in ufficio per analizzare lo schema che mi avevi proposto…” comincia Ricardo.
“Ti è venuta qualche idea?” lo interrompe il magistrato.
“Veramente ho provato a pensarlo diversamente. Tu hai messo al centro Teresa Lopiccolo e intorno i possibili autori dell’omicidio. Io invece ho provato a pensare all’assassino e a ricavarne un profilo…”.
“Interessante prospettiva. A quali conclusioni sei arrivato?”
“Quello è un killer professionista. Dunque i tuoi nomi possono essere solo i possibili mandanti”.
“Perché pensi che sia un professionista?” domanda curioso Lopapa, che ha avuto il medesimo pensiero.
“Professionista di prima qualità senza ombre di dubbio! Perché? Ha organizzato tutto con cura meticolosa, senza tralasciare un particolare. Ha scelto il posto giusto per sparare, ha simulato un incidente per potersi allontanare senza destare sospetti, ha usato un fucile di precisione non facile da reperire e estremamente costoso, ha colpito con una precisione da cecchino. Ma soprattutto ha guadagnato almeno 24 ore per andarsene indisturbato…”.
“Non sono convinto che se ne sia andato. Anzi secondo me è ancora in città” esclama Lopapa.
“E perché?” chiede Ricardo. “Potrebbe essere sceso in un albergo delle vicinanze. Che ne so… a Bologna per esempio”.
“No. Se è come hai detto tu, e ci credo, è alloggiato in città e lo è tuttora. Ma come sapeva che Teresa Lopiccolo sarebbe passata proprio lì? E come avrebbe potuto individuarla con certezza?” si domanda Lopapa, che ha avuto gli stessi pensieri frenati da questi dubbi.
“Come? La Lopiccolo era a bordo di una Smart…” comincia Ricardo.
“Chissà quante Smart sono passate da lì…” ironizza il magistrato.
“Ricordi il colore dell’auto?” gli chiede il commissario.
“No!”
“Prova a pensarci…”.
“Mi arrendo. Non lo ricordo proprio!” esclama Lopapa, allargando le braccia.
“Giallo. Una Smart gialla! Non credo che sia un colore usuale! E’ inoltre facilmente riconoscibile da lontano!”
“Lo ammetto. Si distingue nettamente” ammette il magistrato. “Ora il tunisino diventa il maggior indiziato…”.
“Non credo che sia il mandante. Al massimo è un complice, un fiancheggiatore. Se fosse colui che ha commissionato il delitto, sarebbe da ricoverare in psichiatria! Fornisce al killer un modo certo di identificare la vittima! Sarebbe il primo indiziato. No, il tunisino al massimo ha fiancheggiato il killer”.
“Ma perché la Lopiccolo avrebbe dovuto passare di lì?” domanda Lopapa.
“Credo ma non ne sono certo che seguisse la Presente. Il motivo non lo conosco. Forse è legato al famoso mazzo di fiori. La ragazza percorre invariabilmente quel tragitto da una vita, come mi ha detto la prima volta. Quindi se la Lopiccolo le era alle costole, doveva per forza passare per di lì. Poi la Smart gialla sarebbe stato un punto di riferimento strepitoso” conclude Ricardo.
Lopapa rimane in silenzio come se dovesse metabolizzare la ricostruzione del commissario. Nel mentre Ricardo riprende a parlare.
“C’è un particolare che non sono riuscito fissare o ipotizzare…”.
“Quale?” domanda il magistrato.
“Chi ha convinto la Lopiccolo a prendere la Smart del tunisino e seguire la collega?” risponde il commissario con una domanda.
“Ma oltre a quello manca anche il movente, che il mandante doveva avere per commissionare il delitto a un killer professionista” dice Lopapa, come se parlasse tra sé.
“Beh! Questo ci permette di depennare il tunisino tra i possibili mandanti. Rimangono Maria, Alex e Felix e aggiungo anche un misterioso Mister X, del quale non conosciamo nulla. Io escluderei Alex e Felix dalla lista…”.
“Perché? Avrebbero un forte movente: la minaccia di uno scandalo…”.
“Sì, hai ragione su questo punto” ammette Ricardo “ma se lo fossero avrebbero dovuto avere dei forti agganci con il sottobosco dei killer. Altrimenti i miei informatori mi avrebbero avvertito. Una persona fuori dal giro, che cerca un killer professionista, produrrebbe agitazione. Dovrebbe domandare, fare offerte, parlare con chi conta. Insomma difficilmente sarebbe passato inosservato”.
“Ammettiamo che sia così. Ma potrebbe essere che uno dei due è un pezzo grosso della mala” afferma Lopapa poco convinto dalle parole di Ricardo.
“E quello si lascia ricattare da una donna? E lei sarebbe così stupida di prestarsi a pedinare la Presente? Oppure di spedire una lettera così minacciosa a un boss? Non mi convince la tua tesi” conclude il commissario.
“Quasi quasi mi hai convinto. Quindi rimangono Maria Russo e Mister X come possibili mandanti. La donna è un osso duro. L’altro è uno sconosciuto. Non male come prospettiva” esclama ridendo Lopapa.
“Concordo” replica Ricardo. “Però lasciami fare una telefonata. Un mio uomo dovrebbe scortare la Presente lunedì in ufficio. Lo mando stamattina a prenderla per accompagnarla nel tuo ufficio. Vorrei farle alcune domande”.
Il magistrato annuisce in silenzio e aspetta la fine della telefonata, prima di ricominciare a parlare.
“Però mi sembra che siamo in alto mare. Un killer dal volto sconosciuto, uno o più mandanti che difficilmente riusciremo a incastrare con gli elementi attuali in nostro possesso.
Il commissario conferma col capo d’essere d’accordo con Lopapa. Estrae il taccuino e comincia a scrivere.
Teresa Lopiccolo
LUOGO DEL DELITTO: pubblica via (Corso della Giovecca altezza Parco Pareschi)
CAUSA DELLA MORTE: un colpo di fucile alla testa.
MOVENTE: sconosciuto
ASSASSINO: Killer professionista
COMPLICI: Tarek Ben Hamman e forse un altro.
MANDANTE: Maria Russo/Mister X
ARMA DEL DELITTO: fucile di precisione
PARTICOLARI:  Guidava una Smart gialla.
TESTIMONI: nessuno
PERSONE DA INTERROGARE: Presente, vicini di casa, Tarek Ben Hamman
NOTE: la vittima stava seguendo una collega senza apparente motivo. Non possiede una macchina propria. Era priva di documenti di identificazione. Viveva da sola. Un mazzo di fiori con biglietto misterioso è collegato alla morte della vittima?
Poi prende un altro foglio bianco e comincia a scrivere, mentre Lopapa legge il primo.
Carlo Inzoli
LUOGO DEL DELITTO: abitazione della vittima – Via Frescobaldi
CAUSA DELLA MORTE: un colpo di pistola al cuore
MOVENTE: sconosciuto
ASSASSINO: sconosciuto
COMPLICI: nessuno
MANDANTE: nessuno
ARMA DEL DELITTO: pistola con silenziatore
PARTICOLARI: ha aperto la porta d’ingresso al suo assassino
TESTIMONI: nessuno
PERSONE DA INTERROGARE: Presente, vicini di casa, amici
NOTE: collegato a Teresa Lopiccolo? Un mazzo di fiori con annesso biglietto pare non essere stato recapitato. Dove è finito?
Passa anche il secondo appunto al magistrato.
“Ho dimenticato qualcosa?” domanda Ricardo.
“A spanne, direi di no. Se manca qualcosa, lo aggiungiamo” risponde Lopapa. “E’ tempo di tornare. Aspettiamo la Presente in ufficio”.
Pagata la colazione, si incamminano per rientrare in ufficio.

30 risposte a “Il mazzo di fiori – parte ventottesima”

  1. Buona sera, Gian Paolo !
    Grazie per la vostra visita e apprezzamento! 🙂
    Se mi incontrate domani sera la prognosi,
    cioè a controllare aumento di Steaua Bucarest per la 23 ° volta
    Coppa del rumeno
    prossimo articolo sarà davvero spettacolare! 🙂 🙂 🙂
    Una bella serata e una notte tranquilla! 🙂
    Aljosha.

  2. Il caso è difficile e non è assolutamente chiuso.
    Forse un’altra persona deve ancora delinearsi nella scena, manca un tassello. E spero non ci scappi un altro morto. La mamma di Teresa, la signora Maria la vedo troppo elementare per essere a capo di un’organizzazione, la immagino più un’esecutrice che non una mandataria. Carlo è stato ucciso perchè a conoscenza di qualcosa d’importante ma i rapporti che lo legavano a Teresa non mi sono proprio del tutto chiari.Teresa continuo a pensarla una persona senza grande spessore per essere al centro di tutto questo eppure è partito tutto da lei quindi è un elemento non trascurabile, una persona che sembra possa passare inosservata ed invece custodisce un segreto.
    Ricardo mi sembra sveglio e spero possa aiutare il procuratore a venirne fuori.
    Lud …. saprà mica qualcosa di più? 😉
    Mah … qui bisogna essere diabolici per venirne fuori, una vera squadra anticrimine.
    E pensare che io avrei pure paura di questi scenari … evvabè come dice il proverbio “in mezzo ai patimenti si devono fare i complimenti”.
    Scusa se ho divagato … ‘notte 😉

  3. Insomma non facile. Però Maria qualcosa che non mi convince ce l’ha. Vado a leggere il seguito.Un abbraccio. ( Per la fretta non avevo commentato). Isabella

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